Baruffa

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Baruffa | Intervista Indie Italia Mag

Baruffa è il nome del progetto che nasce nell’estate del 2016 da Emanuele Rossi, Enrico Da Rù e Marco Marabese ed il nome della band, che deriva dal bar dove i ragazzi abitualmente si incontravano col loro manager, Cristian Gallana, nella fase in cui il progetto prendeva forma, è stato scelto per il forte contrasto tra l’idea che la parola suggerisce e l’indole dei componenti della band, tutt’altro che rissosa.

L’idea dei Baruffa è quella di portare in musica e in parole le esperienze di vita quotidiana dei componenti, vissute direttamente o indirettamente. Il risultato è un pop/rock italiano, arricchito da sonorità elettroniche.

Nel settembre del 2016 il manager Cristian Gallana li presenta al produttore Davide Maggioni. Da quel momento nasce una collaborazione che continua tuttora.

Nel 2017 si piazzano fra i finalisti di Area Sanremo con il singolo “Ti darò un perché”. Nel 2018 firmano per l’etichetta “Matilde dischi” e poco tempo dopo il batterista Luca Alibardi entra a far parte del gruppo in pianta stabile.

L’8 febbraio 2019 pubblicano il singolo “Nevrotica asociale” brano che raggiunge in breve tempo un ottimo successo di pubblico e critica.

L’ultimo singolo che la band ha pubblicato online si chiama “ROVIGO” ed uno spaccato di vita dal sapore anni 90 che racconta le gesta di due innamorati ai tempi del liceo nella vita di provincia.

 

INTERVISTANDO I BARUFFA

Ciao ragazzi! Cerchiamo di entrare subito nel mondo dei “Baruffa”: cosa porta quattro ragazzi della provincia padovana a mettere su una band?

Ciao! Beh, è iniziato tutto per divertimento e piano piano è salita la consapevolezza che avremmo potuto farlo con più determinazione. Poi abbiamo provato la soddisfazione che può darti lo scrivere canzoni.

Il Veneto ha sfornato tanti progetti musicali interessanti, con un filo conduttore comune: l’ironia pungente nei testi. Cosa ci dite al riguardo?

Noi sicuramente in alcuni casi abbiamo usato l’ironia ma non crediamo così pungente come quella a cui fate riferimento. Sicuramente nella vita di tutti i giorni in Veneto si ricorre a una ironia diretta e senza censure!

Tutti noi conosciamo una “Nevrotica asociale”: voi ne avete avuta una di riferimento oppure avete composto un mosaico di personalità incontrate?

Siamo partiti da una ragazza che conosciamo che ci stava immensamente antipatica anche se effettivamente parliamo di caratteristiche che contraddistinguono un certo tipo di persona che pensa che solamente il proprio modo di vedere le cose sia corretto.

Baruffa Band
Baruffa Band

In “Nevrotica Asociale”, il coro finale ed i suoni elettronici mi sembrano un omaggio a Franco Battiato in “Centro di gravità permanente”, sbaglio? A chi o cosa vi ispirate musicalmente?

Sicuramente il coro finale unito ai suoni elettronici può ricordare il modo di Battiato. E ci è stato fatto notare piuttosto spesso! Anche riguardo ad altre canzoni alcuni hanno azzardato il paragone, in realtà non ci siamo volutamente ispirati. Del resto nessuno di noi ascolta assiduamente Battiato.
Raramente ci ispiriamo a qualche artista in particolare. Sicuramente abbiamo delle influenze date dagli ascolti di ciascuno di noi, peraltro abbiamo gusti molto diversi.

Lui non sopportava “la musica finto rock, la new wave italiana e il free jazz punk inglese”. E voi? Cosa non vi piace, musicalmente parlando?

La trap. Del panorama attuale non ci convince molto. Ma è anche vero che cambiamo idea molto spesso.

“Rovigo” è il vostro nuovo singolo; è un luogo del cuore oppure l’idealizzazione della città di provincia?

Rovigo per alcuni di noi è effettivamente un luogo del cuore anche se nella canzone parliamo di un periodo particolare della vita che è l’adolescenza, per noi l’epoca del liceo; quindi chiunque ha una sua Rovigo.

La piazza, il bar, la “Punto Blu”: che importanza hanno queste cose semplici nella vita dei Baruffa?

La piazza, beh, ce n’è una in ognuno di noi, come dice la canzone. Il bar, almeno per noi veneti, è un luogo determinante, quello di maggior aggregazione. Sai, ci piace bere.
Mentre per quanto riguarda la punto blu facciamo riferimento a un dettaglio biografico: è stata la prima macchina di Lele, un po’ come il primo amore.

Quali sono i vostri programmi per i mesi a venire? Un album, un tour?

Abbiamo in progetto nuovi singoli da farvi sentire che anticiperanno l’uscita dell’album e suoneremo spesso dal vivo anche se, ora come ora, non è previsto un tour.

Quali sono i vostri programmi per i mesi a venire? Un album, un tour?

Abbiamo in progetto nuovi singoli da farvi sentire che anticiperanno l’uscita dell’album e suoneremo spesso dal vivo anche se, ora come ora, non è previsto un tour.

Le vostre canzoni hanno immagini molto evocative e sono accompagnate da una certa ironia e freschezza: cosa dobbiamo aspettarci da un concerto dei Baruffa?

I nostri concerti sono come te li puoi immaginare: quattro ragazzi che si sono trovati a suonare e che potresti vedere da qualsiasi parte nelle tue giornate.

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