PH: Alessandro Battistini e Marcello Piersanti.

ALiBi: ” Per avere pensieri c’è sempre tempo” | Intervista

“Sepolto nel cemento, vorrei dormire per altri cento anni e dopo scomparire”

Gli ALiBi sono un duo romano nato durante la pandemia che si è conosciuto dopo l’isolamento, iniziando a lavorare insieme a vari brani che usciranno prossimamente sotto forma di Ep, che avrà il titolo di questo secondo singolo “Nel Cemento”.

Questo pezzo, a tratti claustrofobico, descrive con cinismo una società pronta a collassare su stessa, con i vari protagonisti che solamente quando sarà troppo tardi saranno pronti a pentirsi, cambiare opinione e chiedere, persino, scusa.

Un altro lato della medaglia rispetto all’esordio di “Soda e Mezcal”, pezzo che provava a nascondere una certa spensieratezza, arma utile per combattere la realtà delle cose, dimenticando le promesse rotte.

In entrambi i pezzi si può riconoscere però una certa rabbia interiore che si trasforma in energia da sfogare per provare a adottare un nuovo punto di vista, chissà se la musica sarà la strada con cui gli ALiBi salveranno la propria anima.

INTERVISTANDO ALiBi

Con che aggettivo descrivereste il progetto ALiBi?

Sperimentale. Diciamo questo perché poniamo continuamente a chi ci segue una domanda, e nessuno ha ancora saputo risponderci. La domanda è “a chi somigliamo musicalmente in Italia?”.
È difficile catalogarci perché facciamo pezzi tra parentesi pop in italiano, ma ascoltiamo essenzialmente musica straniera, e da questo derivano le forti influenze electro delle nostre canzoni. In più cerchiamo ogni giorno in studio di creare suoni nuovi da utilizzare nei nostri brani, suoni che ci diamo un sound facilmente riconoscibile ed esclusivamente nostro.

“Nel cemento” evidenzia una situazione claustrofobica nata dall’illusione?

“Nel cemento” è un’illusione derivata in parte da esperienze personali, nasce da una riflessione sincera, come metafora dell’eclissazione personale dalla società circostante, una società che tende a deumanizzarci, a reprimere le nostre passioni per inquadrarci in dei ruoli che sentiamo più, o meno nostri. Il protagonista del brano si sente sopraffatto dall’impossibilità di evadere dalle circostanze in cui si trova, è alla ricerca della propria anima, che ha perso durante tutti questi anni passati a fare qualcosa che non sentiva suo, sperando che ritrovando quanto ha perduto possa aiutarlo a compiere una scelta consapevole e il coraggio per un cambiamento necessario.
PH: Alessandro Battistini e Marcello Piersanti.

Quali esperienze rendono forte l’uomo?

Sicuramente le consapevolezza di noi stessi e di cosa vogliamo ci rendono forti, ci guidano nel tracciare la strada giusta per raggiungere i nostri obiettivi e ci danno la spinta necessaria ad ottenerli.

La musica è un filtro per scoprire una nuova realtà?

La musica è un velo sottile tra la realtà e l’evasione dalla realtà. In quei pochi minuti, è capace di trasportare in posti mai visti.

Tra cent’anni vivremo in un mondo migliore o peggiore?

Probabilmente, ci dispiace dirlo, vivremo in un mondo peggiore, da quanto si può vedere. Crisi climatiche, economiche, guerre, non fanno ben sperare. L’auspicio è che le persone riescano a ritrovare il buono dentro di loro, e a fare la differenza cambiando ogni pronostico.

 

Che sensazione si prova quando l’aria profuma di “Soda e mezcal”?

Una sensazione di spensieratezza, la voglia di godersi nel presente un momento magico senza riflettere su nient’altro. Per avere pensieri, c’è sempre tempo.

Come vi piacerebbe organizzare una festa per la fine dell’estate?

La riorganizzeremmo esattamente come è stata organizzata nel videoclip del nostro singolo “Soda e Mezcal”: una festa in piscina, un DJ che ci faccia ballare, un barman è sicuramente d’obbligo, col compito di non far mai mancare spritz e whiskey sour a tutti gli invitati, e ovviamente un palco dove esibirsi live, perché no, con noi sopra.

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