UN ASSAGGIO DI…ITALO CALVINO

 

calvino incipit se una notte d'inverno un viaggiatore

« Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere. (Quando contano, naturalmente.) Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra. Mi chieda pure quello che vuol sapere, e Glielo dirò. Ma non Le dirò mai la verità, di questo può star sicura. »

(Italo Calvino nella lettera a Germana Pescio Bottino, 9 giugno 1964)

“Il mio problema potrebbe essere enunciato così: è possibile raccontare una storia al cospetto dell’universo ? Com’è possibile raccontare una storia singolare  se essa implica altre storie che la attraversano e la “condizionano” e queste altre ancora, fino a estendersi all’intero universo ? E se l’universo non può essere contenuto in una storia, come si può da questa storia impossibile staccare delle storie che abbiano un senso compiuto ? Forse è questo l’ostacolo che mi ha impedito finora di impegnarmi a fondo nell’autobiografia, per quanto sia da più di vent’anni che faccio tentativi in questo senso”

 (I. Calvino, Cominciare e finire, Lezioni Americane)

Ogni volta che vedo la mia vita fissata e oggettivata sono preso dall’angoscia, soprattutto quando si tratta di notizie che ho fornito io […], ridicendo le stesse cose  con altre parole, spero d’aggirare il mio rapporto nevrotico con l’autobiografia

 (Italo Calvino, Lettera a Claudio Milanini, 27 luglio 1985).

Nel presentare Italo Calvino, uno dei maggiori scrittori del Novecento italiano, e  alcune delle sue opere, appare necessario riportare queste parole che mostrano in maniera chiara ed inequivocabile quello che lui stesso ha definito “ il mio rapporto nevrotico con l’autobiografia”.

Un sentimento, condiviso da molti altri scrittori, che in questo caso ha permesso di riporre maggior attenzione sul contenuto e sul lavoro dell’autore. Dunque  qui non è presente nessun dato biografico in rispetto della posizione presa da Italo Calvino. D’altronde chi vorrà ne troverà in abbondanza in altri testi.

In particolare in questo articolo, che desidera essere solo un assaggio di un autore e del suo mondo immensamente ricco e bello, vengono presentate tre opere di Italo calvino: “ Marcovaldo”, “Le cosmicomiche” e “Se una notte d’inverno un viaggiatore”.

L’ordine è del tutto casuale, privo di  logiche temporali o tematiche.

  

Marcovaldo ovvero le stagioni in città.

“Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città…”

c2

 La prima opera scelta è una raccolta di venti novelle composte da Italo Calvino nell’arco di undici anni (1952-63) e pubblicate per la prima volta nel 1963 in una collana per ragazzi. La scelta del pubblico appare in questo modo già chiara e ben definita ma così non è: queste brevi e talvolta brevissime novelle, caratterizzate da uno stile leggero ma da un linguaggio sempre preciso ed elegante, si mostrano  capaci di catturare tanto un lettore giovane e alla scoperta del mondo, quanto un lettore adulto già spettatore consapevole (non troppo spesso)  di ciò che lo circonda.

Il protagonista di queste novelle è sempre Marcovaldo, un manovale, padre di famiglia numerosa, che vive in una  grande città industriale in cui tutto viene valutato in termini di produzione e consumo. Nonostante ciò Marcovaldo va instancabilmente alla ricerca di elementi naturali, di fronte ai quali si commuove, sogna e si rallegra. In conclusione però rimane sempre deluso: nulla è più natura ormai, tutto è frutto del lavoro dell’uomo in una città che brucia. Tuttavia  Marcovaldo non si mostra mai pessimista ed è come se non conoscesse risentimento.

Ciò che più colpisce di quest’opera è la capacità strabiliante dell’autore di rendere le esperienze quotidiane oggetto della narrazione: una passeggiata in città diventa una novella, lo stesso accade con il pranzo a sacco di un operaio o con un ordinario viaggio in tram.

Le Cosmicomiche

c3

«Il protagonista di questo libro si chiama Qfwfq. Altro non si sa, non è nemmeno detto che sia un uomo: probabilmente possiamo considerarlo tale dal momento in cui il genere umano comincia ad esserci […]. Non è nemmeno un personaggio, Qfwfq, è una voce, un punto di vista, un occhio (o un ammicco) umano proiettato sulla realtà d’un mondo che pare sempre più refrattario alla parola e all’immagine».

Italo Calvino

Questa seconda opera scelta è anch’essa una raccolta, ma questa volta di dodici racconti e rappresenta un vero e proprio progetto narrativo, che impegnerà l’autore per circa vent’anni coinvolgendolo in numerose edizioni e nuovi scritti fino a giungere alle “Cosmicomiche vecchie e nuove” del 1984.L’edizione presa qui in considerazione è invece del 1965 e appare con il semplice titolo di “ Le Cosmicomiche”.

Ciascun racconto si apre con un enunciato scientifico che diventa l’incipit della narrazione e permette all’autore di creare un contesto  buffo e spesso paradossale, senza allontanarsi troppo dalla realtà. Inoltre la scelta di queste introduzioni è rappresentativa: Calvino nutriva un vivo  interesse per il mondo scientifico e tentava spesso di intrecciarlo con il mondo letterario.

Tutta l’ambientazione è infatti Cosmicomica: atomi, particelle, dinosauri e batteri dialogano tra loro come comuni personaggi di una qualsiasi narrazione. La dimensione creata dall’autore è estranea ai nostri concetti di tempo e realtà e difatti nessuno ci assicura che il protagonista , Qfwfq , sia un uomo: è una creatura vecchissima, che esiste da quando l’universo e il genere umano hanno cominciato a vivere.

Le cosmicomiche rappresentano una sfida: il tentativo di applicare l’immaginazione artistica al rigore oggettivo degli enunciati scientifici. Il risultato è strabiliante: un nuovo Big Bang, stavolta tutto letterario.

Se una notte d’inverno un viaggiatore

Se una notte d'inverno un viaggiatore - Italo Calvino

“L’impresa di cercare di scrivere romanzi “apocrifi”, cioè che immagino che siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l’ho portato fino in fondo nel mio libro Se una notte d’inverno un viaggiatore. E’ un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro[…] Più che d’identificarmi con l’autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d’identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d’un dato genere, più che il testo vero e proprio.

 Pure in qualche momento mi sono sentito come attraversato dall’energia creativa di questi dieci autori inesistenti. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d’altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri”

 (Italo Calvino, Il libro, i libri, << Nuovi quaderni italiani>>, Buenos Aires, 1984) 

La terza e ultima opera è un romanzo pubblicato da Italo Calvino per la prima volta nel 1979. All’origine di questo testo vi è, per l’appunto, la volontà dell’autore di rendere il Lettore protagonista delle vicende e di incentrare tutta l’opera sul piacere della lettura. Un piacere che in questo caso viene spesso interrotto e che costringe il Lettore protagonista ad “oscillare” per ritrovare il testo che, poco prima, aveva tra le mani. Nel romanzo si immagina infatti che questo Lettore entri in una libreria per comprare Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino e che, una volta acquistato il libro, scopra di averne una copia difettosa, composta dalle pagine iniziali del romanzo ripetute per tutto il volume. Così il protagonista inizia la sua ricerca ma  si ritrova sempre a leggere romanzi del tutto diversi tra loro e apparentemente sconnessi. In realtà, solo in conclusione, apparirà chiaro il disegno tracciato dall’autore, che per altro è rappresentato in parte da uno schema che si trova nella presentazione dell’opera:

È strabiliante come Italo Calvino sia riuscito a dar vita a dieci romanzi apocrifi che, con un ritmo incalzante ed uno stile sempre brillante, catturano tanto il Lettore protagonista quanto il Lettore che ha tra le mani questo capolavoro.

Sarebbe impensabile racchiudere in poche pagine ciò che un autore rappresenta per il suo pubblico. Sarebbe del tutto utopistico pensare di poter presentare la sua produzione in un unico documento. Il modo migliore, per catturare un pezzo dell’immensità di questo piccolo mondo, è senza dubbio quello di leggere leggere leggere.

In particolare queste opere sono vivamente consigliate a coloro che amano il genere neorealista o post-moderno, o più ingenerale la stravaganza e la genialità in letteratura.

Rome, December 1984 - Writer Italo Calvino >< Roma, dicembre 1984 - Italo Calvino, scrittore   *** Local Caption *** 00114424

 A cura di Carla Giammusso

1 thought on “UN ASSAGGIO DI…ITALO CALVINO

Lascia un commento