
Le Pen vs Macron: i programmi elettorali a confronto | Elezioni Presidenziali Francia
Il giorno della verità è arrivato. Il 7 maggio l’elettorato francese dovrà votare il prossimo Presidente della Repubblica che rimarrà in carica, maggioranze permettendo, per i prossimi 5 anni.
I candidati sono: Marine Le Pen, rappresentante dell’estrema destra francese e del partito FRONT NATIONAL e Emmanul Macron, classe ’77, esponente del partito EN MARCHE!, che riunisce le preferenze di destra-centro e sinistra.
I toni della campagna elettorali sono stati piuttosto accesi, poco convenzionali per la tradizionale aplomb d’oltralpe. Vediamo insieme i programmi elettorali dei due candidati riportati da Il Sole 24 Ore.
IL PROGRAMMA DI EMMANUEL MACRON:
– Piano d’investimenti da 50 miliardi (incentrato sulla formazione e l’aumento delle competenze, la transizione energetica e la modernizzazione dello Stato)
– Calo della pressione fiscale sulle imprese, dal 33,3% al 25%
– Fondo da 10 miliardi destinato a finanziare l’innovazione nell’industria
– Trasformazione del Cice (il credito d’imposta da 20 miliardi per le aziende) in esonero contributivo sulle retribuzioni più basse
– Riduzione di 60 miliardi della spesa pubblica, per farla scendere dall’attuale 57% del Pil al 52%
– Taglio di 120mila dipendenti pubblici
– Prelievo unico del 30% sui redditi da capitale
– Attenuazione della tassa patrimoniale, che verrebbe applicata solo sui redditi immobiliari e non più su quelli da capitale
– Dieci miliardi di alleggerimento fiscale sulla casa
– Varo di un “Buy european act” perché le commesse pubbliche siano riservate a imprese che hanno in Europa almeno la metà della loro attività
– Realizzazione di un’Europa della difesa con un fondo specifico
– Creazione di un mercato unico europeo dell’energia e dell’economia digitale
– Trasferimento a livello di azienda delle decisioni sulla durata dell’orario di lavoro (mantenendo quella legale a 35 ore)
– Sospensione dell’indennità di disoccupazione a chi rifiuta più di due offerte di lavoro
– Aumento del budget della difesa dall’1,7% al 2%
– Apertura degli uffici pubblici la sera e il sabato
-Creazione di un servizio militare obbligatorio universale di un mese
-Varo di una riforma delle pensioni che preveda una sola cassa e regole uguali per tutti, con l’abolizione dei regimi speciali
-Legge di moralizzazione della vita pubblica che preveda per i parlamentari il divieto di retribuire dei familiari e di avere attività di consulenza.
IL PROGRAMMA DI MARINE LE PEN:
– Negoziare con l’Unione europea il recupero della piena sovranità monetaria (con l’abbandono dell’euro), territoriale (con la sospensione dell’accordo di Schengen), legislativa ed economica; negli ultimi giorni ha fortemente attenuato la posizione sul ritorno a una moneta nazionale (conservando una moneta comune europea analoga all’Ecu); al termine del negoziato, che verrebbe avviato tra la fine del 2017 e l’estate del 2018 e potrebbe durare a lungo, ci sarebbe un referendum sull’eventuale uscita dall’Unione europea
– Fine dell’indipendenza della banca centrale
– Adozione del proporzionale in tutte le elezioni (con premio di maggioranza alla Camera)
– Abolizione delle Regioni
– Aumento dall’1,7% al 3% del Pil del budget della Difesa
– Assunzione di 15mila poliziotti
– Creazione di 40mila posti in più nelle carceri
– Tetto a quota 10mila per l’ingresso di nuovi immigrati
– Abolizione dello “ius soli”
– Stop al ricongiungimento familiare per gli immigrati
– Nuova tassa sull’assunzione di lavoratori stranieri
– Tassa addizionale sui prodotti importati di provenienza da imprese che esercitano un’azione di dumping (sociale, fiscale, ambientale) o che hanno delocalizzato le loro produzioni dalla Francia
– Pensione piena a 60 anni (con 40 anni di anzianità contributiva)
– Abolizione della riforma del lavoro
– Obbligo della divisa a scuola
– Uscita dal comando integrato della Nato
– Cinquantamila militari supplementari
– Servizio militare universale di tre mesi
– Rifiuto di tutti i trattati di libero scambio