Donni: tra istinto e libertà.

Il 31 luglio è uscito il brano Bestie Libere, singolo di debutto di Donni.

“La canzone è nata dieci anni fa, in autostrada guidando verso casa con un amico dopo un week-end abbastanza folle a Venezia. Ci siamo guardati e ci siamo detti Noi siamo bestie libere… e poi è arrivato tutto il resto, così, parlando tra di noi di tutte quelle cose che vorremmo e potremmo fare, ma che gli obblighi della vita quotidiana sembrano precluderci.
Mi piace pensare di aver portato all’interno di una canzone quella che è una condizione reale della vita di tutti i giorni e che ci la ascolta possa sentirne l’onestà e la consapevolezza di poter cambiare le cose”

Donni ha iniziato ad amare la musica quando da bambino viaggiava in estate tra Bari e la Sicilia, ascoltando i Pink Floyd e canticchiando Battisti. A 14 anni si è innamorato dei Doors, ma soprattutto della poetica di Jim Morrison così ha iniziato  a scrivere le prime canzoni.

INTERVISTANDO DONNI

Da dove nasce il nome Donni?

È solo il diminutivo di Donato, fin da ragazzino in diversi mi chiamavano così e quindi mi appartiene.

Perché noi siamo Bestie libere?

Chi è come me non ha tante altre alternative.

Qual è il più grande difetto dell’uomo moderno?

La ricerca della perfezione. (Una perdita di tempo).

Nella tua biografia su Facebook hai scritto “Non sono quello che voleva mia madre”. Lei cosa ne pensa del tuo primo singolo?

Bestia è il nome che scherzosamente ha spesso usato per chiamarmi all’attenzione.
Quindi ha detto che non c’era cosa migliore che partire così.

Come mai a 18 anni sei andato via da Bari?

Troppo calcio e poca musica, io dovevo cantare e scrivere canzoni.

Stai lavorando al tuo primo album?

Chiaro!

Cos’è il rock nel 2019?

Una possibilità, un’alternativa per poter cambiare le cose.

Ascolta Donni nella playlist ufficiale  di Indie Italia Mag su  Spotify