PH: Stefania Carbonara

Tana Combinaguai: “L’adolescenza non te la togli più di dosso” | Indie Talks

 

Se per i Tre Allegri Ragazzi Morti ogni adolescenza coincideva con una guerra, per Tana Combinaguai questa fase della vita assomiglia ad una lunga corsa, nella quale si deve imparare a saltare gli ostacoli della vita.

Questo disco, ” Hai mai corso una maratona lunga 16 anni?”, scritto alla soglia dei 25 anni, diventa uno sfogo per liberarsi dal passato e crescere con una nuova consapevolezza. Ovviamente per fare questo viaggio è stato necessario fare a botte con i vecchi ricordi,  nascondersi per evitare i falsi giudizi degli altri e sfruttare le proprie debolezze come una rassicurante armatura.

Lasciami!!
Son diventato grande…

Anche con il passare degli anni, Tana Combinaguai sa che l’adolescenza gli rimarrà addosso per tutta la vita, nonostante proverà a strapparsela via bruciandosi con l’attitudine tipica del nuovo emo. Le risposte prodotte da questo tentativo di dolce ribellione personale portano ad un disco crudo e sincero, che stupisce e fa emozionare perché alla fine nessuno ha davvero capito quando è diventato adulto.

TANA COMBINAGUAI X INDIE TALKS

Con quali aggettivi descriveresti l’adolescenza?

Gli aggettivi con cui descriverei l’adolescenza sarebbero turbolenta, ansiante e ribollente; quest’ultimo aggettivo perché ritengo che alla fine in tale fascia di età gli episodi che si possono vivere, positivi o negativi che siano, possano essere utilizzati in qualsiasi modo come una posizione magica, dal gusto discutibile ma che ti darà la forza di andare avanti.

È un po’ come la minestra della mamma che quando eri piccolo ti faceva cagare, ma che andando avanti negli anni hai imparato ad apprezzare sia nei momenti belli come dopo una sfacchinata in montagna o nei momenti bui come quando hai la sinusite cronica e ti vorresti solo piantare un palo in fronte.

Citando il tuo disco come ti vedi tra 16 anni?

Tra 16 anni non mi ci vedo. Ma se dovessi dire l’unico pensiero che ho di me tra 16 anni lo terrei segreto perché essendo scaramantico è uno di quei pochi segreti che esprimo quando gioco a flik-flok, mi si spezza il braccialetto della fortuna o vedo una stella cadente (che sfigato come sono non ne ho quasi mai vista una).

PH: Stefania Carbonara

I litigi genitori e figli sono lotte generazionali?

Ovviamente ci sono litigi tra figli e genitori caratterizzati dall’avere un’età in cui è naturale essere una testa di cazzo e mettersi in contrapposizione con chi è più grande di te. Secondo me però non sempre sono lotte generazionali, andando avanti negli anni alcune volte assumono solo forme diverse che possono amplificare o diminuire ciò che magari già cercavi di affrontare in passato; in pratica i contenuti a volte rimangono gli stessi e anche quando avevi 6 anni in fondo capivi molto di più certi temi della vita rispetto ai grandi. Quindi, le teste di cazzo erano loro.

Che effetto fa essere in dovere di scoprire l’amore?

L’unico dovere che ho riguardo l’amore è imparare a riservarlo per me stesso. Vedo le persone che se non hanno una
persona a fianco in ogni singolo momento sembrano morire agonizzate dopo 5 minuti. A me piacerebbe trovare quella dimensione per cui potrei stare serenamente anche 10 anni da solo su una montagna senza vedere nessuno, fare sesso con nessuno e bramare il regalo di Natale con i cuoricini nel biglietto con su scritto “ti amo”. Se l’amore mi vorrà in ‘sto momento però mi verrà a cercare nel mio bivacco sui monti a fumarsi un cannolicchio intorno al fuoco
con i fre, dato che no, non è ancora arrivato il momento per me di andare in ritiro spirituale per 10 anni.

Se invece quel periodo arriverà, chiedi alla mia famiglia che ti darà una mappa e una bussola con cui venirmi a cercare. Ciao amore mio buona fortuna eh.

PH: Stefania Carbonara

Essere giovani non è la stessa a seconda del contesto storico o di dove si nasce. L’Italia di oggi che tana è per i ragazzi?

L’Italia di oggi per i giovani è una tana a cui mettono di fronte fave, lardo e salame e appena ti stai aprendo la tua birretta bella fresca il mostro che vi ci abita ti afferra e ti porta nella sua sala cinema megafiga a cui di solito si può
accedere solo su invito esclusivo come nella fabbrica di cioccolato. Tutto ciò per assistere alla maratona di Thor spacciandotela come la migliore saga mai vista e offrendoti se va bene una manciata di popcorn ormai secchi di quelli che gli rimangono in fondo perché lui, troppo ghiotto, se li era già sparati tutti… bastardo infame. Se volete fare la parafrasi, vi avverto già: è un merda.

Qual è la lezione più strana che ti ha insegnato la vita?

La lezione più strana? Che possiamo parlare quanto vogliamo, raccontarci i nostri pareri sui macrosistemi e tirarci su di morale nel momento in cui ci hanno ammazzato il cane; ma alla fine negli istanti più importanti capiamo di essere soli al mondo. Lo dico positivamente eh; siamo unici/uniche; siamo singole persone che se non saranno mai sicure quanto basta di compiere anche solo due passi fuori dalla porta di casa non lo faranno.

La lezione è quella che l’unico a poterti dare un calcio in culo per vedere cosa c’è fuori dalla porta sei te stesso. E se inciampi e ti fai male perché manco sai tirare un calcio trova il modo di allenarti, che ne vale sempre la pena.

PH: Stefania Carbonara

Alcune ferite crescono insieme a noi?

A voglia. Se chiudi gli occhi e non le curi rischi di morirci. Se non sai come curarti bene da solo vai da un dottore. Non fare il macho o la macha, pensando che risolverti le cose da solo ti salvi nell’orgoglio. Chiedere aiuto può essere anche parecchio rilassante. Altre volte no, ma per chiudere una ferita di solito non occorrono i punti?

La tecnologia ha creato nuove pare?

Se qualcuno ti rispondesse di no sarebbe un folle. Io ti dico tranquillamente di sì, che la tecnologia come viene utilizzata oggi ha un sacco di aspetti positivi, ma anche altrettanto aspetti orribili. Io ti dico che son stanco di aprire i social e vedere che la gente nasconde le proprie debolezze perché ci hanno insegnato che non dobbiamo mostrarle al mondo. Sono una persona che se la incontri per strada e le chiedi come sta ti dice la verità tranquillamente, perché la sincerità detta di persona ritengo sia cosa rara al giorno d’oggi.

Che vadano al diavolo i modelli predefiniti di comportamento che ci vengono propinati costantemente e soprattutto poi che provano a fare i portavoce dei tuoi problemi. I motivatori di oggi tra un po’ manco sanno come affrontare i loro di problemi e poi cercando di spiegarmi come risolvere i miei? Se avete delle paranoie non aprite il telefono, anzi un consiglio, buttatelo nel cesso, uscite di casa e andate a sdraiarvi sotto un albero o su uno scoglio che lì c’è l’aria buona.

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