Japanese Ghost Army sono una band Alternative/Post-Rock napoletana. Il 27 Febbraio 2021 hanno pubblicato il loro EP “OK LAPTOP”, formato da quattro brani. 22 Accent, (NTH), Emperor ed Alkaline Third sono caratterizzati da una libertà musicale assoluta, che ad ogni modo si concretizza in quattro canzoni molto concrete.
L’espressione del Post-Rock è assolutamente presente all’interno di “OK LAPTOP” e ben delinea le velleità dei Japanese Ghost Army, anche se gli orizzonti musicali presenti all’interno del disco tendono a mutare e ad intersecarsi tra loro. “OK LAPTOP” è stato registrato a casa di un’amica con un laptop ed 8 microfoni: non è l’attrezzatura a definire la bellezza di un lavoro, ma l’idea che si cela dietro ad esso. Abbiamo intervistato i Japanese Ghost Army per conoscerli meglio e parlare del loro nuovo disco.
Per quanto il nostro amore per i Radiohead sia immenso, per questo lavoro non sono stati di principale influenza, il nostro è stato solo un omaggio a uno dei dischi più grandi di sempre. Principalmente le nostre ispirazioni spaziano dagli anni 70 ad oggi, King Crimson, Led Zeppelin, Karate, Orange Beach.
Non sempre la strada “spianata” è quella più sicura da percorrere. Non ci sono percorsi giusti o sbagliati, poiché l’importante è sempre il viaggio e mai la destinazione, e il nostro viaggio è appena iniziato.
“OK LAPTOP” non è stato frutto di una registrazione full band in presa diretta, ma siamo convinti che possa dare questa percezione perché concepito attraverso lunghe prove jam session.
Perché siamo rimasti molto colpiti da un racconto storico risalente alla seconda guerra mondiale, che vede protagonisti un armata giapponese situata su un isola del Pacifico che non credette alla resa della propria nazione, fondata sull’onore prima di ogni altra cosa. L’armata continuò a “combattere” per anni fin quando l’imperatore stesso, sbarcando sull’isola, non li convinse della verità dei fatti. Da qui noi abbiamo coniato “Japanese Ghost Army” per poi scoprire tempo dopo che ci si riferisce a loro come “Japanese Holdout”.
I nostri inconfessabili “guilty pleasure” rispondono a nome di “1990” di Achille Lauro e Day ‘N’ Nite di Kid Cudi.
Si ma da buoni napoletani per scaramanzia non diciamo nulla.
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