New Indie Italia Music Week #38

La malinconia delle foglie gialle lungo i viali della metropoli, le prime piogge autunnali si prendono gioco di noi che non abbiamo alcuna voglia di chiudere definitivamente con l’estate.

La musica colora e riscalda le nostre giornate mentre osserviamo il mondo da una finestra. Lei è la costante dalla quale non vogliamo e non sappiamo scappare.

Lasciati coccolare dalle nuove uscite della settimana recensite da Alessandra, Sara, Ilaria, Cristiana, Nicolò e Salvatore!

 

Forever (Album)

Andresti mai a cena con il Leviatano? Come ti senti con i fascisti in città? Pensi mai a Dio che si perde in te?

Alza il volume se vuoi, sputa il dolore più forte che puoi: andiamo a fare un bagno nell’oceano e dimentichiamoci di questo paese bianco come i sai del Ku-Klux Klan.

“Forever” è il primo album da solista di Francesco Bianconi. Un disco che attendevamo da tempo dopo il rilascio dei singoli “Il bene”, “L’abisso”, “Certi Uomini”. L’album contiene 10 tracce intrise di riflessioni sulla società odierna, sull’amore, sulle incrinature dell’oggi e sulle paure del domani. Ed è proprio in queste crepe emotive che si riversano le liriche di Bianconi accompagnate da sonorità essenziali e minimaliste che fanno dei brani contenuti nel disco vere e proprie preghiere laiche che portano l’ascoltatore in un flusso inevitabile di catarsi e riflessione.

Un album prezioso, a tratti sperimentale che non sentiremo in radio ma che sicuramente risuonerà nelle stanze di quegli ascoltatori che amano scoprire attraverso la musica rinunciando alla ricerca della hit da consumare e da dimenticare causa usura. Le parole di Bianconi rimangono scolpite nella memoria di chi saprà apprezzarle. Si percepisce forse un’eccessiva influenza deanandriana che sottrae centesimi di originalità all’intero progetto.

Francesco Bianconi: 7

 

Mentre nessuno guarda (Album)

Niente è come lo voglio io è una costante della nostra vita e, forse, inconsapevolmente è anche la sua linfa vitale. Perchè? Quella insoddisfazione di cui pensiamo essere uniche vittime al mondo ci fa lottare con i nostri Demoni fino a sconfiggerli. Addirittura ci consente di mostrare il nostro Punto Debole  a cui vogliamo bene perchè quelle persone diventano la cosa migliore che abbiamo. Siamo in grado anche di spogliarci davanti a loro e chierdergli Scusa.

Sembra di partecipare ad una gara per non vincere in realtà vogliamo solo conquistare il podio. Allora ci creiamo degli Alibi, cerchiamo qualcosa che non c’è avendo forse anche  paura del vuoto. Ma c’è sempre qualcosa che ci spinge ad andare avanti, senza fermarci nonostante abbiamo preso delle coltellate. Forse anche solo innamorarci, chiamare Amore mio qualcuno di importante con cui adesso neanche scambiamo una parola.

Ammettiamolo e senza alcuna vergona: vogliamo solo vivere, forse come dentro un cartoon? Se raggiungi i tuoi obiettivi, adesso che sogno?

Mecna: 9,5

Inattaccabile

Ti ricordi di tutte quelle volte che mi hai lasciato andare? Ti ho vista uscire insieme alle tue voglie. Le tue carezze, la mia casa al mare, qualche canzone da dimenticare.

Lo sai che le api ballano sospese ed è forse quella la felicità.

La verità è che con tutta la buona volontà di noi sognatori, siamo deboli e fragili ma allo stesso tempo unici. In un certo senso inattaccabili con i nostri difetti perfetti.

Il Maestro Pellegrini, tra le personalità più influenti della scena pop-rock italiana, ha dato vita a un singolo dalle sonorità coinvolgenti, caratterizzato da uno stile di scrittura insolito e destrutturato: senza un inizio, senza una fine, ordinato e sincero nella sua apparente complessità.

Maestro Pellegrini: 7,5

 

Tempi moderni

Avete mai immaginato come avrebbero vissuto i tempi di Instagram, del plastic-free, dei voli low-cost i ricchi signori di fine ‘800 alla Downton Abbey? Forse avrebbero avuto la faccia un po’ “stizzita” come ogni cosa che ci è nuova, ma presto si sarebbero adattati e omologati come tutti noi. È forse la natura dell’uomo!

La storia cambia, le esigenze, i nostri bisogni si plasmano e migliorano insieme al progredire della scienza, di nuove consapevolezze e acquisizioni di diritti: rivoluzione (…) si ma con il touchscreen. I sentimenti, però, non hanno tempo perchè penseremo sempre al nostro lui o alla nostra lei anche se fuori piovono bombe.

Lorenz Frame: 8

 

Aiello

Questo brano è un’esplosione di pop. Ha sicuramente un sound forte con l’intento di penetrare, ma resta pop. E non c’è nulla di male nel pop, se non fosse che, di nuovo, Aiello partorisce clichè.

Magari ci sono anche un paio di strofe che potrebbero differenziarsi leggermente di più (non mi hai detto che canzone siamo e adesso non so scordarti, o incontrarsi è stata una fortuna esattamente come perdersi, come perderti). Il brano non è vero, non si avverte sincerità. Si sarebbe potuto salvare con un video diverso, che lo ritraesse di meno e che non prevedesse la sua immagine in movimento accanto ad una bella macchina vecchio modello (non una da due soldi!), con lo switch repentino di outifit e mosse egocentriche all’Aiello.

Se nel brano precedente si avvicinava a Mahmood, con questo a Marco Mengoni, con qualche appunto di elettronica in più.

Che canzone siamo: 5,5

 

Ariete

Ariete mantiene la dolcezza dei brani precedenti e con questo si mantiene sul varco della sicurezza. Sicura che anche questo brano otterrà delle buone risposte dal mercato musicale. 

Le sue sono parole di una persona che ha una grande forza d’amore, parole giovanili, di chi ha ancora una forza “vergine”, unite a parole adulte, quelle di chi è già stanco di soffrire: io non voglio mai un cazzo, solo stare bene un’ora.

Venerdì: 7,5

 

Ladro di fiori

Sono stato un Ladro di fiori, l’ho fatto per amore.  Si non si dovrebbe fare, ma quel gesto è stato meno illegale dei tuoi occhi e soprattutto della nostra relazione.

Impossibile, a distanza, tu innamorato di un altro e io che ad ogni tuo bacio cedevo sempre di più. Ricordo quelle notti infinite, nelle quali ci rincorrevamo, senza sapere quale strada prendere. Poi mi sono punto con una spina di una rosa, e ho iniziato a capire che stavo sbagliando tutto, ho preso coraggio e me ne sono andato.

Blanco: 8-

 

GarageBand©

Una volta le band si riunivano in qualche garage e iniziavano a fare casino. Adesso, ci siamo isolati sempre di più, e ognuno nella sua cameretta può scaricare GarageBand e diventare il nuovo artista indie fenomeno del web!

Giostre con la loro ironia ci fanno ballare, divertire e anche riflettere sul fatto che la musica da forma d’arte sta diventando sempre più un modo per cercare di fare i soldi.

Ogni epoca ha i suoi tormentoni, prima c’era solo l’indie adesso la trap è il nuovo punk. Magari in futuro per fare il cantante bisognerà avere una laurea in informatica o ingegneria.

Giostre: 7,5

 

Routine

Quando l’amore diventa una Routine, può essere un problema. Si perde il romanticismo: tutto ha quel sapore di già vissuto e di visto e rivisto.

Cosa si può fare prima di sapersi apprezzare, non ci basta la felicità.

Serve una svolta, qualcosa che possa far tornare l’energia e provare i brividi dei primi sguardi. Cosa?  Scopriamolo insieme, cliccando play.

Cascate: 7

 

Fette biscottate

Anna non ha un ragazzo, esce raramente di casa e quando ritorna si butta sul letto senza neanche aver la forza di prepararsi un piatto di pasta. Anna si è appena laureata, e si è trasferita a Milano per il suo primo lavoro. Da lunedi al venerdì almeno 8 ore di fila, una piccola pausa e poco più di 500 euro in busta paga.

Non hai più tempo per respirare, tempo da non sprecare.

I Fanoya raccontano alla perfezione una generazione definita a sproposito piena di fannulloni e bamboccioni, senza comprendere quando sia difficile essere giovani, oggi, in Italia.

Fanoya: 8

 

DAG

Tutti soffriamo di un DAG, Disturbo d’ansia generalizzato più o meno consapevolmente. Camminiamo per strada presi da mille pensieri, paure, preoccupazioni, anche quando è domenica mattina, c’è il sole ed usciamo per una tranquilla passeggiata: e cammino per strada solo come un cane, sole come un cane.

Siamo avvolti da un senso di solitudine da cui non vogliamo, forse, sfuggire perchè anche il solo tentativo di farlo ci spaventa. Proveremo mai un pò di felicità?

Angelo Iannelli: 8-

 

Rondò

Una dama di fine Settecento volteggia sulle note polifoniche di una musica lo-fi. Il Rondò di Stefanelli è il correlativo oggettivo della musica che produce: profana perché inedita, sperimentale. L’inconsueto sonoro si riflette sull’originalità delle immagini. Sembra di volteggiare in un sogno atemporale dove le sale da ballo del XVIII secolo si incontrano con il mondo onirico dell’autore, mondo in cui ci si entra senza bisogno di bussare.

Stefanelli: 8

 

Comete

Ottobre, pioggia e nebbia: vi manca già l’estate, le notti in motorino e il bagno a mezzanotte? Tranquilli i Costiera ci sono solidali e ci rincuorano sulla nostalgia che ci accomuna. La stagione più calda è in realtà solo una scusa. L’evocazione del passato è il vero nóstos (ndr “ritorno a casa”). La paranoia del futuro, il disordine fuori è quello che si ha dentro a 30 anni quando sembra non bastare più una sigaretta fino al mattino, al molo, con il naso all’insù, per immaginare, un giorno, di brillare per poi finalmente esplodere come comete.

Costiera: 7,5

 

Quarantadue

Emotional come un pugno allo stomaco, amara come la medicina, questo il sapore di Quarantadue. Rimbomba pesante il ricordo di una promessa non mantenuta. Quarantadue sono i giorni, le settimane che mi separano dai giorni al lido trascorsi con te, dai bigliettini nascosti nelle tasche. La speranza, l’attesa del cambiamento sono le lancette che muovono l’orologio del tempo, che scorre inesorabile, e io ho troppo tempo per me e tu non ci sei.

I Botanici feat. Endrigo: 7,5

 

Canzone Indie

Il percorso di Domenico Troiano verso la conquista dell’indie italiano continua con un nuovo brano scritto secondo tutti i crismi dell’indie style. Il titolo ci dà la cifra dell’intenzione stilistica del cantautore che ha dato vita a un pezzo che sembra scritto in collaborazione Google Keyword Planner, il tool che si adopera per identificare le parole più ricercate dagli utenti sul web.

“Canzone Indie” ha tutte le caratteristiche per entrar a far parte delle miglior playlist indie della scena della musica indie italiana. Uno stile di scrittura maturo quello di Troiano che si sposa perfettamente con le tipiche sonorità del pop contemporaneo moderno.

Domenico Troiano: 7

 

Universo

Il brano tratta di perdite, della fine di un amore che si affoga in un universo troppo stanco per lei. Al contrario l’amore qui descritto è altruista, mentre nessun altro, soprattutto l’universo, lo è. È altruista e forse speranzoso di un ritorno, ma fa spazio a luoghi caldi e genuini dove risiede la solitudine dell’amata.

Non ci sono pillole per un cuore spezzato, e ciò che resta da fare è abituarsi come gli occhi al buio alla nuova vista di un amore finito, sperando che ci si abitui e cosciente che in fondo, non avverrà facilmente.

Kaufman: 7

 

ESPLODIGODI

Una tempesta elettrica e avvolgente, Esplodigodi è un inno al lasciarsi andare, abbandonando le proprie insicurezze e allontanandosi totalmente dalla propria comfort zone.

Come spiega Elasi stessa, con questo brano ha provato a non auto-giudicarsi e ha scritto la traccia senza obiettivi, schemi o vincoli precisi. Elasi si è lasciata andare ai suoi suoni, in un’esplosione di creatività in libertà e ha goduto.

Il tutto è resto ancora più sensuale e travolgente grazie al breve video su Instagram creato in collaborazione con WOVO, noto sexy shop milanese.

Elasi: 7

 

Cuore nero

 

Fa niente dai, ci rivediamo tra qualche danno.

A proposito del brano l’autore racconta come sia tratto da una storia vera, un’esperienza vissuta tutta sulla sua pelle. È una riflessione: non tutti quelli che si desiderano, che si amano, stanno insieme. Sicuramente non è giusto, fa male, però anche se le cose non vanno come si vuole, bisogna sempre cogliere le sfumature e certe volte va bene così.

Cuore nero parla di quando desideri una persona ma la vedi con altri, speri di ritrovarla in futuro e forse cambiare le cose per smettere di starci male.

Boriani: 8-

 

piombo

Disarmo decide di mettersi a nudo con un brano che descrive ciò che si prova nel momento esatto in cui aspettative e desideri costruiti insieme ad un’altra persona cadono in un abisso irraggiungibile e vengono distrutti. Allora subentra il vuoto nel cuore e la desolazione che raggiunge l’apice nell’attimo in cui ci si ferma a pensare al futuro, che si prospetta ora così diverso da come era stato immaginato. Il brano concentra sensazioni estremamente forti e malinconiche in cui chiunque almeno una volta può immedesimarsi.

Disarmo: 8

 

Le Luci Spente

Cosa succede quando si ci lascia e ci lasciamo totalmente andare? La nostra luce si spegne, cala il sipario come se lo spettacolo fosse finito. Sembra che ho deposto le armi.

Sarà davvero così? Forse abbiamo solo bisogno di sfogarci, di gridare, trovare qualcuno che ci sappia sorprendere di nuovo da cui non dobbiamo nasconderci, anzi a cui dobbiamo regalarci, di nuovo, senza alcun timore.

Yvan: 8-

 

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