La Colpa: “La nostra anima è diventata precaria” | Indie Talks

Insicurezza costante e imminente, incertezza che volge al peggio: questa è la condizione di precarietà che la maggior parte di noi si trova a dover vivere al giorno d’oggi. Che si tratti di precarietà lavorativa o di precarietà emotiva, credo che siano come dei cani che si mordono la coda, l’uno dipende dall’altro e viceversa.

Sarà un caso, eppure, di recente mi imbatto in “Mille euro al mese”, nuova canzone de La Colpa, che ha scalato le classifiche entrando persino in Rock Italia, playlist di Spotify. “Mille euro al mese” descrive complessivamente uno stato d’animo che accompagna me e molti miei coetanei almeno negli ultimi tempi. Non potevo dunque che parlarne direttamente con la band in questo nuovo Indie Talks!

LA COLPA X INDIE TALKS

Ciao ragazzi benvenuti a questo nuovo Indie Talks, stavolta parleremo di un argomento a me (purtroppo) caro, ovvero quello della precarietà: quanto vi ritrovate in questa condizione ormai piuttosto diffusa?

Ciao e benvenuti a voi nel nostro piccolo mondo colpevole. Beh, per entrare subito nel vivo dell’argomento, ti dico che il ritrovarsi in questa condizione “precaria” è diventata per noi, ma penso anche per tanta altra gente, un punto fermo della vita di tutti i giorni, al quale ci si è abituati immediatamente.

Per questo Indie Talks non potevo che ispirarmi alla vostra ultima canzone “Mille euro al mese”: dite che bastano per uscire dalla condizione di precarietà?

A questa domanda, ti rispondo citando una parte del testo di “Mille euro al mese”: Per sopravvivere almeno un anno ancora.

…precarietà non solo lavorativa, ma anche sociale ed emotiva: forse la situazione pandemica non ha fatto altro che peggiorare le cose. Voi cosa ne pensate?

Precarietà a 360 gradi, non so se la pandemia abbia peggiorato o sia “colpevole” di qualcosa; credo che oggi si viva alla giornata tutto ciò che ci riguarda, compresi i rapporti umani con le persone attorno a noi. È tutto così veloce e “a portata di app” che sempre di più si è portati a isolarsi dal mondo reale. Ormai è la nostra stessa anima ad essere diventata “precaria”.

La copertina di “Mille euro al mese”

Meglio vivere con mille euro al mese fissi ma tristi oppure vivere di uno stipendio incerto ma guadagnato facendo almeno quello che ci fa stare bene?

Sicuramente meglio la seconda opzione, ma quanti possono permettersi di, pur raschiando il fondo del barile, pur accontentandosi, poter fare quello che si ama e non chinarsi a quei tristi “Mille euro al mese”?

Secondo voi dovremmo imparare a convivere con l’idea che l’instabilità sia la nuova stabilità?

Abbiamo già imparato a convivere con questa condizione.

Lasciateci con un messaggio positivo che possa aiutarci a sfidare l’incertezza del quotidiano!

“Pompare la giostra” sempre e comunque, non mollare mai, che prima o poi assisteremo ad una nuova alba. E se così non fosse, allora godiamoci la notte come meglio possiamo!

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