Calcetto

Calcetto: Ciao Spooky Mike | Intervista

Calcetto nasce dalla voglia di Mark Zonda e il batterista Nico Zanetti di creare nuova musica dopo il progetto di Zondini Et Les Monochrome. La fase che ha contraddistinto la genesi del progetto è stato un approccio lungo e curato dedicato alla composizione dei pezzi, nati nelle stanze di una nuova casa, provate in studio con sola chitarra e batteria fino al loro affinamento, infine impreziosite in studio dall’apporto della chitarrista Simona Sansovini, il bassista Danilo Fiorucci e il tastierista Emanuele Cotone Para.

L’idea iniziale era quella di provare a fondere l’energia del punk e la classe dei mod in un’operazione nostalgica che fungesse da specchio per la scena moderna (musicale e non), ma nel corso del tempo il progetto è diventato un meltin’ pot di influenze che vanno dalla twee alla retro-wave passando per il noise Anni ’90. Il tutto cantato rigorosamente in italiano.

In una vecchia intervista, ci avevano raccontato  che il loro nome era nato da una dichiarazione abbastanza fuoriluogo dell’allora Ministro del Lavoro Poletti, che affermava che giocare a calcetto avrebbe offerto più possibilità  di occupazione rispetto agli studi.
Così hanno deciso di chiamarsi Calcetto e champagne, poi rimasto abbreviato.

Oggi è uscito Spooky Mike, brano che si va ad aggiungere a Qualcosa di nuovo, Il festival delle bombe e La girandola del sud.

É un tributo a un amico batterista scomparso Mike Leffe (suonava con Mark Zonda nei Tiny Tide) e in generale un omaggio ai musicisti scomparsi.  L’impulso che ha spinto a scrivere il testo è stata la scomparsa di Marcello Quartone, voce e chitarra del gruppo progressive rock Circus 2.000 (il suo soprannome era proprio Spooky).

Spooky Mike si porta dentro la dolcezza di tutte quelle cose che ci siamo sempre tenuti dentro e non abbiamo mai avuto il tempo di dire, soprattutto quando qualcuno ci lascia improvvisamente senza nemmeno avere la possibilità di un rapido saluto. Facendo un parallelismo con il calcio questo brano può essere definito come due braccia alzate al cielo per dedicare un gol a chi non c’è più.

INTERVISTANDO CALCETTO

Pop, punk, indie. Quale attitudine sentite di più?

Mmm… se parliamo di attitudine, il punk, se parliamo di gusto melodico il pop. Effettivamente la musica indie è una buona sintesi. Personalmente l’ho sempre considerata come pop suonato male, quindi a suo modo genuino, onesto, viscerale, provocatorio, informale.

C’è un aneddoto divertente sul vostro progetto che volete condividere con noi?

La prima volta che io e il batterista Niko ci siamo recati allo studio per registrare la prima stesura delle canzoni lo studio… non c’era! Per via di un imprevisto era in fase di ristrutturazione e quindi abbiamo registrato tutte le prime take… in una stanzetta!  L’altra gag ricorrente  è legata a Manu, che si è occupato dei sintetizzatori e della registrazione di tutti li strumenti. Si divertiva a stuzzicare Danilo mentre incideva le sue parti di basso chiedendogli: “Sei pronto?”, solo per sentirsi replicare  come da abitudine “Io sì e tu?” e poi ghignare senza farsi vedere verso di noi.

Calcetto

Che squadre tifate?

Contraddicendo ogni presupposto sul nostro gruppo… non siamo grandi tifosi di calcio! Nico e Manu da ragazzini tifavano Inter per simpatia. Manu ha avuto anche un periodo “Udinesiano”.

Il nuovo brano Spoky Mike è un tributo ad un amico che non c’è più e a tutti i musicisti scomparsi. Quanto fa paura la morte?

Ti dirò. Personalmente non mi piace l’idea di morire. Così come non mi piace l’idea di invecchiare. Credo che alla Signora Morte importi poco delle nostre opinioni. Come Thanatos è… ineludibile! Bella fregatura! Mi stupisco invece di quelle persone a cui fa più paura vivere. Lo trovo veramente sconcertante. É incredibile come per alcuni la percezione della vita si possa trasformare in un incubo tale da preferirne l’assenza. Fino ad ora sono stato sempre molto positivo verso il mondo su cui apro gli occhi ogni giorno. Penso che avere avuto una bella infanzia e bei ricordi a cui tornare con piacere nei momenti più grigi sia stato un ottimo punto di partenza, ma anche avere superato dei momenti molto difficili durante l’adolescenza. Mi sono costruito la mia piccola armatura.

Calcetto Spooky Mike

Come sarebbe la lineup per Il Festival delle Bombe?

Sarebbe talmente indie che nessuna band sarebbe conosciuta e ci scorderemo dei loro nomi l’album successivo. Probabilmente parteciperebbero gruppi immaginifici come Domenica Out, 1!1!1!, Motorolla, The Wavers, Minor Blues. Se invece parliamo di band reali trovereste i Siberia, Francesco Bianconi, i Pinguini Tattici Nucleari, per non farci mancare niente i Rolling Blackouts Coastal Fever  e come headlined Elettra Lamborghini.

Cos’è La girandola del sud?

La girandola del sud è il nome amichevole della Galassia M83 e anche il nome di uno dei nostri singoli. La canzone parla della delusione generata in molti fan dal loro album Junk dopo il brillante Hurry Up We’re Dreaming.

Arriverà Qualcosa di nuovo in questo 2020?

Certo! Se tutto va bene un nuovo singolo, un video e la pubblicazione del primo EP.

Nei vostri video ci sono riferimenti vintage. Cosa vi manca del passato?

Cosa ci manca del passato? Penso che ognuno rimpianga il suo, dato che, auguratamente, l’infanzia e l’adolescenza influiscono positivamente sui nostri ricordi. Erano semplicemente periodi più spensierati. Personalmente rimpiango cose ultracapitaliste e stupide come le durissime gomme da masticare di Goldrake, con i tatuaggi dei personaggi lavabili dentro. Le sale giochi e i meravigliosi arcade che costellavano la riviera romagnola, l’Almanacco del Giorno Dopo. Allungare tempo, attese e aspettative con lunghissime lettere quando al posto dei cellulari esistevano i walkie-talkie, Videomusic e DeeJat Television, il Drive In. Assistere ai match di Adriano Panatta alla televisione, ma mi farei andare bene anche Anna Kournikova.

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