Zabor

Zabor: “Cerco Te” è la canzone più dolce dell’estate 2021 | Intervista

Zabor è Salvo Cacioppo, cantante e chitarrista palermitano nato nel 1984; da parecchi anni impegnato in attività come session man con vari artisti, tra cui Federico Poggipollini e Riccardo Simoncelli, Zabor è alla sua prima pubblicazione come solista. Il primo singolo di Zabor si intitola “Cerco Te” ed è già disponibile sulle piattaforme di streaming musicale ed anche su Youtube accompagnato dal videoclip ufficiale.

Il brano presenta delle sonorità piene, ma mai pungenti, con una melodia che evoca la musica dolce di un carillon e si sviluppa su un giro armonico ripetitivo, offrendo supporto ad un testo con un linguaggio chiaro ed incisivo. Il tema della ricerca viene affrontato in modalità differenti, passando dalla necessità di trovare all’accettazione della mancanza, con un velo di malinconia che accompagna tutta l’intonazione della voce. Una ninna nanna indie, che tiene svegli con gli occhi della speranza.

Il video, girato tra la casa di Zabor e la riserva naturale della Pizzuta (PA), enfatizza ancora di più il concetto di trovare se stessi dentro la ricerca di qualcuno o qualcosa. Un percorso che ci porta direttamente dentro la canzone.

“Cerco te” è stata registrata allo Studio78 di Palermo ed è stata mixata e masterizzata al VDSS Recording Studio di Ceprano. Nel brano Zabor canta e suona le chitarre acustiche ed elettriche. Con lui: Ivan
Ragusa alla batteria, Ciccio Stampa al basso e Alessio Felice alle tastiere.

Intervistando Zabor

Cosa ti ha spinto a “metterci la faccia” scrivendo, cantando e pubblicando il tuo primo singolo?

E’ stata una necessità più che una scelta, dopo tanti anni a suonare e cantare le canzoni degli altri avevo bisogno di comunicare con la mia musica, con le mie canzoni. Avevo bisogno di dire delle cose che dovevano vedere la luce e conosco solo questo modo per farlo.

Cerco te potrebbe essere la “canzone più dolce dell’estate 2021”: pensi che manchi dolcezza nella musica? In generale, che ne pensi della recente scena italiana?

Penso che manca della verità; che sia dolcezza, tristezza, felicità, malinconia o altro il sentimento che rappresenta quel momento dell’artista e quindi le sue creazioni.
Ormai si cerca il modo di entrare nel mercato con qualcosa che funzioni piuttosto che puntare sulla verità di una canzone, di un progetto. La musica per me è reale espressione e fortunatamente ci sono ancora artisti che condividono questo pensiero.

Hai affiancato parecchi musicisti negli ultimi anni come chitarrista: qual è l’approccio di scrittura per uno che fa della chitarra il suo strumento principale?

E’ un approccio sicuramente più incentrato sulla scrittura della musica che del testo Le mie canzoni partono quasi sempre da un riff di chitarra, un arpeggio, un tema o anche semplicemente un idea ritmica, a cui poi aggiungo un testo che sia coerente con lo stato d’animo della musica.

Dicci tre canzoni italiane che avresti voluto scrivere tu e perchè.

Ne cito tre di tre “epoche” differenti. Dico “Futura” di Lucio Dalla per il modo in cui ti rapisce dalla prima nota e dall’emozione che trasmette la voce di Lucio in ogni sua sfumatura, da quando sussurra a quando grida, ogni dinamica ti colpisce.
“Chissà sei stai dormendo” di Jovanotti, perché i primi album di Lorenzo hanno quella verità che si sta perdendo e questa canzone in particolare ha qualcosa di magico. Infine “Dal verde” di Calcutta, per la delicatezza di questo brano, il senso di calma che trasmette.

Zabor

 

“Cerco te” è un episodio isolato oppure l’anteprima per qualcosa di più?

E’ l’inizio di un percorso nuovo, che porterà sicuramente alla pubblicazione di altri singoli, di un album e di un piccolo tour promozionale nel prossimo inverno, e poi chissà, la vita spesso ti porta dove non ti aspetteresti mai.
Io mi vedo in giro per l’Italia a suonare i miei brani e spero che questa volta la vita mi porti proprio li.

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