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Il Vangelo secondo Diodato

Di Licia Bonafè

Tutti pensano che il 2017 sia stato un anno davvero disastroso, ma cosa ne sappiamo invece del 2018? Per me l’anno non è cominciato nel migliore dei modi e se avessi pensato minimamente a come sarebbero andati questi primi due mesi dell’anno corrente, beh, avrei staccato il countdown e mi sarei fermata al 31 dicembre 2017. A dare sensibilmente una svolta però a questo nuovo anno è stata una canzone. Un pezzo che mi è entrato dentro, che ripeto come un mantra giorno e notte e che mi ha dato la forza in un certo senso di affrontare la vita così com’è, senza pensare troppo al domani, perché in realtà quello che possiamo vivere realmente è il presente.

“Adesso”, il nuovo singolo di Diodato

“Adesso” è il nuovo pezzo presentato da Diodato durante il 68esimo Festival di Sanremo 2018 e prodotto da Carosello Records. Accompagnato dai magnifici squilli di tromba di Roy Paci è stato in grado di risvegliare sensazioni che non sentivo da tempo. Il pezzo è un invito a vivere il momento. Il cosiddetto “Carpe Diem” che tutti noi vorremmo cogliere ma che effettivamente non riusciamo a prendere perché troppo distratti dalle cose futili che riempiono le nostre giornate.  Come nel Bolero di Ravel, carico di percussioni, il pezzo è tutto un crescendo di vibrazioni che spingono proprio nel momento giusto, riuscendo a scuoterti  proprio sul refrain principale: “Capire che adesso è tutto ciò che avremo”. In loop, giusto per farci comprendere meglio l’importanza del messaggio.

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Ma cosa sappiamo del passato di Antonio Diodato?

Classe 1981, romano d’adozione ma con il cuore vibrante di taranta, inaugura la sua carriera musicale  nel 2013 quando entra a far parte della scuderia della  casa discografica Carosello Records con il suo singolo “E forse sono pazzo”. Debutta sul palco dell’Ariston l’anno seguente, tra le nuove proposte con “Babilonia”, un pezzo che all’epoca non mi fece affatto impazzire ma che in realtà nascondeva dietro un potenziale che si sarebbe sviluppato nel tempo. Attualmente lo considererei uno tra i migliori cantautori italiani del momento. Non soltanto per la sua timbrica, ma soprattutto per la ricercatezza musicale e per l’impatto emotivo che riesce a creare con i suoi testi.

La finezza che tanto contraddistingue la sua voce, mi ricorda quella di un elegantissimo e ormai lontano Umberto Bindi. In questi pochi  anni abbiamo conosciuto un cantautore che spazia con versatilità dalle sonorità rock a quelle più pop.

Con il disco “A ritrovar Bellezza” nel 2014, prodotto da Daniele Tortora, ha dato vita a 10 indimenticabili brani della canzone italiana degli anni 60. L’interpretazione dei brani è eccellente e a parer mio è riuscito a rendere ogni pezzo proprio, reinterpretandolo a suo modo.

Il Diodato di oggi

Il nuovo album “Cosa siamo diventati” uscito il 27 Gennaio 2017, è il suo secondo album di inediti. L’amore e la fragilità che esplode alla fine di un rapporto sono i topic principali di ogni canzone di questo disco. Fortunatamente però  ritroviamo, alla fine del 2017, un Diodato che con “Cretino che sei”, è pronto a rimettersi in gioco nonostante le paure nate probabilmente da un passato amoroso inconcludente. E con “ Adesso”, abbiamo l’invito finale a guardarci dentro, a vivere la vita, le emozioni e perché no anche i nostri disastri, senza preoccuparci troppo, anzi spingendoci a vivere   una vita senza rimpianti. Se venite fuori da un rapporto che vi ha lacerato mente, anima e vi ha fatto perdere 7 kg in un solo mese, ascoltate Diodato e vi tornerà la voglia di vivere.

Il prossimo mese inizierà il suo tour musicale che lo porterà a calcare i palchi lungo tutto lo stivale. Non mi piace fare pronostici, ma una cosa è certa: finalmente dopo tanto tempo in Italia è tornato a splendere un astro nascente del cantautorato italiano.

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