Arriva per tutti, prima o poi, il momento in cui ci si deve misurare con se stessi. Per Antonello Giordano, in arte 1DAN, ci sono voluti anni passati a suonare con band per capire che in lui viveva un animo solista. Già, perché il cantautore di Avellino fa tutto da solo, dalla musica al testo, alla produzione. Nasciamo e moriamo soli, ma nel mezzo bisogna sperimentare. Nel suo ultimo singolo “Magica” coesistono, infatti, generi e ispirazioni diverse, dall’elettronica al low-fi. Con un testo d’amore (perduto) che vorrebbe sfidare le leggi della fisica.
Sì e no: il senso di questo nome sta a rappresentare una sorta di unicità “nascosta” dal numero 1, perché dopo anni passati a suonare con alcune band, ho preso la decisione di concentrarmi da solo sulla mia musica. In ogni caso, quando ho deciso il nome, ero con un mio amico cintura nera di Karate, quindi l’ispirazione è venuta da sé.
Credo che ogni esperienza di vita vada valutata alla fine della stessa. Il rimpianto non deve essere per forza qualcosa di negativo, ma serve ad imparare come gestire meglio il futuro. “Magica” parla di riottenere il tempo perduto, cosa non ancora possibile da quel che so io (probabilmente Elon Musk ci starà lavorando), quindi bisogna far fronte ai propri limiti e convincersi che la fine è soltanto un costrutto astratto.
Sì, il lavoro di produzione riesco a gestirlo completamente da solo ed è una cosa che mi piace molto. Dover affrontare se stessi è la sfida più difficile in qualunque campo e anche nella produzione funziona così. Nel mio ultimo brano, “Magica”, Davide Foti mi ha dato una grandissima mano occupandosi del Mix e del Master del brano, rendendolo di sicuro molto più appetibile e professionale.
Ho scritto un pezzo sulla questione dei generi musicali, si chiama “Super” ed è su Spotify. Non credo nella targetizzazione, soprattutto quando si confonde con l’omologazione. Sicuramente un po’ di elettronica, low-fi, influenze “trapperine” e indie sono presenti nei miei brani.
Mi piace pensare che un progetto solista sia frutto delle esperienze passate dell’artista, come nel mio caso. Sono e sarò sempre grato alle band con cui ho suonato, ma questa volta avevo voglia di mettermi in gioco da solo e il claim di cui sopra ne è la prova.
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