
I Banana Joe se ne fregano delle mezze misure | Indie Talks
Nella società di oggi c’è l’esigenza di dare un voto a tutto, di provare a misurare le cose e analizzarle attraverso parametri predeterminati o freddi algoritmi, con la razionalità e i numeri che tendono a prevalere su emozioni e sentimenti. Talvolta anche la musica è vittima di questo meccanismo con successi preparati a tavolino con l’obiettivo, non dichiarato ma palese, che il successo e fare risultati ha la precedenza sul valore artistico.
I Banana Joe, da Genova, anzi da Sampi come ci tengono a sottolineare, vogliono fare musica per il gusto di raccontare le proprie disavventure e l’amore per una città con mille difetti, ma facile d’amare. Davanti al facile successo preferiscono vedere i loro amici che bevono birra e cantano a squarciagola anche sotto un piccolo palco ad un festival improvvisato.
Il loro nuovo disco, “60 90 60” è una critica alla perfezione posticcia che spesso diventa obiettivo di vita, preferiscono rimanere sinceri e fare la musica che vogliono, senza svendersi in favore di un mercato globalizzato ma troppo conformista e standardizzato.
I Banana Joe ogliono divertirsi, fare casino raccontando il loro mondo con sincerità e disamore poi se diventeranno sempre più famosi sarà solo una conseguenza e non una scelta causa di qualche marchetta o svendita dei propri ideali in favore del dio denaro.
BANANA JOE X INDIE TALKS
Misurare la bravura di un artista in base agli stream che fa su Spotify è una stronzata?
Dopo quanti km fatti in giro per concerti ci si considera famosi?
Per voi esistono le mezze misure?
Kg,L,M ecc. Come si valuta l’amore?
Che rapporto avete con la perfezione?
Melius est abundare quam deficere o il troppo stroppia. Da che parte vi schierate?
Esattamente a metà strada tra le due!
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