PH: Sara Modicano

fuoridiroda: “A Bologna ho conosciuto una nuova parte di me” | Intervista

18 anni a Siracusa e poi il trasferimento a Bologna, così nasce fuoridiroda.

L’università, l’amore, le sbronze con figuracce annesse, ma anche mille risate con gli amici c’è tutto questo dentro “Kanzunetti”, il primo Ep di Francesco Rodante che non ha paura di riportare in auge un indie genuino e senza troppi filtri, raccontando storie in tutta sincerità.

Tutto può succedere in una notte  basta solamente trovarsi al posto giusto al momento giusto, oppure imparare dai propri errori, magari prendendo la situazione con ironia. fuoridiroda invita nel suo mondo con delicatezza e curiosità,  e di sicuro, parafrasando Silver, brano dei Nirvana coverizzato nel disco, non chiederemo a nostra nonna di riportarci a casa.

INTERVISTANDO fuoridiroda

Citando la tua bio su Spotify: chi è fuoriroda? allorw praticamentw… come finisce questa frase?

 Chi è fuoridiroda? Allorw praticamentw… mettete in un frullatore Ted Mosby, Dave Grohl e Aldo Baglio e otterrete qualcuno di molto vicino a me.

Qual è il significato di “Scaravilli”?

 “Scaravilli”, come del resto la maggior parte dei miei brani, narra situazioni verosimili, ma immaginarie; partendo da cosa provo nei miei momenti di solitudine più angoscianti, in cui sento un bisogno enorme di avere qualcuno accanto, raccontando vicende inventate, ma che potrebbero accadere a chiunque, cerco di rendere comune e condivisibile quel sentimento tutto mio. Poi ci sono anche le eccezioni: “Altotasso”, ad esempio, è il riassunto di una serata che ho vissuto in prima persona qualche mese fa.

Nelle relazioni sta diventando sempre più difficile accettare  e darsi delle definizioni?

Personalmente, credo che tra poliamore, relazioni aperte, friends with benefits e chi più ne ha più ne metta sia sempre più difficile trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda e darsi una definizione. Ma penso anche che se ci si aprisse da subito un po’ di più con chi ci sta di fronte si eviterebbe qualsiasi tipo di incomprensione. Se entrambe le persone cercano la stessa cosa non può che funzionare.

PH: Sara Modicano

Quali sono gli atteggiamenti che proprio non sopporti?

Una cosa che mi infastidisce particolarmente è la superficialità in tutte le sue forme. Bisogna essere in grado di scindere le situazioni che non vanno sottovalutate e quelle che invece ci si può permettere di prendere un po’ sotto gamba.

Ti sei mai preso una sbronza dovuta non all’alcol ma alle emozioni?

Ad essere sincero, credo di no. Più che altro le emozioni pre-determinano le mie serate: se sono giù di morale è molto difficile che io esca e se lo faccio punto all’autodistruzione, mentre se sono carico di energia positiva penso solo a divertirmi con i miei amici.

PH: Sara Modicano

Vuoi provare a descrivere “Tagli” paragonandolo all’arte di Lucio Fontana?

“Tagli” è il primo testo che ho scritto ed è senza dubbio il più profondo e personale, nato in un momento di forte difficoltà e senso di inadeguatezza che ho passato nei primi mesi a Bologna. Mi ha aiutato parecchio ad esorcizzare il tutto e a farmi andare avanti con più positività. C’è effettivamente un parallelismo interessante con i “Tagli” di Fontana: come lui cercava di aprire una terza dimensione tramite i tagli nelle tele, con questo testo io ho cercato di aprire uno squarcio tra artista e ascoltatore. Non a caso è il mio testo più diretto ed esplicito: tramite immagini ed espressioni forti ho cercato di restituire intatte le emozioni che provavo mentre lo scrivevo. E mi piace pensare di esserci riuscito.

Come vive un fuorisede lontano da casa?

Come detto poco fa parlando di “Tagli”, ci sono momenti di grande smarrimento, in cui la lontananza di casa si fa sentire; e questo accade a tutti, anche a chi, come me, non vedeva l’ora di scappare di casa e andare a vivere da solo in un ambiente totalmente nuovo. Ognuno con i propri tempi, superiamo tutti le prime difficoltà e, scavalcato questo ostacolo, diventa tutto più semplice.

Senti di aver dei punti di vista con Giuse the Lizia, anche lui come te che da siciliano  si è trasferito a Bologna e ha scoperto un nuovo mondo musicale? Qual è la magia di questa città?

Con le dovute differenze stilistiche, ci sono sicuramente punti di contatto evidenti tra la mia musica e quella di Giuse, soprattutto a livello lirico. E in questo Bologna fa la sua parte. Non è una città grande, non è né Milano né Roma; ma per chi viene da una realtà provinciale e molto statica, ritrovarsi catapultato in un ambiente come quello che c’è qui, così fortemente universitario, così ricco di fermento e stimoli artistici, sembra di aver scoperto il Sacro Graal.

Non è un caso se ho iniziato a scrivere inediti per la prima volta proprio qui: per quanto tu possa autoconvincerti del contrario, Bologna ti cambierà in qualche modo; e, se riesci ad accettare questo “plagio” di te stesso, è impossibile non innamorarsi di lei.

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