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I RIBELLI di SÁNDOR MÁRAI (la recensione)

Prezzo: 16€

Pagine: 

“Se tutto ciò che era ignoto e tenuto nascosto si fosse avvicinato, permettendo loro di sperimentare senza limiti il mondo e i segreti di cui gli adulti si contendevano ferocemente il possesso – il denaro, la libertà, le donne- , e tutte queste cose si fossero rivelate completamente diverse e molto meno interessanti di come se le erano immaginate?”

Sono davvero pochi gli scrittori capaci di raccontare i sentimenti e i moti d’animo dell’uomo con naturalezza ed eleganza. Sándor Márai, di origine ungherese, va annoverato senza dubbio fra quei pochi. In questo romanzo, apparso per la prima volta a Budapest nel 1930 e pubblicato solo nel 1988 come parte integrante del ciclo L’opera dei Garren, l’autore concentra la propria attenzione su un gruppo di giovani ragazzi che vivono un’epoca difficile: gli anni della straziante e sanguinosa “Grande Guerra”.

 

I protagonisti sono appunto quattro giovani appartenenti a realtà familiari diverse: Ernö è figlio di un calzolaio mezzo matto; Béla ha un padre salumiere a cui non smette di rubare parte del salario; Tibor è un giovane aristocratico il cui padre, colonello, si trova al fronte da parecchi anni e infine Ábel, amante della letteratura e continuamente affascinato dalla vita, figlio di un medico anche lui impegnato al fronte. Apparentemente molto diversi, questi ragazzi sono consapevoli della tragica realtà che li accomuna, che finirà per divorare ogni loro desiderio e progetto per il futuro: << Probabilmente anche la guerra era solo una delle tante forme di servitù e di umiliazione che gli adulti avevano inventato per tormentarsi a vicenda e per infliggere ulteriori supplizi ai più deboli>>.

Nasce così una vera e propria banda di ribelli, organizzata e temeraria che decide di rubare al mondo uno spazio per renderlo proprio. Uno spazio fatto di giochi, piccoli furti, momenti di insana sensibilità e tragiche rivelazioni. Uno spazio solo loro. Potrebbe sembrare quasi una realtà idilliaca, fortemente lontana dal tragico ambiente esterno, ma Márai decide di mettere alla prova i giovani lasciando che Amadé , un attore stravagante e molto sospetto, invada il loro spazio. Sarà proprio l’apparizione di questo attore e di un’altra figura fortemente controversa, Havas responsabile del banco dei pegni della città, a destabilizzare il gruppo.

“I Ribelli” è un romanzo profondo e intenso, ricco di descrizioni e spunti di riflessione, in alcuni passaggi leggermente ripetitivo. È un’opera adatta ad un lettore paziente e curioso, capace di lasciarsi cullare dalla grandezza di Sándor Márai.

A cura di Carla Giammusso

Salvatore Giannavola

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