Può sembrare assurdo, ma anche chi vive da solo su un’isola deserta deve imparare a seguire delle regole per riuscire a sopravvivere. Ogni essere umano cerca di comportarsi secondo alcuni principi morali e legislativi che vengono considerati assoluti, e questi in un secondo momento, devono essere messi in relazioni con le proprie esigenze personali, sentimentali e razionali.

Rosita Brucoli nel suo nuovo album “Camminare e Correre” cerca di capire l’origine dei desideri e la causa delle sue sofferenze, sentendo l’esigenza di mettere dei punti fermi oltre i quali è meglio non andare per evitare di stare male.

In alcuni momenti bisogna trovare il coraggio di affrontare la realtà, senza scappare via da problemi che riescono a diventare sempre più grandi appena ci giriamo e gli diamo le spalle. Molto spesso abbiamo paura di tutto ciò che non riusciamo a capire, per questo motivo dovremmo sforzarci di fare più attenzione, cercando d’imparare cosa si deve o non si può fare. Certo a volte riusciamo a imparare solo sbagliando, ma sarebbe meglio evitare di avere degli inutili rimorsi.

ROSITA BRUCOLI X INDIE TALKS

“Ma come si scrive io, ma come si scrive tu?”

Avrei voluto chiederlo ad una persona a me cara, che sembrava aver dimenticato tutto.

A posteriori so che non è così ma è importante dimostrare a tempo debito quanto le persone che ci stiano accanto siano importanti per noi. È giusto coltivare i rapporti a cui teniamo ed esprimere tutto l’amore che sentiamo.

È più difficile capire se stessi o accettare le regole degli altri?

È una domanda difficile, sicuramente una volta che hai capito te stesso e sei in pace con le tue dinamiche interiori, non ti resta che arrenderti all’imprevedibilità dell’altro, per quanto mi riguarda per un primo periodo è stato molto difficile capire me stessa, più “l’età avanza” e più sento di ingoiare un rospo quando devo necessariamente accettare qualcosa dell’altro che non condivido. Però non potrei essere un animale sociale e fare questo lavoro (infatti non lo sono per niente ahaha).

Perché se il cuore ha bisogno di un punto molto spesso continuiamo a sbagliare punteggiatura?

Sbagliamo punteggiatura quando non ci ascoltiamo abbastanza, quando non ci diamo spazio o non ci stiamo dando tempo molto spesso la prima sensazione è l’ansia, il battito accelerato. Nel mio caso è stato così, quando ho scritto “Cuore Mio” ero stata costretta dal mio corpo ad ascoltarmi, con le cattive, ma è servito.

Ai pensieri bisogna lasciare la giusta libertà?

Si solo se i pensieri ti ricaricano per procedere e passare all’azione.

A che punto è l’evoluzione dell’essere umano?

Si è fermata, abbiamo scoperto tutto, non ci resta che riscoprire il passato in una chiave nuova.

Quale “Mantra” cerchi di attuare nella tua musica?

Scrivi quello che senti non quello che piace che vi sembrerà pure una frase fatta, ma non passa mai di moda.

Sbagliare è un diritto trascurato?

Sbagliare è un diritto che non deve per niente essere trascurato, a volte mi capita di parlare con alcuni miei coetanei e mi sembra che abbiano terrore dei passi falsi, vogliono far centro al primo colpo.

Mi dispiace perché senza i nostri fallimenti non saremmo nulla. I fallimenti non sono davvero fallimenti, in queste esperienze scopri quello che non vuoi essere e per me non c’è obiettivo più importante nella vita.