PH: Federica Grande

Wide Shampoo: “Bisogna aver coraggio per distinguersi dalla massa” | Intervista

Talvolta ci capita di fare delle cose controvoglia solo per ottenere l’approvazione degli altri o per evitare di sentirci esclusi dalla società. Spesso per la paura di essere giudicati come diversi si tende a seguire mode fittizie o reprimere il proprio pensiero critico, preferendo adattarsi piuttosto che dare vita ad un cambiamento.

Ci sono però degli artisti che hanno il coraggio di portare avanti le proprie idee senza rinunciare  ad uno stile personale, diverso da tutto quello che ci viene offerto quotidianamente, correndo il rischio di non essere capiti o di vivere volontariamente fuori dal mainstream.

Wide Shampoo, persegue questa filosofia, e il suo nuovo brano “Non amo il cioccolato” è utile per conoscere il suo punto di vista sul mondo di oggi.

“Non voglio fare l’impiegato, voglio correre nudo”: non bisogna accettare imposizioni che non piacciono ma lottare per difendere i sogni, anche se possono essere considerati, dagli altri, come irraggiungibili.

INTERVISTANDO WIDE SHAMPOO

Senza dubbio “Wide Shampoo” è un nome d’arte particolare, cosa significa?

In realtà tutto parte da un atto di autoironia, perché il mio nickname su Internet era “Wide Shoulders” che però quasi tutte le persone con cui avevo a che fare confondevano con il marchio dello shampoo “Head&Shoulders”;  diventando, quindi, un meme ho deciso di cogliere la palla al balzo e passare a “Wide Shampoo”. 

Il conformismo sta danneggiando la nostra società?

Non penso che sia il conformismo a danneggiare la nostra società, piuttosto penso che da bambini ci viene permesso di ambire a grandi cose, vogliamo diventare un astronauta, vogliamo diventare il presidente, e poi qualcosa cambia crescendo; diventiamo grandi e più andiamo avanti più ci spingono a ridimensionare le nostre aspirazioni, i nostri sogni. Credo lo facciano perché pongono a noi i loro limiti, ed è questo, secondo me, che ci danneggia.

PH: Federica Grande

Ci sono compromessi che non accetteresti mai?

Probabilmente no. Il compromesso spesso viene visto come un limite, io invece lo vedo come un’opportunità di crescita. Chiaramente questo sta diventando un po’ un problema, soprattutto a livello artistico, perché l’esigenza di dover raggiungere degli standard, spesso , porta ad omologarci e quindi anche a scendere a dei compromessi commerciali, cosa che spesso alla lunga non paga. 

Che sensazioni provoca correre nudo?

Correre nudo è una metafora che simula lo spogliarsi da vestiti che non ci stanno bene addosso, per mettere allo scoperto ciò che realmente siamo. 

È trovare il coraggio di fare coming out, è il coraggio di dire di non voler fare l’impiegato, è il coraggio che dovrebbe avere un bambino per dire che non ama il cioccolato, che spesso non lo fa perché lo renderebbe atipico. 

La sensazione che provoca correre nudo, quindi, è di pura libertà. 

Perché “Sara si droga”? Fugge da qualcosa o cerca riparo?

Nessuna delle due. La copertina di “Sara si droga” è ispirata alla Venere di Botticelli; l’immagine forte che abbiamo voluto dare è quella di una Venere che muore su un marciapiede sporco e bagnato, cioè una rarità che per colpa dei contesti sbagliati si è ritrovata ai margini della società.

La musica deve trovare il coraggio di raccontare anche storie scomode?

C’è sempre l’opportunità, il compito di noi artisti probabilmente è quello di “addolcire la pillola” verso determinati temi, perché si può parlare di Guelfi e Ghibellini scrivendo la storia d’amore tra Romeo e Giulietta, si può parlare di droga cantando “Sally” di Vasco Rossi, quindi più che trovare il coraggio, bisogna trovare il modo per raccontare storie scomode senza risultare petulanti.

PH: Federica Grande

Cos’è la libertà?

La libertà è non avere più il bisogno di nascondersi, è sapere ciò che si è e non avere timore di mostrarlo. 

Ti è mai capitato di fare amicizia con i tuoi mostri?

Fare amicizia con i propri mostri è l’unico modo che conosco per crescere. Facendo live su Twitch, ad esempio, ho dovuto necessariamente imparare a prendere familiarità con i miei mostri, perché si è sempre esposti al giudizio altrui e non avrei mai potuto proseguire altrimenti. 

 

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