Foto di Luce Martini
Stefano, in arte Stecca, viene da Chiavari, provincia di Genova, e insieme al collettivo Deep Minds, crea rime da più tre anni.
Dopo alcune tracce presentate su YouTube, e un Ep, Veni. Vidi. Scrissi. pubblicato nel 2018, il 3 Aprile è uscito il suo nuovo singolo Di là, un viaggio all’interno delle proprie sensazioni. È un brano nel quale il giovane s’interroga sul suo percorso artistico e umano, tracciando una via che collega passato, presente e futuro.
Viste le influenze messicane, potrebbe essere l’alternativa a una sbronza di Tequila per iniziare a meditare insieme su quali sono i nostri sogni e quanto siamo lontani o vicini a raggiungerli. L’invito che Stecca vuole darci, in primis l’ha rivolto verso se stesso. Impegnarsi duramente a fare al meglio le cose in cui crediamo, ci permetterà di costruire basi sempre più solite pronte a sostenere una vita felice.
Ricordati se domani mattina ti vuoi alzare sorridente, puoi iniziare da oggi. Adesso infatti potrebbe essere proprio il momento giusto per scegliere le nostre priorità, con coraggio e senza aver paura di sconfiggere paranoie o cattivi pensieri.
Deriva dall’unione tra la prima sillaba del mio nome (Stefano) e la prima del mio cognome (Carà). Nel tempo poi ho sviluppato un determinato approccio alla mia musica quindi diciamo che l’espressione “andare a stecca” mi si addice bene.
Diciamo di sì, inizialmente quando ho sentito il beat mi è piaciuto subito il mood che Amos (il nostro producer) aveva trovato. Era da un po’ di tempo che volevo approcciarmi ad un tipo di sonorità del genere, poi lavorando con Danilo e Luce alle foto pensare a quel tipo di visual è stato quasi automatico.
Alla fine siamo rimasti tutti molto contenti del risultato.
Non si può sapere, lo dico anche nel brano. È una continua ricerca di sé stessi, dopo un anno che ho scritto questo pezzo il “Di Là” che cercavo è la persona che sono ora, ma il processo continua, e tra un anno mi farò ancora la stessa domanda per l’anno successivo.
È per questo che sono legato molto a questo pezzo, è un promemoria per non smettere mai di migliorarmi, sia come persona sia come artista.
Reputo che questo rimanga soggettivo al singolo ascoltatore, dipende da come si empatizza con quello che si sta ascoltando. Il mio obiettivo è creare un feeling con chi mi ascolta, per questo cerco di esprimermi in maniera molto diretta, poi ognuno rende proprio quello che sente a modo suo. Questo vale nella musica come in qualsiasi altra forma d’arte a mio modo di vedere.
Non direi, scrivo molto di getto. La musica è diventata il modo più libero che ho per esprimermi, forse in certi casi dico più cose nelle canzoni di quante potrei dirne parlando normalmente con qualcuno.
Assolutamente si, ora più che mai il proprio quartiere diventa un tratto distintivo di ogni singolo artista. L’evoluzione del rap negli ultimi anni ha portato una visione più ampia di diverse realtà e di conseguenza di un sacco di sfaccettature diverse, allargando un po’ la lente rispetto alle sole Roma e Milano, che comunque rimangono i centri di maggior rilievo, ma non gli unici.
Per quanto possa essere di difficile comprensione, gli spiegherei che si tratta di attitudine musicale, un modo di porsi raccontando determinate cose spesso in maniera esagerata. Il sound sicuramente non potrà arrivargli a pieno, ma è un forma di intrattenimento forte in questo momento, che piaccia o meno. La gente tende troppo a definire un brano “trap” per determinati suoni presenti nel beat, ma a mio parere c’entra poco, sta tutto a chi ci canta sopra.
Sicuramente, come esiste una relazione tra il rap e qualsiasi emozione in generale, il nucleo di tutto è un forte desiderio di esprimersi, Questa musica va oltre qualsiasi filtro. È reale, ed è la cosa più bella di questo genere
Ci vediamo di là!
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