Indie Talks

Marco Fracasia: “Ho già vent’anni e non ci riesco a stare” | Indie Talks

Il nostro rapporto con il tempo è complicato, addirittura conflittuale, forse perché possiamo contare quanto ne è già trascorso senza sapere davvero quanto ne abbiamo ancora davanti. Molto spesso ci ritroviamo assorbiti dalla fretta, anime confuse alla ricerca di certezze e sicurezze. Ci dimentichiamo che in realtà siamo solo un micro puntino nell’orologio della storia del cosmo, avendo addirittura l’arroganza di sentirci superiori a tutto.

Per fortuna però esistono persone e artisti come Marco Fracasia che non hanno paura di ricercare uno stile personale, evitato di creare qualcosa di posticcio solamente perché dettato dalle mode.  A soli 21 anni ha la consapevolezza che prima o poi tutto dovrà finire, però prima di quel momento ha la giusta follia per raccontarsi, senza dimenticare di coltivare i dolori del passato, tappe fondamentali per crescere.

Canzoni come “black midi” e “Ipersoap” hanno tutte le qualità per rimanere nel tempo, descrivendo in maniera intima la storia di una generazione.

MARCO FRACASIA X INDIE TALKS

Per un inizio c’è sempre una fine?

Certo, tutto finisce (per fortuna), no?

Il nostro rapporto con il tempo cambia nel corso degli anni?

Non lo so, per quanto mi riguarda può cambiare anche nel corso di poche ore!

La sensazione del tornare a casa può essere una metafora del tornar bambini?

Assolutamente no. Almeno, nel disco non parlo di questa cosa.

PH: Ludovica De Santis

La nostalgia che gusto ha?

Acqua naturale bevuta quando hai davvero sete credo.

Il mondo di oggi ti fa paura?

Mi fa paura sbagliare qualcosa, in qualunque contesto.

In “Ti voglio dire quanto sono stato male con te” canti: “Assunto che da adesso in poi, tutta la vita non vuol dire più niente” Ecco la nostra esistenza ha poche certezze?

Non ne ho idea! Non sono la persona giusta con cui parlare di questa cosa.

PH: Ludovica De Santis

Il consumismo ha creato l’esigenza di comprare oggetti da utilizzare come ricordi?

Siamo troppo coinvolti per capire. I miei ricordi però, di solito, non sono legati ad oggetti ma a fatti accaduti.

Come spieghePer fortuna però esistono persone e artisti come Marco Fracasia che non hanno paura di ricercare uno stile creato solamente per inserirlo dentro una precisa collocazione, ma che allo stesso tempo sanno rendere alcuni momenti eterni.resti l’Indie a tua nonna?

Nonna faccio musica per gente che ha bisogno di andare in terapia. Scherzo, in realtà non lo so, cerco di evitare la parola indie di solito.

Lettere scritte a mano o messaggi su whatsapp?

Foto di lettere scritte a mano su whatsapp.

PH: Ludovica De Santis
Nicolò Granone

Recent Posts

New Indie Italia Music Week #254

"(Vivo) Senza riprendere fiato, tutto in un tiro Anche se in mezzo al traffico facciamo…

4 giorni ago

New Indie Italia Music Week #253

"You're no one, going nowhere We're all nothing in the end We're weightless, floating endlessly…

2 settimane ago

Piergiorgio Corallo: ” Il cambiamento porta sviluppo” | Intervista

Sperimentare è un atto folle e necessario utile ad affermare il proprio senso di autodeterminazione.…

2 settimane ago

Tommaso Giusti: “Uto è il mio autoritratto” | Intervista

Ci sono momenti dove la vita impone il tempo di una certa riflessione. Si pensa…

2 settimane ago

“Se questo è crescere”: i Flowers for Boys e la forza gentile della complessità | Intervista

I Flowers for Boys, una delle realtà più interessanti della nuova scena indipendente, ci guidano…

2 settimane ago

Sara Baroni – crescere, cambiare, raccontarsi | Intervista

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con la giovanissima Sara Baroni per parlare del suo nuovo EP…

2 settimane ago