Avarello: “Sfrutto la noia oggi per annoiarmi meno domani” | Indie Talks

La noia o la “nausea” come invece la definirebbe Sartre diventa la tematica messa al centro di un un nuovo Indie Talks. Riprendendo scrittori e filosofi esistenzialisti che l’hanno indagata a fondo, la noia possiamo definirla come quel senso di avvizzimento del reale, quel distacco dalle cose e dal mondo che ci circonda, tanto da alienarci, richiuderci spesso in noi stessi, sentirsi da soli anche quando intorno si è circondati da persone.

Avarello, cantautore siciliano che si è fatto conoscere per i suoi singoli di esordio come “Indigestione” e “Preferirei rallentare”, ci propone una versione integrale di quella che è stata la sua indagine del reale e del suo di mondo attraverso le canzoni contenute nel suo nuovo album “Mentre ballo mi annoio” edito per Revubs Dischi.

Come si può intuire già dal titolo del disco il tema centrale è quel senso di noia, tedio e annichilimento che si rende ancora più concreta nel periodo storico che stiamo vivendo…o che viviamo per inerzia. Insomma, abbiamo cercato di approfondire con l’aiuto di Avarello proprio questa tematica che ormai fa parte del nostro quotidiano.

AVARELLO X INDIE TALKS

Partiamo diretti col chiederti perché mentre balli ti annoi?

Quando scrissi questa frase, era un periodo dove ogni qualvolta facevo serata ero sempre preso dalle mie questioni mentali, finivo sempre per estraniarmi totalmente dal contesto e puntualmente appena me ne rendevo conto mi ritrovavo a girovagare per il locale senza una reale meta e quindi ritornavo a casa. Che scene del cazzo. Ma a parte queste situazioni la frase può essere intesa in vari modi, come ad esempio quella del mondo che gira e va avanti e tu ti muovi solo per inerzia.

La noia è per te un momento di puro annichilimento oppure riesci proprio da questi momenti di stasi a creare il tuo “otium letterario”?

La noia non è necessariamente un puro annichilimento non esageriamo, cerco di vederla come condizione da cui si debba passare, per trarne successivamente qualcosa e soddisfare la mia sete di stimoli, in questo periodo sono travolto dalla noia, la routine che non si avvicinano minimamente alla mia indole e tutto ciò mi indispone l’esistenza, per cui trasformarla in motore per delle idee e sviluppo/studio di concetti non è sempre semplice, ma ne riconosco l’importanza. Sfrutto la noia oggi per annoiarmi di meno domani” (ride).

Quanto secondo te i momenti di noia possono diventare dei momenti di autoriflessione?

Da 1 a 10… 8. Si lo possono diventare.

Quali sono le “cento cose” che preferiresti fare invece ti annoi e non le fai?

Creare contenuti social, ad esempio, che in questo momento di pandemia dovrebbero essere importantissimi per essere presenti o cose del genere, ma sono un boomer da questo punto di vista e non ho voglia, è una cosa che mi dà un sacco noia. Sto riflettendo e sto cercando una scusa appropriata per continuare a non farlo, anche se i risultati al momento sono pessimi.

Quanto è stata fondamentale per te usare la musica per uscire da questi momenti di tedio che purtroppo in questa situazione attuale ci portano a sentire il tempo come troppo pesante?

È stata parecchio importante, mettere per iscritto tutto, ti coccola è un bel palliativo, è il principio di una cura o la cura stessa. Insomma, fare musica mi ha aiutato parecchio.

Da che cosa credi che deriva questa insoddisfazione generazionale che stiamo attraversando?

Così su due piedi, potrei citare i social che hanno velocizzato, diffuso e in un certo senso alimentato questa insoddisfazione, ma certe situazioni hanno radici ben più profonde e queste righe non darebbero giustizia al tema che trovo abbastanza delicato.