ETEREA: “La musica è la sostanza del cielo” | Intervista

Fin da bambina aveva chiaro quale carriera intraprendere, seppur cantando le sigle dei cartoni animati: Federica Corsi, in arte Eterea, voleva produrre e cantare musica.

Impara a suonare la chitarra, si interessa di letteratura italiana e straniera, frequentando anche la scuola di canto di Enrico Brignano per poi dedicarsi alla scritta e all’arrangiamento dei suo brani.

La giovane cantautrice romana è alla continua ricerca di quell’armonia che regola il nostro equilibrio, anche quando può essere spezzato.

Nel Novembre 2020 esce il suo primo singolo dal titolo Interiore, seguito da una seconda pubblicazione nel gennaio 2021 intitolata Via, nella quale Federica esplorare il sentimento per eccellenza: l’amore.

INTERVISTANDO ETEREA

Il tuo nome d’arte, Eterea, riprende il campo semantico della purezza. Da cosa nasce questa scelta?

Cercavo un alter ego, un nome che rispecchiasse l’idea che ho del mondo e della sua  armonia, ma anche di come dovrebbero essere cantante le cose che lo riguardano: ovvero con estrema e solenne purezza d’animo. Mi è venuto in mente l’aggettivo “etereo”, che oltre ad  essere un sinonimo di “puro” si configura anche come qualcosa che ha a che fare con la  “sostanza del cielo”: mi ci son subito ritrovata!

Quale è il tuo cartone animato preferito e perché?

Dire ” The Looney Tunes Show ” in assoluto per il semplice fatto che ci sono due dei personaggi che adoravo da bambina (e tutt’ora in realtà): Daffy Duck e Bugs Bunny con il loro <<Ehm… che  succede amico?>>

Ti sei avvicinata alla musica all’età di 11 imparando a suonare la chitarra. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa carriera?

Sin da quando ero veramente piccola ero incline a riprodurre tutto ciò che sentivo, ed imbracciare una chitarra ha unito il mio istinto legato ai suoni e alla creazione di questi ultimi. La spinta nell’intraprendere questa strada è in realtà un crescente percorso fatto da pensieri, posizioni mentali e filosofiche assunte nella mia vita, insieme a valutazioni di ciò che mi rende felice e realmente me stessa.

È una somma, più che una spinta improvvisa. Sono felice delle dinamiche che mi hanno portato a tutto questo.

Nel singolo “Interiore” racconti un rapporto soffocante tra due amanti: vorrei dirti amore quanto sei bella, ma sei un dolore. È meglio comportarsi da giocatore o da spettatore in questo caso?

Il singolo “Interiore” è il resoconto di una relazione distorta, ma anche una presa di coscienza sull’ immobilità che caratterizza, a mio avviso, la maggior parte dei rapporti odierni. L’immobilità decisionale determina due comportamenti che si compenetrano e convivono nella stessa  persona, la quale si atteggia da spettatore e da giocatore a seconda della situazione che vive. Non è un bene, a parer mio, rivestire nessuno dei due ruoli: credo che sia più importante abbracciare i sentimenti che proviamo in una data circostanza e comunicare ciò che si sente il più possibile.

Perché l’amore dovrebbe far morire ogni giorno come canti in “Via”?

Potrebbe sembrare un fatto negativo, in realtà in quel passaggio intendo dire che l’amore ci cambia e nell’arco di una giornata ci fa svegliare in un modo e andare a dormire in un altro. Confluendo, così il giorno dopo nella nostra versione simile a quella del giorno precedente, ma non identica.

Quale sentimento rende un cuore di metallo?

L’aridità, la desertificazione dei sentimenti praticata dagli altri su di te è in gradi di trasformare il cuore in un metallo.

Il 2021 potrebbe essere l’anno del tuo primo album?

Si, sto lavorando per realizzare questo primo album. Mi auguro che sia il primo di una lunga serie. Sono molto soddisfatta di come si stia sviluppando: spero di poter avere un riscontro positivo!

 

Ascolta Eterea sulla nostra Playlist su Spotify!