CARTA DEI DIRITTI DI INTERNET: scopriamo la Magna Carta del futuro

In Italia il tempo medio speso su Internet ogni giorno è di 4,7 ore tramite laptop/desktop , e di 2,2 ore accedendo tramite mobile. Un tempo molto alto, se pensiamo che in Germania non si raggiungono le 4 ore e in UK le 4,1 via desktop, e che i francesi, per esempio, ne spendono 1,4 e gli inglesi 1,6 via mobile. Noi italiani, quindi, trascorriamo quasi un quinto della giornata navigando su internet. Tempo che fino a pochi anni fa veniva dedicato a lavoro, hobby, relazioni interpersonali, ozio.

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Nella vita reale le azioni compiute dai cittadini sono regolamentate  da codici civili, leggi e sono sottoposte ai controlli delle autorità. Disponiamo di targhe, documenti, patenti, codici che ci identificano e che contribuiscono alla localizzazione e alla tracciabilità della nostra quotidianità.

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Molti ritengono che tutto ciò che accada sul web faccia parte di uno scenario etereo che poco ha a che fare con la vita reale. Altri, invece, sostengono fermamente che internet sia una proiezione vivida e dinamica della realtà.

Il web si evolve e giorno dopo giorno diventa sempre più vulnerabile. Le maglie di questa grande rete si usurano e di sfibrano progressivamente permettendo ad hacker, cybercriminali, cyberbulli di agire indisturbati a danno di  utenti spesso poco informati riguardo alla penetrabilità dei loro profili. Appare quindi necessaria la statuizione di una regolamentazione mondiale che sancisca diritti, doveri, forme di tutela e sanzioni in materia.

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Ecco che la Commissione di studio sui diritti e i doveri relativi ad Internet, istituita il 28 luglio 2014, ha proceduto ad una serie di audizioni di associazioni, esperti e soggetti istituzionali, oltre che a una consultazione pubblica durata cinque mesi.

Il risultato del lavoro di un anno è questa Dichiarazione dei Diritti in Internet, approvata dalla Commissione e pubblicata il 28 luglio 2015 presentata alla Camera dalla presidente Laura Boldrini e dal giurista Stefano Rodotà. Quattordici principi di indirizzo per il governo. Un documento semplice di sole 16 pagine in cui vengono esposti 14 articoli. Scaricabile accedendo al seguente link ( dichiarazione_dei_diritti_internet_pubblicata)

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Noi di Blogstermind abbiamo pensato di proporvi una sintesi della suddetta dichiarazione segnalandovi gli articoli più significativi.  Dal documento si evince una tendenza ben chiara: rendere l’accesso a internet un bene primario alla pari di acqua o corrente elettrica e pertanto regolamentarne le modalità di elargizione, distribuzione e utilizzo.

L’intento di queste semplici regole è quello di regolamentare l’utilizzo della rete attraverso l’istituzione di un’organo che ne monitori gli utilizzi e di norme che permettano agli utenti di creare una identità chiara in termini di profili di accesso nell’ottica della realizzazione di una  carta d’identità utile per poter navigare indisturbati nell’oceano dei dati.  Altro punto cardine è quello del diritto all’oblio e dell’impegno da parte delle istituzioni di scolarizzare i cittadini in modo che possano muoversi con coscienza e cautela nel mondo del web. 

2.DIRITTO DI ACCESSO

Ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale. Il diritto fondamentale di accesso a Internet deve essere assicurato nei suoi presupposti sostanziali e non solo come possibilità di collegamento alla Rete. L’accesso comprende la libertà di scelta per quanto riguarda sistemi operativi, software e applicazioni.

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3. NEUTRALITA’ DELLA RETE

Ogni persona ha il diritto che i dati che trasmette e riceve in Internet non subiscano discriminazioni, restrizioni o interferenze in relazione al mittente, ricevente, tipo o contenuto dei dati, dispositivo utilizzato, applicazioni o, in generale, legittime scelte delle persone.

4. TUTELA DEI DATI PERSONALI

Ogni persona ha diritto alla protezione dei dati che la riguardano, per garantire il rispetto della sua dignità, identità e riservatezza. I dati possono essere raccolti e trattati solo con il consenso effettivamente informato della persona interessata o in base a altro fondamento legittimo previsto dalla legge.

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6. INVIOLABILITÀ DEI SISTEMI E DOMICILI INFORMATICI

Senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, nei soli casi e modi previsti dalla legge, è vietato l’accesso ai dati della persona che si trovino su dispositivi personali, su elaboratori remoti.

8. DIRITTO ALL’IDENTITÀ

Ogni persona ha diritto di fornire solo i dati strettamente necessari per l’adempimento di obblighi previsti dalla legge, per la fornitura di beni e servizi, per l’accesso alle piattaforme che operano in Internet.

10. DIRITTO ALL’OBLIO

Ogni persona ha diritto di ottenere la cancellazione dagli indici dei motori di ricerca dei dati che, per il loro contenuto o per il tempo trascorso dal momento della loro raccolta, non abbiano più rilevanza.

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12. SICUREZZA IN RETE

La sicurezza in Rete deve essere garantita come interesse pubblico, attraverso l’integrità delle infrastrutture e la loro tutela da attacchi esterni, e come interesse delle singole persone.

13. DIRITTO ALL’EDUCAZIONE

Ogni persona ha diritto di acquisire le capacità necessarie per utilizzare Internet in modo consapevole e attivo. La dimensione culturale ed educativa di Internet costituisce infatti elemento essenziale per garantire l’effettività del diritto di accesso e della tutela delle persone.

Fonti: L’espresso, Ansa.it, Wired

A cura di Salvatore Giannavola

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