Antonio D'Elia

Giooge: “Siamo tutti fan dei peccati capitali” | Intervista

Tra l’iconico brano di Franco Battiato,”Povera Patria”, rivisitata attraverso la voce di Giooge e il settimo disco, dedicato ai peccati capitali dal titolo “Sept” scopriamo questo musicista barese, con un’ampia carriera alle spalle.

In una società che si sta distruggendo con le sue mani, l’uomo ci mette del suo, complicandosi la vita facendosi del male accettando di farsi tentare dai vari vizi, che inevitabilmente lo portano sulla cattiva strada.

Giooge, che ama includere vari artisti nel suo progetto, si espone in prima persona, senza l’esigenza di mascherare il dolore, ma con una franchezza invidiabile, che si sposa perfettamente con atmosfere rock, affronta, senza paura, questa realtà a tratti decadente.

 

INTERVISTANDO GIOOGE

Quale peccato originale ti ha portato a fare musica?

Ero un ragazzino e vidi con i miei genitori un concerto di Franco Simone, fu molto emozionante e da lì nacque la passione per la musica. Più tardi comprai una chitarra imparando da autodidatta e non mi sono più fermato eccetto un paio d’anni quando nacquero le mie figlie. 

Un vizio a cui non vuoi rinunciare?

Fumare.

PH: Angela Maria Farina

Tutto ha un prezzo?

Si purtroppo.

Ti fa più paura il potere o il pudore?

Il potere logora chi non ce l’ha e a me fa più paura. 

Perché hai scelto di omaggiare Franco Battiato con una cover di “Povera Patria?”

Perché a distanza di quasi 20 anni che fu composta le cose sono cambiate poco o peggiorate. 

Qual è il difetto più grande dell’Italia di oggi?

Per quello che mi riguarda penso sia il fatto che l’arte non è vista come un lavoro dalla maggior parte delle masse e principalmente dalla politica. 

Per accettare i cambiamenti serve coraggio?

Certamente sì.

ASCOLTA GIOOGE NELLE PLAYLIST DI INDIE ITALIA MAGAZINE