OZ: “Attenzione, è pieno di zombi in vacanza!” | Intervista

Vogliamo staccare dalla vita, ma non ci riusciamo mai realmente. Siamo sempre in cerca di connessione per sentirci meno soli, vivendo attraverso uno schermo le nostre emozioni.

“Anche quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare, stessi zombi sotto al sole”

OZ debutta con il brano “Zombi in vacanza”, un tormentone spensierato, ma allo stesso tempo cinico e feroce. Oggi stiamo perdendo la capacità di goderci la realtà, preferendo scegliere di perdere tempo cercando di creare una versione digitale delle nostre vite, con  il solo scopo di glorificare il nostro ego e trasformare le vacanze in un vero e proprio status syimbol, senza però godercele davvero.

 

INTERVISTANDO OZ

Come presenteresti il progetto “OZ” al tuo vicino di ombrellone?

Ciao Indie Italia Magazine!

Nelle canzoni non mi pongo limite di genere musicale, lascio che queste si vestano delle influenze, delle parole, dei colori che necessitano. 

Ti piace l’estate?

In ogni stagione c’è qualcosa che amo, perché essendo cresciuto in campagna, sono molto legato ai ritmi della natura.

I social hanno reso le vacanze uno status symbol?

Le vacanze sono sempre state uno status symbol. Se puoi permettertelo, vai in vacanza. 

I social sono solo un veicolo per mostrare il lato bello della vacanza, per far vedere che siamo felici, che ci stiamo divertendo, anche se a volte non è così.

L’importante per molti è solo apparire.

Quanti giorni potresti resistere senza usare il telefono?

Sinceramente non ho un gran rapporto con la tecnologia e con il telefono in particolare. Quando mi capita di restare senza batteria, connessione o telefono stesso, la vivo come una piacevole pausa dal mondo digitale. Mi godo le giornate, i momenti, tenendoli per me.

 

Quali atteggiamenti vuoi criticare in “Zombi in vacanza”?

‘Zombi in Vacanza’ esprime un disagio comune, l’alienazione di questa vita, dove sembra sia più importante condividere digitalmente, piuttosto che osservare e vivere il momento.

Questo è anche a causa della pressione sociale a cui siamo sottoposti quotidianamente.

Perché i tormentoni più sono stupidi più funzionano?

Non penso che i tormentoni siano stupidi. Abbiamo bisogno di leggerezza e le canzoni estive ci aiutano a staccare la testa dai problemi.

Inoltre ci sono tormentoni come ‘Musica Leggerissima” e “Ciao Ciao” che nascondono verità spiacevoli dietro parole all’apparenza leggere.

“Stessa spiaggia, stesso mare” è un brano di Piero Focaccia, reso celebre da Mina. Da quale big della musica italiana ti piacerebbe ascoltare una cover del tuo singolo?

Sinceramente non ci ho mai pensato.

È una cosa così lontana che ancora non l’ho nemmeno sognata.

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