wLOG: “20 Punti” è un brano delicatamente sovversivo | Intervista

“20 Punti”, il nuovo brano di wLOG, racconta la ricerca della felicità che ogni essere umano è costretto a percorrere. Quando le cose non vanno bene, capita di raccontare delle bugie, indossare un sorriso finto, fingendosi contenti e senza problemi.

La morale che ci vuole lasciare è quella di sfruttare le difficolta,  prendendo i fallimenti come insegnamenti utili a migliorare, se no se fingiamo di non vedere la realtà rischiamo di farci più male del previsto.

Ogni cosa che succede ha un colore, e solo sapendo mischiare tutte le nostre esperienze possiamo creare un perfetto autoritratto da appendere alle pareti della nostra vita.

INTERVISTANDO wLOG

“20 Punti” è un numero casuale o simboleggia qualcosa?

20 punti è il punteggio più alto di un particolare bastoncino che si trova nel gioco denominato Shangai. Nel brano sono partiti dal ricordo di una ragazza che si perdeva nei propri sogni mentre  giocava  a questo gioco e mentre tutti cercavano di capire cosa avesse in testa.

Ho sviluppato un testo per porre l’attenzione su come spesse volte i valori non sono poi come ci vengono imposti e che forse dare troppa importanza alle apparenze o alle cose così come ci viene detto può essere limitativo. Insomma un brano che vuole essere un inno ai sogni derivati dalla disattenzione. Un brano delicatamente sovversivo

Qual è la bugia più grande che hai detto a te stesso?

Smetto quando voglio. In generale…

Che sensazioni proveresti a vivere in un mondo senza colori?

Senza averli conosciuti forse nessuna in particolare. Ora che li conosco direi di tristezza e oppressione.

Il lockdown ha influito sul tuo modo di fare musica?

Certamente si. Sto scrivendo un  certo tipo di brani sempre in maniera spontanea e istintiva. Sono consapevole di pubblicare molto. Mi dicono forse troppo, ma ho tanto bisogno di comunicare.

I sentimenti possono coprirsi di ruggine?

Penso di si. possono ossidare, invecchiare e contaminare. I sentimenti si ammalano come le persone e posso contagiare. Esiste certamente un covid dell’anima.

Secondo te quanti sono davvero felici della propria vita?

Credo davvero pochi, sicuramente meno della metà. Il mio umile consiglio è quello di cambiare i parametri.

A volte dobbiamo imparare a credere di più ai  “Canini di Vlad” rispetto alla storia del principe azzurro?

Si credo che  in una dark night ci possa essere più  verità che in uno spot dei biscottini mattutini. Le favole sono duali. Felici e tristi. Dure e tenere. E  il più spesso delle volte possono essere anche maledette.

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