Grem è un ragazzo di campagna che ha imparato (tardi, dice) ad accettare se stesso. Ha imparato anche l’importanza delle emozioni, lasciando il lavoro di geometra per dedicarsi a tradurle in musica, quelle emozioni. “Vita di Campagna” è il nome del suo EP, uscito il 5 gennaio. Quattro brani, quattro emozioni diverse, tutte catturate nel momento del loro massimo sfogo, grezze e pure. Se vivete in città e sognate l’erba bagnata, l’aria aperta e l’odore della legna, con “Vita di Campagna” sarete catapultati esattamente in quei luoghi.
Grem deriva da una presa in giro affettuosa dei miei amici: dicono che quando esagero con le birre mi trasformo in un “gremlin”. Grem è un monito per me stesso, mi ricorda che la parte oscura deve uscire ogni tanto, permettendo alla parte buona di rimanere parzialmente equilibrata. È Grem a scrivere le canzoni, io mi limito ad aggiustarle.
I pro enormi della vita di campagna sono sicuramente la qualità dell’aria che respiri e le grandi campagne che si estendono a perdita d’occhio, nelle quali passeggiare e riflettere. I contro purtroppo sono la mentalità spesso chiusa e la scarsa possibilità di scelta. In provincia/campagna non ci sono molti luoghi per divertirsi, pochi locali dove suonare e molti musicisti amatoriali (per attitudine, non per capacità). Ne consegue una grande difficoltà a costruire progetti musicali concreti e nel farsi ascoltare.
Contano sempre! Come dice Salmo: “Dove cazzo vai se non sai da dove vieni?”. Una volta capito chi siamo, possiamo partire e realizzare qualunque obiettivo. Io l’ho capito a trent’anni ed ho pagato a caro prezzo la mia lentezza, ma adesso mi sento più centrato e pronto ad intraprendere il mio percorso a pieno regime.
Il brano Vita di Campagna è rabbia pura e delusione, è la prima che ho scritto e quella che più mi appartiene come approccio alla musica. Farfalle direi frustrazione ed amarezza. In Valdichiana Oggi amore e solitudine. Vorrei nostalgia e pura confusione.
Il musicista adesso è sicuramente la parte predominante in me, quella che ha molte idee e tanta voglia di fare. Il geometra invece fa parte del passato, un passato in cui i sogni non erano realizzabili per colpa del vecchio modo di pensare. Diciamo che geometra e musicista, in questo momento, coesistono pacificamente, ma non abitano più nella stessa casa.
Motta, anche se non penso sarebbe troppo d’accordo nel definirsi “Indie”.
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