Vittoriano Di Grazia

Recensione album “Lontano dal caos” | Vittoriano Di Grazia

L’artista – Vittoriano Di Grazia

Vittoriano Di Grazia ha studiato pianoforte, composizione diplomandosi in vari conservatori italiani e proseguendo gli studi in canto e direzione d’orchestra. Ha suonato in varie città d’Italia: Torino, La Spezia, Firenze, Sorrento etc. Ha seguito i corsi di analisi musicale presso il S.i.d.a.m con il maestro Marco de Natale (Milano, Napoli).

Con la Blue Spiral Records Vittoriano Di Grazie ha inoltre pubblicato di recente due metodi didattici che hanno riscontrato un notevole successo in ambito accademico: “Metodo teorico/pratico di Lettura della Partitura” e “Chiavi Antiche”. Attualmente è docente di Lettura della Partitura presso il Conservatorio di musica di Salerno.

Il disco – Lontano dal caos

L’album Lontano dal caos è composto da 8 brani interamente strumentali. L’artista stesso lo definisce come “un mosaico di sensazioni vere vissute nel tempo, spesso improvvisate al pianoforte e nate da momenti di meditazione e stati d’animo“. Ascoltando il disco infatti possiamo benissimo trovare elementi diversi ma ben delineati, che ci raccontano storie, momenti, luci ed ombre della vita che scorre.

Come nella quotidianità, a volte i momenti finiscono in un lampo, passano veloci e spediti; altre invece sembrano dilatarsi nel tempo, tra echi di ricordi ed azioni che ritornano incessanti nella nostra esistenza e nella nostra mente. Sebbene alcuni brani possono essere intesi come in netta contrapposizione tra loro, è evidente come tutti siano tessere fondamentali di un mosaico che può essere compreso a fondo soltanto nella sua interezza.

Entriamo nel dettaglio, con la recensione di Lontano dal caos, brano per brano.

Lontano dal caos – La recensione

Il disco si apre con il brano Chiaroscuro che, a ben vedere (o ascoltare) è una chiara dichiarazione d’intenti. Vittoriano Di Grazia da subito esempio di come le sue capacità da compositore siano perfettamente al servizio dell’espressività. Le note acute e le note gravi non smettono un attimo di essere in contrapposizione, a volte all’unisono, a volte chiaramente distinguibili. Le luci artificiali dei lampioni che sfidano l’oscurità, riflettendosi sulle auto e sui volti dei passanti. Il brano scorre velocemente, ma sul finire inesorabilmente rallenta: un respiro profondo prima di immergersi in For Love.

For Love è una ballata d’amore dai tratti malinconici. Un amore che è stato, che non è stato o che sarà, forse? Melodicamente il brano non fa per nulla sentire la “mancanza” di una voce e di un testo; la melodia infatti, come si dice in gergo musicale, “canta” di per sé. Come per Chiaroscuro anche per For Love immagino un ambiente urbano in cui si sviluppa la storia di questo amore. I luoghi, gli odori, i sapori, i rumori che richiamano diverse fasi dell’innamoramento mi si palesano: chissà se l’intento di Vittoriano Di Grazia era dare un’aura cinematografica a For Love, ma se la sentissi in una malinconica e sognante scena di Woody Allen, beh, non mi stupirei.

Come in un film, appunto, For Love è seguita da First Look. La storia introdotta nel primo brano adesso sembra avere un soggetto, anzi, due. “Incontro ideale ed effimero” lo definisce l’artista, rafforzando i miei dubbi su “amore che è stato, che non è stato o che sarà, forse?”.

Improvviso al pianoforte e Sky Night si contrappongono tra di loro, richiamando le sensazioni legate alla stagionalità. Entrambe infatti nascono in momenti ben precisi, in netta antitesi: l’autunno (Improvviso al pianoforte) e l’estate (Sky Night). Sebbene apparentemente separati da una barriera spazio-temporale, entrambi i brani mantengono la loro natura crepuscolare che funge da leitmotiv emozionale. 

Lontano dal caos – La conclusione

Lontano dal caos si chiude con la traccia omonima, a chiusura di un cerchio. Eppure, l’orizzontalità calma e limpida della melodia “trasmuta verticalmente identica in quella armonico-dissonante simboleggiante il caos, dove viene utilizzato lo stesso materiale sonoro della melodia”. 

Lontano dal caos mette in luce la poliedricità di Vittoriano Di Grazia, capace di risultare fluido, espressivo ed emotivamente sincero, tanto nei brani più complessi tecnicamente quanto nelle melodie di più facile interpretazione. Forma e sostanza trovano un bilanciamento perfetto nelle composizioni raccolte all’interno dell’album, sottolineando non solo la tecnica dell’autore, ma anche la sua esperienza e gusto stilistico.