PH: Ilenia Tramentozzi

Brida: “FUCK, a tutti i commenti non richiesti” | Intervista

Già qualche anno fa Umberto Eco sosteneva che i social network avessero dato diritto di parola a “legioni d’imbecilli”, e su questo concetto sembra essere d’accordo anche Brida.

Il suo nuovo singolo “FUCK” infatti nasce come sfogo naturale dopo aver ricevuto commenti non richiesti sotto varie foto postate su internet, mondo nel quale ormai tutti si sentono liberi di esagerare, andando oltre le righe, evidenziato  così una spiccata manca di buonsenso e rispetto.

La rabbia iniziale di Brida, diventa energia per colpire a fondo haters e leoni da tastiera a suon di rime senza peli sulla lingua. La cantante ci tiene particolarmente a difendere la sua femminilità, che ci aveva già mostrato in passato in brani come Se(Di Domenica) o Gin&Margarita, ma soprattutto a proteggere tutte quelle ragazze che si sentono in difetto se sono costrette a subire pareri non richiesti.

“La scrittura di “FUCK” è stata per me un processo molto doloroso: ricordo che un giorno pubblicai una mia foto in costume sui social e, nonostante per natura io sia una persona a cui piace apparire e mostrarsi, iniziai a ricevere commenti non richiesti, decisamente spiacevoli, anche a sfondo sessuale, che mi fecero rimanere davvero scossa e ferita, al punto che quelle parole sgradevoli mi convinsero ad eliminarla. Passai i giorni seguenti a riflettere sul perché quei commenti erano riusciti a farmi sentire fortemente inadeguata, rendendomi conto di essere scesa a dei compromessi che non mi appartenevano. La rabbia non voleva finire e sentivo di dover canalizzare i miei sentimenti e le mie sensazioni verso ciò che mi era accaduto. Con l’anima che ancora vibrava ho preso la penna ed ho cominciato a scrivere una serie di pensieri: tutte le risposte che non ho digitato sono diventate il testo di “FUCK”.
Ho mandato poi la demo ai miei produttori con la paura di non essere compresa ed invece, al contrario, ciò che volevo esprimere ha provocato in loro un grande entusiasmo poiché condividevano appieno la battaglia che volevo intraprendere”

INTERVISTANDO BRIDA

“Fuck” a chi è dedicata?

“Fuck” è dedicata a tutt* coloro che credono di poterti insegnare la vita, senza conoscere né te, né la tua storia, spingendosi oltre, attraverso commenti offensivi e consigli non richiesti. In particolare, la canzone, è stata scritta per raccontare, come ogni giorno le persone, nello specifico le donne, siano sottoposte a potenziali pareri negativi sulla propria estetica o sul proprio fisico.

Da animali sociali rischiamo di diventare animali sui social?

I social sono un’arma a doppio taglio, colmi di animali da tastiera. Il rispetto verso l’altr*, spesso, sui social è inesistente, non c’è un limite, le persone credono di poter esser in diritto di scrivere qualunque cosa, sebbene senza consenso. Da animali sociali, siamo già diventati animali sui social da molto tempo.

(MAKEATHOUSAND)

Sono più permalose le donne o gli uomini?

Possiamo essere tutt* ugual* senza parlare di differenze tra uomini o donne permalos* , piuttosto parlerei indistintamente di persone permalose. In relazione al mio brano, non parlo del quanto una persona possa risentirsi di un commento ricevuto sui social, perché sono fermamente convinta che un parere costruttivo o anche un confronto serva in qualche modo, ma deve sempre esistere il rispetto alla base di tutto.

Qual è il lato peggiore di Brida?

 Il lato peggiore di Brida? non so da dove cominciare. Non sono perfetta ovviamente, ho alcuni difetti, fra cui, uno in particolare su cui sto fermamente lavorando; non sono paziente.

La mia dinamicità mi porta a non saper attendere. Sono una persona esuberante ed iperattiva, non riesco mai a fermarmi e a rilassarmi e il più delle volte, vorrei sempre fare mille cose e raggiungere il famoso “tutto e subito”, sebbene il mondo e la vita non funzionino così. A volte bisogna semplicemente prendersi un momento per respirare e per attendere di raggiungere il proprio traguardo o obiettivo

PH: Ilenia Tramentozzi

A cosa servono le parolacce?

 Credo che esistano, senza dubbio, per enfatizzare uno stato d’animo. Purtroppo per quanto, anche io in prima persona, mi sforzi di non dirle, ci sono momenti in cui scappano davvero dalla bocca quasi da sole, inesorabili, eccole lì, pronte ad incentivare le mie parole, ahah (e danno quasi soddisfazione)

Per amare gli altri prima bisogna amare se stessi?

Assolutamente sì. L’amore per se stessi è la base per amare gli altri. Tu sei la persona più importante al mondo per te stesso, la persona con cui passerai il resto della tua vita. Non è facile imparare ad amarsi e soprattutto accettare i propri difetti e i propri momenti di debolezza. Credo che sia uno dei processi personali più difficili e lunghi al mondo, ma quando riesci a fare quel piccolo passo in più, riesci davvero a vedere il mondo che ti circonda con altri occhi, quelli della consapevolezza di te stesso e degli altri.

Litigare può servire a costruire?

 Non amo litigare, preferisco discutere, la trovo un’azione più costruttiva e di spessore. Sono sempre stata attirata dal confronto con le altre persone, perché non si finisce mai di imparare o magari di insegnare qualcosa. 

Con che cocktail potresti rappresentare la tua musica?

Ad oggi il cocktail che sento rappresentare di più la mia musica, si chiama Jungle Bird. Esistono un sacco di variazioni per crearlo, in particolare, la versione con Rum giamaicano, lime e succo d’ananas è incredibilmente calzante, lo sento al 100% mio.

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