Trap Generation: le icone della Young Money italiana che fanno gola ai brand dell’Alta Moda

Gli stilisti fanno a gara per vestirli, gli under 20 li idolatrano facendo schizzare in alto i numeri degli ascolti sulle piattaforme digitali e soprattutto degli incassi derivanti dalla vendita dei cd e del merchandising.

E l’Italia?

L’Itaglia li ignora, o meglio, li schernisce come tutto ciò che non è in grado di comprendere, etichettando il fenomeno sotto la dicitura “Moda del Momento”- un momento che è ormai divenuto generazione.

Trap Generation: il nuovo che avanza

Saltano gli schemi e volano gli introiti: negli ultimi anni, grazie a piattaforme come Youtube, il successo è divenuto fai da te. L’era dei talent è già acqua passata; sono molti degli artisti di punta della musica italiana di oggi che partendo da zero hanno raggiunto l’audience nazionale, dopo tour estenuanti lungo tutta la penisola e autoproduzioni di successo lanciate sui canali per la fruizione di video e musica.

Ghali, SferaEbbasta, Tedua, Achille Lauro, Dark Polo Gang (Tony EFFE, Pyrex, Wayne, Side, Sick Luke), Enzo Dong, IZI, Rkomi, Laioung: la Young Money italiana

Stiamo parlando di artisti, anzi vere e proprie icone mediatiche che, da tre anni a questa parte stanno monopolizzando le attenzioni del mondo dell’entertainment e della moda rivolta ai giovani, anzi ai giovanissimi. Un pubblico vasto ed eterogeneo quello della trap, composto in gran parte da non adulti nati tra il 1992 e il 2007 per lo più: studenti di scuole medie e superiori, universitari, giovani lavoratori; l’Italia che verrà per capirci.

Alla luce di queste considerazioni, il fenomeno Trap Generation assume un significato rilevante nell’analisi psicografica della popolazione italiana odierna. Stiamo parlando di un audience fatto di adolescenti e giovani universitari in odore di carriera che ha conosciuto in prima persona gli effetti dei cambiamenti repentini della società odierna: un’adolescenza permeata direttamente o indirettamente dalle conseguenza della crisi economica iniziata nel 2007, e soprattutto, la totalizzante avanzata del mondo di digital e dei social media nel nostro quotidiano con tutti i pro e i contro del caso.

Cos’è la Trap?

La musica Trap è un genere musicale che nasce agli inizi degli anni 90′ nella parte Sud-Est degli Stati Uniti nelle regioni del Texas, Alabama, Georgia, Virginia, Tennesse etc. Deriva dal Southern Hip Hop (o Dirty South), ed è considerato il più importante genere hip hop dopo l’East Coast Hip Hop e il West Coast Hip Hop.

Il termine Trap letteralmente significa trappola, ed è stato originariamente utilizzato dagli artisti hip hop di Atlanta per sottolineare le difficoltà nel sottrarsi da uno stile di vita “difficile” dove droga, povertà e violenza erano all’ordine del giorno. I primi rapper ad utilizzare il termine trap all’interno dei propri brani sono stati i componenti dei gruppi Ghetto Mafia, Dungeon, Outkast e Goodie Mob (tutti quanti originari dello stato della Georgia).

Dal 2008 (circa) in poi la musica trap è diventata sempre più importante e numerosi album e brani singoli hanno iniziato ad occupare le prime posizioni nelle charts mondiali: artisiti come Gucci Mane, 2 Chainz, Waka Flocka Flame, Future, i Migos, ma anche Rich Homie Quan, Paul Wall, Yo Gotti, Juicy J, Rick Ross, French Montana, Chief Keef, Ace Hood sono balzati in cima alle classifiche tanto che anche artisti Pop e R&b come Lady Gaga, Beyoncé, Rihanna, katy Perry, Miley Cyrus etc. hanno scelto di affidarsi a produttori specialisti del genere trap per realizzare i propri brani.

Dopo questo breve excursus sulla nascita di questo movimento musicale, è giunto il momento di scoprire il making of del successo di questi giovani avanguardisti dell’hip hop italiano.

L’Italia canta i brani dei nuovi reucci della musica italiana e si fa ispirare dalle loro gesta immortalate dalle Storie di Instagram: l’unica e indiscussa piattaforma di social media del momento.

Fare soldi, apparire, comunicare, influenzare, svegliare le menti intorpidite dei gli under 20 italiani, moda, successo, fama, rispetto, famiglia, origini

Sono questi i temi centrali della poetica e dello stile di vita dei massimi esponenti della trap italiana. Narcisisti, edonisti, moderni epicurei; le icone under 20 del momento, schermate da uno scudo di opulenza fatto di collane d’oro, diamanti e da costosissimi capi di alta moda, in realtà sono dei veri e propri saggi per le nuove generazioni che, proprio a causa del periodo storico che stiamo vivendo, si dimostrano disorientate e accecate dal luccichio degli stili di vita a sei zeri degli influencer.

Sezionano la realtà e la società italiana di oggi in maniera istintiva e brutale facendo a brandelli i dettami della vecchia guardia e i principi impartiti dalle generazioni precedenti, le stesse che con pregiudizio, lassismo e mancanza di intraprendenza hanno delineato i tratti somatici della società oggi.

Ognuno di questi artisti porta con sè un bagaglio culturale peculiare che traspare ovviamente nei testi dei brani. Se da una parte abbiamo SferaEbbasta che da Cinisello Balsamo è arrivato a successo internazionale, dall’altra abbiamo Ghali, trapper italo tunisino, forse tra i meno eccessivi di quelli sopra elencati, che invece ci parla di integrazione, di minoranze così come fa Laioung, altro artista molto interessante.

Poi c’è la Dark Polo Gang, l’esempio più alto di questo fenomeno. La trap band capitolina, composta da Tony Effe, Pyrex, Side, Wayne e Sick Luke, senza alcuna casa discografica alle spalle, sono riusciti a raggiungere un pubblico vastissimo. Questo successo così subitaneo e significativo, li ha portati a diventare testimonial di alcuni dei brand più importanti della moda made in Italy.

Instagam il canale di comunicazione preferito

Attraverso i social media, le icone della trap italiana, si raccontano all’Italia condividendo con il pubblico la vita di tutti i giorni in formato pubblicità; uno spot senza soluzione di fine che viene mandato in loop a tutte le ore del giorno perchè c’è sempre un nuovo peso sul collo da carati a doppia cifra, così vengono definite le collane d’oro e diamanti dalla DPG, da ostentare, una nuova tracolla Gucci da mettere in bella mostra o un nuovo fit da presentare.

Molti hanno debuttato come modelli alla recente Fashion Week di Milano per alcuni dei brand più importanti del settore moda.

Trap & Moda: un binomio perfetto

Numeri alla mano, gli esperti di marketing dei brand del fashion internazionale e quindi del made in Italy, hanno subito riconosciuto la rilevanza economica di questo fenomeno. Ma alcuni trapper, furbi come nessuno, avendo capito l’opportunità di business, hanno già iniziato a lanciare brand personalizzati, vedasi Sferaebbasta.

Dolce & Gabbana, Fendi, Gucci, Versace, Ferragamo, Damir Doma, Gosha Rubchinskiy, Valentino, Commes de Garcons, Ralph Lauren, Moschino, Kappa, Nike, Adidas, Fausto Puglisi, County of Milan e quindi Marcelo Burlòn.

Sono solo alcuni dei brand di moda che hanno messo le mani sulle nuove icone della società italiana. Outfit imperiali che fanno di loro vere e proprie star. Un fenomeno inconsueto per lo spettacolo italiano che rimanda però allo stile della Young Money d’oltreoceano, quello dei rich kids venuti dal niente.

Adesso vediamo insieme alcuni degli outfit che ci hanno colpito di più in questi ultimi mesi, tratti da Trap Italia Mag, Dark Polo Mag e Dark Polo Fits.

Ghali

SferaEbbasta

Tedua

Achille Lauro

Dark Polo Gang (Tony EFFE, Pyrex, Wayne, Side, Sick Luke)

Tutto su TWINS, il nuovo album della DPG qui

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Enzo Dong

IZI

Rkomi

Laioung

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