PH: Francesco Reffo

“Un giorno tutto questo ci farà ridere” è il mantra di Ghiaccio | Intervista

Nel bel mezzo di una tempesta, anche il marinaio più esperto sta lì a pregare che il mare si calmi e spunti un raggio di sole. Ghiaccio, con l’album “Un giorno tutto questo ci farà ridere” fa lo stesso, cercando di trovare nel futuro le giuste motivazioni per superare un periodo difficile.

Per riuscire a risolvere le piccole o grandi crisi personali è necessario compiere un viaggio interiore, evitando di rimanere incastrati dentro pensieri e domande inutili, ma sistemando le proprie necessità.

Esorcizzare i momenti in cui il freddo ci pervade con la musica, è così che comincia la storia di Ghiaccio, pseudonimo di Stefano Cocco, cantautore classe ‘91.

INTERVISTANDO GHIACCIO

Il dolore emotivo è stato fonte d’ispirazione? 

Sicuramente ha contribuito ad innescare delle domande a cui ho poi cercato di dare un senso e una risposta attraverso la musica. Direi che quelli legati al dolore, nel senso più ampio del termine, sono i momenti in cui sento di avere maggiore necessità di imbracciare la chitarra e suonare.

I pensieri inutili provocano domande complicate?

Più che altro superflue. Concentrarsi solo su quello che ci fa stare bene e non perdere tempo ad autosabotarci è una lezione di vita difficile da imparare, almeno per me, ma sicuramente una volta che ci si riesce, almeno in parte, la vita migliora decisamente.

Hai imparato dagli errori?

Credo proprio di sì, anche se non si smette mai di farne. Penso che il processo di miglioramento come essere umano passi ineluttabilmente per un apprendimento per tentativi, soprattutto per quanto riguarda le relazioni umane. 

PH: Francesco Reffo

È meglio avere rimorsi o rimpianti? 

Sicuramente rimorsi, anche se io sono bravissimo con i rimpianti.

Tre oggetti che ti porteresti su un’isola sperduta? 

Una chitarra, un surf e una canna da pesca.

Quale canzone del disco vorresti proteggere di più?

Probabilmente “Specchio”, perché è quella in cui mi lascio percepire più vulnerabile. 

L’amore è una scusa per non soffrire la solitudine? 

No, credo che l’amore sia un sentimento molto più nobile. Semmai il non soffrire più la solitudine è una conseguenza, ma non dev’essere il movente per cui si cerca l’amore. 

Perché “Un giorno tutto questo ci farà ridere”?

Perché quando ho scritto questo disco non c’era molto per cui ridere. Ho sofferto per un bel periodo di forte ansia, ma col passare del tempo ho potuto constatare in prima persona che se lo vuoi le cose migliorano. Questo titolo mi sembrava il modo giusto per dare un messaggio positivo a chi si trova in situazioni simili.

PH: Francesco Reffo