Pierfrau: “Tutto è criticabile, nulla è da sottovalutare”

Pierluigi Frau, in arte Pierfrau, è uno dei tanti artisti che nel corso della vita sono stati trapiantati o, come ama dire lui “adottati” da una città diversa da quella in cui sono nati. Il suo ultimo singolo si chiama “Porno Soft”, e a differenza del titolo lascia trasparire tutto l’animo romantico e profondo dell’artista, che ha scelto di mettersi a nudo raccontando una vicenda personale che possa far sentire meno sole le persone in quello che vivono.

A Pierfrau piace andare a fondo, analizzare le questioni ed esprimere la sua opinione in modo dettagliato, eppure il suo è puro pop, di quello in cui identificarsi cantandolo in macchina nel traffico. Perché il pop, come Pierfrau, è talmente diretto da arrivare nel cuore di tutti.

Intervistando Pierfrau

Ciao! Quanto è Indie Pierfrau?

Ciao, ahimé non riesco a dare ancora una definizione di Indie ad oggi, ma se “Indie” sta per “indipendente”, allora Pierfrau è molto Indie.

Com’è cambiata la tua vita da Cagliari a Lecco?

A Cagliari ho vissuto ben poco, giusto i miei primi 5 anni. Non ricordo molto a parte il mare, gli amici e la famiglia che ancora si trova lì. Posso dire che la differenza più grande che ho notato è sicuramente lo stile di vita. I ritmi son ben diversi e crescendo ho visto quanto siano differenti anche i modi di vedere e fare musica. Di certo la possibilità di sviluppare un progetto musicale è molto più ampia qui al nord che in Sardegna. La mia vita è cambiata in positive: ho allargato di il modo di pensare, ho incontrato la passione per la musica e le persone adatte a far sì che il mio progetto potesse crescere. Mi sento quasi in debito con la città che mi ha fatto conoscere l’amore della mia vita, cioè la musica. Di certo non rinnego il luogo in cui sono nato, anzi lo amo follemente, ma ad oggi è come se mi sentissi adottato dalla città in cui vivo la mia quotidianità: Lecco è meravigliosa.

Il tuo è un sound spudoratamente pop, un genere tanto criticato quanto ascoltato. Come mai secondo te?

Secondo me si cerca sempre di creare qualcosa di nuovo, anche se forse oggi è impossibile. Il pop è considerato banale dalle menti “alternative”, ma in realtà per me è sinonimo di sincerità. È criticato per un semplice fatto d’invidia, essendo uno dei generi più ascoltati da sempre. Darlo per scontato o considerarlo superficiale solamente perché non c’è troppa “filosofia” dietro ai pezzi non è giusto. La forza del pop sta proprio nell’essere diretti e sfacciati, il ché lo porta ad essere comprensibile ed apprezzabile. Purtroppo ogni cosa che “fa moda” viene criticata, ed è umano che questo avvenga. Tutto può essere soggetto a critiche e giudizi, ma nulla di certo è da sottovalutare.

Un cantautore italiano e uno internazionale che sono stati fondamentali per la tua formazione musicale.

Tra gli italiani sicuramente Vasco Rossi, per la sfacciataggine nel raccontare senza paura la verità ad una popolazione intera in un periodo storico dove la nazione viveva dietro ad un velo di enorme finzione. La gente era stanca di essere presa in giro, e Vasco nella sua semplicità è riuscito a coinvolgere tutti quanti. Essendo un amante della verità musicale, non posso che amarlo. Di internazionale scelgo Michael Jackson, per il semplice fatto che è il primo artista che io abbia mai ascoltato in vita mia. Poi perché per me lui è il massimo esempio di professionalità e di come debba essere un artista completo. Nonostante i mille scandali è sempre stato amato, e questo è un chiaro messaggio di quanto la musica possa essere forte rispetto a tante altre cazzate che vengono messe in ballo.

In “Porno Soft” un velo di provocazione nasconde tanto romanticismo e malinconia. Quanto è autobiografico questo brano?

Il brano è molto autobiografico, ho cercato di esporre una vicenda personale che a mio parere poteva accomunare tanti miei coetani e non. È un’esperienza vissuta qualche anno fa con una ragazza di cui ero follemente innamorato, ma che ho perso per motivi di “distanza”, e l’unica comfort zone tra noi alla fine era “un letto in autostop”, di passaggio.

Come pensi sia cambiato l’amore ai tempi del covid?

Beh, di certo ha influito negativamente. Se questo virus ha destabilizzato le persone singolarmente, figuriamoci in coppia. Penso che il covid sia l’artefice dello sfascio della maggior parte delle coppie in cui l’amore aveva da tempo lasciato spazio all’abitudine. Penso che abbia messo alla prova l’amore, perché chi ama veramente rimane e desidera, mentre chi se ne va forse non era convinto già da prima. L’amore non cambia così dal nulla.

ASCOLTA PIERFRAU NELLA PLAYLIST DI INDIE ITALIA MAG

Promuovi la tua musica con Indie Italia Mag! Scrivici su Direct!