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Dazio: “La musica è per strada non nella finzione della TV” | Intervista

Dazio è un cantautore e produttore classe 1986. La musica non solo la fa, ma la insegna anche, per questo motivo è stato interessante affrontare il tema dell’analfabetismo musicale di cui spesso è vittima il nostro Paese.

Il 19 Dicembre è uscito Come fanno gli animali, il primo disco registrato come Dazio.

“Produrre un disco riflessivo al giorno d’oggi è davvero una prova di coraggio e d’amore per chi come me crede in quello che fa”

I suoi viaggi, la conferma di alcuni sentimenti, le storie delle persone incontrate spesso per caso sono state fonti d’ispirazione per creare un disco ricco d’istinto e di passione. Senza accettare inutile compromessi, Dazio riesce a emozionare tirando fuori ricordi del passato, riuscendo a raccontare i suoi pensieri un po’ come se fossero anche i nostri.

Ci sono alcune influenze, che potrebbero essere associate a Gazzelle, (anche se ci confida che non è il suo cantante preferito,) in una visione più positiva e meno drammatica dell’amore e delle relazioni interpersonali.

In un mondo che va di fretta e anche la musica invecchia giorno dopo giorno, si consiglia di rallentare un attimo e trovare del tempo per ascoltare  il nuovo album di Dazio, Come fanno gli animali.

Ecco qui il nuovo video di Come fanno gli animali.

INTERVISTANDO DAZIO

Dazio è un nome d’arte?

Lo è diventato, mi chiamano così  alcuni miei amici.

Gazzelle ha influenzato il tuo stile?

Mi piace molto la scena pop indie italiana, Gazzelle però non è uno dei miei preferiti. Mi piace Giorgio Poi, Calcutta, Coez e Colombre.  Di musicisti contemporanei d’oltre oceano apprezzo molto Paul Cherry.

Quanto ascolti la tua parte più istintiva?

Nel mio caso l’idea di un brano nasce da un momento di enfasi. Quando ció avviene, poi il resto vien da se e tutto fluisce senza trovare intoppi. Un brano non deve essere architettato troppo, ne va più che altro rifinita l’idea.

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Perché hai scelto di lasciare After fuori dal disco Come fanno gli animali?

After è il mio primo singolo. In questo brano la scrittura del testo è stata così fluida da non avermi lasciato spazio per un ritornello! Adoro questa canzone, però non si sposava con tutto il resto dell’album. Nel corso dell’ultimo anno ho composto infatti circa 20 canzoni, ma quelle del disco sono le 8 che stavano meglio insieme. Come fanno gli animali in realtà è il mio secondo primo disco. Ho fatto un altro disco nel 2015, in un’altra parentesi della mia vita.

È più facile innamorarsi sotto al sole o abbracciati vicino ai Termosifoni?

Il posto che preferisco è la cucina.

Quando ho scritto Termosifoni pensavo a quando non li accendevamo per non consumare energia… ora per fortuna me la passo meglio.

Il video di Lo spacco demodè è stato girato in Giappone? Come mai?

Sono stato in Giappone in vacanza e da subito mi sono sentito ispirato da quei luoghi e quelle persone. I video sono un’altra mia passione, anche questa è una cosa che amo fare da me. Ho avuto la fortuna di essere stato in diversi posti del mondo e il Giappone è stato uno dei paesi più incredibili che ho visitato. La gente è particolarissima. Tutto è incredibile per chi proviene dall’occidente. É un viaggio che consiglio di fare almeno una volta nella vita.

Qual è la cosa che non può mancare nel tuo carrello ogni volta che esci dal supermercato?

Adoro il gelato!  Non sono un grande amante del Sushi, ma vado matto per tutto il cibo orientale.

Visto che sei un insegnante, volevo chiederti un parere su come siamo messi a livello di cultura musicale?

In Italia abbiamo dei musicisti bravissimi che fanno invidia a tutto il mondo. La media della bravura dei musicisti professionisti è molto alta, purtroppo però è una piccola parte della popolazione. La maggior parte della gente non si interessa proprio di musica e questa mancanza di interesse appiattisce tutto e fa si che la situazione di festival e locali sia davvero pessima. Le persone  passano le serate ad ascoltare cover band nei locali, legati al preconcetto che le band di una volta siano insuperabili. La più alta idea di musica originale viene data da Amici oppure Xfactor, ma la musica é per strada, nei locali e nei palazzetti, non nella finzione della tv. La gente ormai vuole solo il gossip, perché non ha più voglia di uscire ad ascoltare la vera musica e tutto ciò non incentiva nessuno a creare nuovi spazi per chi fa dal vivo musica originale.

Dazio

Nella capitale i locali dove trovare persone che potrebbero ascoltare un cantautore sono quattro o cinque. Questo é terribile.

Anche vero d’altra parte che c’è un esubero di pubblicazioni musicali grazie ad internet e il livello dei musicisti pop ad esempio è molto basso. Ormai il primo ragazzino che si sveglia con un programmino da quattro soldi si proclama produttore e fa musica di merda. La musica pop dagli anni 70 ha sfornato lavori di grande classe.

Quando si poteva lavorare solo con strumenti analogici, non ti potevi improvvisare.

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