Ghendo è un rapper emergente che, con voglia di rivalsa vuole raccontare la storia di chi si sente escluso da una società tutta apparenza e poca sostanza. A discapito di chi fa trap non vuole farlo con violenza, mostrando armi e soldi, ma tirando fuori un lato intimo e introspettivo.
Per lui è importante essere sincero con se stesso e con il pubblico che ascolta le sue canzoni, per questo non sente l’esigenza di fingere di essere un qualcosa che non lo rappresenta davvero.
Il suo primo singolo “Temporale”, come abbiamo visto, era uno sfogo contro il periodo che stiamo vivendo e nei brani successivi questo malessere si è espresso contro certi atteggiamenti, a difesa di chi si sente solo e non sa che strada seguire.
In tutto questo percorso legato al progetto “Forma Mentis”, c’è anche il brano “Stasera” che evidenzia un lato più gioioso e spensierato di Ghendo, usando l’aria di festa per distrarsi dai suoi problemi e ballare pensando ad altro.
La musica e la giusta compagnia.
Forse sì, anche se sono state scritte in momenti diversi.
“Non ci sono” è una dedica agli ultimi, “Eccomi” è la rabbia degli stessi.
Io non sono in grado di mentire.
Positivo, “Non ci sono” è piaciuta particolarmente, credo che la mia sincerità sia arrivata agli ascoltatori.
Significa dover contare solo su se stessi e dover sempre dimostrare tutto ogni volta.
La fissazione per il successo.
La paura è il sentimento più legato all’istinto.
Superarla significa superare se stessi.
Credo che la vita sia una grande illusione, e che dopo di essa ci sia una sorta di scelta tra tornare indietro o andare avanti.
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