Enomi: “Sorridere ci salverà” | Intervista

Una carica esplosiva non indifferente quella di Simone Nocera, in arte Enomi. Classe 1996, il giovane cantante siciliano debutta con il suo primo singolo “San Leone”, un elogio non solo al luogo delle vacanze della sua infanzia, ma alla vita in generale. Enomi sogna di perfezionarsi e di riuscire a trasmettere a più persone possibili l’importanza di sorridere sempre, soprattutto dopo il periodo che tutti abbiamo appena trascorso.

INTERVISTANDO ENOMI

Ciao, come mai “Enomi”?

“Enomi” nasce da una mia idea. Ero alla ricerca di un nome d’arte che potesse essere d’impatto e contraddistinguermi al meglio. Avrei potuto tranquillamente utilizzare nome e cognome, ma penso che il nome d’arte possa rendere un po’ più speciali. Quello che ho fatto è stato, semplicemente, prendere il mio nome, ovvero Simone, e leggerlo al contrario per poi togliergli la “S”. Anche la scelta di togliere la “S” è stata voluta, infatti la pronuncia di “Enomi” mi ricorda molto la lingua e la cultura giapponese per cui nutro una grande passione da quando ero piccolo. Mi piaceva, quindi, inserire all’interno del nome d’arte un qualcosa che richiamasse anche lontanamente una parte di me senza usare necessariamente il mio nome anagrafico.

“San Leone” ci trasporta direttamente in vacanza, in quel mood in cui tutto è possibile e in cui si vive tutto al massimo. Era ciò che volevi?

Assolutamente sì, l’obiettivo era proprio quello di trasmettere freschezza e allegria, infondere speranza e una gran voglia di ripartire. La musica è bella anche per questo. Tengo molto all’idea che “San Leone” possa strappare un sorriso a chi l’ascolta e motivare a vivere le cose che abbiamo al massimo e nel migliore dei modi. “San Leone” è il viaggio verso la felicità e l’amore, due elementi che abbiamo avuto modo di assaporare ben poco in questi ultimi tempi e penso, quindi, che dopo un periodo così duro e triste ci meritiamo tutti di vivere un’estate diversa dal solito, indimenticabile, piena di emozioni e spensierata. Poi, chissà, magari si tornerà a vivere anche quello stato di euforia per la propria cotta estiva, proprio come nel brano “San Leone”.

Come mai il nome “San Leone”? Cosa rappresenta per te?

“San Leone” rappresenta alcuni ricordi della mia infanzia che conservo con grande piacere. Essendo nato a Caltanissetta, in Sicilia, io e la mia famiglia ci recavamo ogni estate a San Leone (in provincia di Agrigento). Ricordo i momenti di gioco, i pranzi siciliani sul lungomare, le risate e il divertimento. Sono momenti che mi mancano e ho voluto racchiuderli all’interno del titolo del mio primo singolo, in modo che li possa conservare per sempre rivivendo quelle emozioni ogni volta che riascolto il brano. È proprio come disse Vasco Rossi in un’intervista: “l’arte della canzone è una polaroid di emozioni”. Quale migliore occasione, quindi, di utilizzare il nome del luogo abituale delle mie vacanze per rappresentare un brano così fresco ed estivo.

Il testo è di Marcello Forlani. Com’è nata l’idea di una collaborazione?

L’idea di una collaborazione è nata in maniera del tutto spontanea e naturale. Ricordo che un giorno Marcello Forlani mi inviò un lungo video in cui mi raccontava il brano. Quando sentii per la prima volta la melodia della canzone me ne innamorai subito, mi resi conto che era estremamente orecchiabile e mi metteva molta allegria. Un brano che mi rappresenta al meglio nella mia prima uscita discografica. Forlani possiede un’empatia fuori dal comune: ci conosciamo da circa otto mesi, eppure sembra che mi conosca da molto più tempo, infatti quando lavoriamo insieme si crea un’armonia magica. È capace di valorizzarmi su ogni aspetto, conosce i limiti e le capacità della mia voce e cerca di metterle in risalto, mi trasmette molta fiducia e sicurezza e questo non fa altro che invogliarmi a dare sempre il meglio e a migliorarmi costantemente. È un professionista e sono orgoglioso di poter lavorare con lui.

Si percepisce tanta positività ed ottimismo dopo questo periodo difficile per tutti. Sei sempre stato così?

Sì, sono sempre stato un ragazzo ottimista, con il sorriso sulle labbra. Diciamo che è stata proprio la vita a portarmi ad essere così. Il destino, purtroppo, non è stato tanto clemente con me: ho vissuto un’infanzia molto travagliata. Questo, però, mi ha insegnato a vedere sempre la positività nella negatività, a combattere e ad affrontare le cose con il sorriso, ad apprezzare le cose che si hanno, anche le più semplici, perché in fondo la vita è un gran dono e mi rattrista a volte vedere persone che non sembrano accorgersene o che si innervosiscono per cose frivole. Dobbiamo imparare a darci forza, ad avere speranza, ad essere felici sempre e a ridere finché non potremo più farlo. Io ho sempre fatto così, ha sempre funzionato e mi ha portato ad essere la persona che sono oggi. Sono contento di poter essere promotore di serenità e speranza attraverso la musica, in questo caso attraverso “San Leone”, e di poter aiutare le persone a stare meglio. Ora più che mai bisogna sorridere perché prima o poi tutto questo finirà e vedremo finalmente la luce in fondo al tunnel.

Hai altri progetti per il prossimo futuro?

I progetti sono tantissimi e ad alcuni sto già lavorando con la mia etichetta Dear John Music. Non vedo l’ora di poterne parlare e di mostrare i frutti di questo lungo lavoro. È un qualcosa che mi riempie sempre di grande gioia e soddisfazione.    Tra i progetti futuri sicuramente c’è lo studio approfondito del canto per perfezionarmi ed apprendere cose nuove. Un altro desiderio è quello di poter uscire con una canzone interamente scritta e composta da me e sono certo che prima o poi avverrà, infatti ci sto già lavorando. Poi vorrei imparare a suonare meglio la chitarra e il pianoforte, uno strumento che mi ha sempre affascinato per la sua delicatezza e armonia. Insomma, sono una persona a cui piace fissare degli obiettivi e lavorare tanto per raggiungerli. Mai arrendersi! Ci sarà poi una grande novità tra un mese circa, ma non posso aggiungere altro. Tutto ciò che posso dirvi è “rimanete sintonizzati”.