Elettromagnetica | Indie Tales

40° all’ombra. Luglio aveva il sapore di quasi libertà e di salsedine, ma Bea era esageratamente assorta nei suoi esercizi di Impianti Industriali. Le sue orecchie ovattavano qualsiasi rumore: dalle stoviglie al mal riuscito inserimento di una marcia di un’auto. Il suo cervello capace di macinare solo formule matematiche e ragionamenti. 

Addio TikTok. Addio Instagram. Addio conversazioni su WhatsApp.  Bea era estranea a qualsiasi mondo, se non quello dei suoi quaderni. Non poteva rimandare a settembre quell’esame. 

Era la sua ultima estate di libertà: voleva almeno tentare di goderne qualche giorno, ma solo dopo aver preso anche un 17,5!

Nessuno sapeva che fine avesse fatto se non il suo gatto che accarezzava in modo compulsivo dopo ogni esercizio non riuscito, i suoi genitori e Cami la sua inseparabile amica, paladina del buon umore. 

Il telefono inizia a squillare fastidiosamente.

<< Cami il tuo sesto senso non fallisce mai: avevo appena disinserito la modalità off-line!>>

<< Bea, venerdì festa in spiaggia: tu, io, il mare e qualche drink!>>

<< Ma Cami, lo sai: non posso!>>

<<22:30 pronta, a venerdì>>, riattacca senza neanche salutarla. 

Quanto è stratega pensò Bea: non poteva neanche dirle di no, uscire avrebbe fatto bene ad entrambe. Non aveva più voglia di essere osservata dalle sole pareti verdine della sua camera. 

La spiaggia era gremita. Tutti erano inebriati dal vento estivo e da qualche Gin Tonic di troppo. Anche Bea e Cami: addio pensieri!

Un’insolita energia le aveva travolte, soprattutto Bea, come quando al mare una corrente libera ti sorprende ma non riesci a starle dietro seppur nuotando. 

I volti avevano assunto i colori dell’arcobaleno: era impossibile riconoscere qualche viso. Ma non per Cami.

Improvvisamente, uno sguardo intenso color argento aveva incrociato il suo quasi in silenzio, nonostante la musica pompata dalle casse.

Non una parola, solo un gioco di occhi, gesti del corpo che avevano generato una scossa elettrica con una potenza tanto elevata da stordire letteralmente Cami. 

Quei watt avevano un nome: Lorenzo.

Se non avesse assecondato l’impulsività di Cami, le preoccupazioni di Bea si sarebbero convertite in un’onda elettromagnetica la cui propagazione aveva modificato la sua vita e quella di Lorenzo. 

<< Vivimi e scoprirai che non ti giudico>> era stato il primo di tantissimi altri messaggi della buonanotte. 

 

Racconto liberamente ispirato al brano ELETTROMAGNETICA di HERA