Rivazz

Rivazz: “Finalmente il mio primo EP – HAPPYSAD” | Intervista

Rivazz, al secolo Alessandro Riva, ha pubblicato il suo primo EP “HAPPYSAD”, composto da ben sei brani, il 22 ottobre del 2021. Non è di certo la prima “fatica musicale” per il cantautore comasco. In passato infatti Rivazz si era già fatto notare con i singoli “Sei bella come Milano” e “Longisland”.

L’intero progetto inizia nel 2020, quando Rivazz inizia ad usare l’arte della scrittura come forma di espressione e sfogo personale, aggiungendo la voce sulle mie tracce iniziando a pubblicarle. “HAPPYSAD” inizia a prendere forma a maggio 2021, per “raccontare una storia in tante piccole storie”. L’EP contiene due feat. con SAZ e Gheibi , passando da un rap quasi parlato a sonorità indie/rock, parlando di diversi argomenti tutti collegati tra di loro, sul filo del rasoi tra felicità e la tristezza. Ecco la nostra intervista a Rivazz…

INTERVISTANDO RIVAZZ

Raccontaci di te…chi è Rivazz?

Rivazz è il nome d’arte di Alessandro Riva della provincia di Como, classe 2000. Inizio come produttore per poi successivamente dedicarmi esclusivamente alla scrittura e al cantato, lavorando con altri produttori, sempre alla ricerca di un sound unico e riconoscibile. Ho pubblicato la mia prima canzone a inizio 2020 e da allora non ho più smesso.

“HAPPYSAD” è il tuo primo EP, la prima raccolta di canzoni: come nasce e perchè hai sentito il bisogno di unirle tra loro?

L’idea dell’EP nasce a ad aprile/maggio, quando dopo diverse esperienze avevo la necessità di buttare fuori tutto e di esprimermi nell’unico modo in cui riesco a farlo, ovvero la scrittura. Accorgendomi di avere così tante cose da dire, ma comunque tutte con un filo conduttore, ho deciso di buttarmi e iniziare a lavorare su ogni singola canzone a se. Non ho realizzato un solo singolo perchè le cose da dire erano veramente tante ma non ho neanche deciso fare tante singoli perchè non avrebbe reso allo stesso modo. “HAPPYSAD” è un po’ uno stile di vita, la ricerca della felicità nella tristezza, ma anche viceversa, perchè quando ne hai passate tante, hai un pò malinconia di quella sensazione di tristezza che ti da la forza di andare avanti e fare ancora di più.

Rivazz

Cosa ti ha portato a virare dalle iniziali sonorità EDM verso il pop/rock/indie?

All’inizio ero davvero appassionato di tutto ciò che riguarda suoni nuovi, musica interamente strumentale e particolare ma sentivo che mancava quel tassello fondamentale, per trasmettere ancora più emozioni e per raccontare delle storie, ovvero la voce tramite i testi. Fin da piccolo sono stato influenzato da tantissimi artisti diversi passando dagli U2 a Fabri Fibra, e volevo proprio fare come tutti quegli artisti, raccontando storie e cercando di trasmettere quello che provavo in un determinato momento.
A livello di suono, più in specifico, devo dire che è stata anche una questione di cambio di gusti musicali anche se ancora adesso adoro L’EDM e tutti i sotto generi che ne derivano.

Come nascono i due featuring presenti su “HAPPYSAD”?

Il primo feat in “Vederti” insieme a SAZ nasce un pò per caso. SAZ è un mio caro amico con cui lavoro spesso a diverse canzoni ma mai pubblicate e mai rilasciate da nessuna parte. Sono riuscito a convincerlo di buttarsi nel mondo del mercato musicale tramite questo pezzo. Ha sonorità molto Indie/Pop e molto orecchiabile, tipico del suo stile musicale. Ho cercato di metterlo a suo agio con questa sonorità per potergli dare ancora più fiducia. Il feat insieme a Gheibi in “Ansia airlines”, anche lui caro amico, nasce dal fatto che cercavo una voce molto contrastante su quel beat, passando dal mio melodico quasi sussurrato, al suo rap prepotente con questa voce molto grave che crea un equilibro quasi surreale. Abbiamo deciso di alternarci in tutte e due le strofe per dare ancora di più quell’impatto tra melodico e rappato.

Lavori con diversi produttori ai tuoi brani: chi è il produttore internazionale con cui vorresti collaborare almeno una volta nella tua vita?

Se devo essere sincero credo che alcuni dei migliori produttori in questo genere siano in Italia. Se parliamo di produttori e compositori, avere l’onore di lavorare con Dardust per me sarebbe l’apoteosi di tutto quello che sto facendo, mentre se parliamo di artisti credo che un feat con gli Psicologi non me lo toglierebbe nessuno!