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Ciao Bell* | Il mercoledì sera targato “ARCI Bellezza”

Di Margherita Ciandrini

Il mercoledì sera è sempre una certezza all’Arci Bellezza, anche se la location di questa serata non è la Palestra Visconti ma il teatro al primo piano, la magia rimane, anzi, forse si intensifica. “Ciao Bell*” questo il titolo dell’evento che racchiude i quattro nomi che si sono esibiti tutti sotto l’ala di Futura Dischi che insieme a Caramello ha reso possibile questi live.

A scaldare il pubblico e rompere il ghiaccio sono gli Ufo Blu, band bergamasca composta da Yuri, Sebastiano, Lorenzo e Marco e mentre ci lasciamo trasportare dal loro sound futurepop e cantiamo insieme a loro singoli provenienti dall’ultimo EP “Ok ok, se solo fosse notte” tra cui “Buffy” e “Gemelli” che ci proiettano in uno spazio tempo dreampop ed offuscato, la band ci propone anche brani di “Occhiaie x Sogni” del calibro di “Cin cin” e “Benebenebene” e ci fa scivolare quasi senza accorgercene verso “Malinconia” che al grido di “adesso basta parlare d’amore” ci fa sprofondare dentro la relazione d’amore più tormentata, quella tra noi ed i nostri ricordi e quindi per connessione tra noi e l’eterna sensazione malinconica che ci assale a giorni alterni.

Futura Dischi | Afraid Studio

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Dopo la cover di teen sex, ribattezzata “Giovani che fanno sesso” gli Ufo Blu ci danno la botta finale con “Miele” altro brano estratto dall’ultimo EP e con “sei come miele sulle mie paranoie” ci salutano e ci mettono nelle mani dei Riva. Il trio napoletano ci accoglie con “Ghiacciai” ed entriamo subito nel mondo introspettivo della band fatto di tastiera, pad chitarra e basso e mentre Simone canta “lo sai domani potrei ripartire, sarebbe meglio farlo insieme” sappiamo perfettamente a chi vorremmo rivolgere quelle parole.

“La prima volta che ti ho incontrato” ha il sapore dolce amaro della verità: veramente riusciamo ad innamorarci di una persona solamente perchè non la conosciamo ancora così bene? O forse questa è la definizione di infatuazione ed attrazione e l’amore rimane un concetto troppo difficile da esprimere, anche per i romantici Riva?

Futura Dischi | Afraid Studio

Il nostro nasconderci dentro gusci trasparenti che ci siamo creati da soli per proteggerci inconsciamente dagli altri viene espressa molto bene in “Acquario” in cui Simone prova ad aprirci gli occhi e farci vedere la realtà per quella che è “e guarda che cosa ti fanno, che stai diventando” spesso siamo tutti un po’ costretti ad essere solamente il 70% di noi stessi. “Vorrei viaggiare dentro la mia testa, fermare quel ricordo prima che passa” rimarrà sicuramente una delle nostre frasi preferite di “Tu vedevi pioggia io vedevo solo fulmini” e mentre i Riva accolgono con loro Edo per cantare insieme “Buio” e Gabriele Troisi per “Magnetica” siamo già belli caldi e pronti per la seconda parte della serata.

Futura Dischi | Afraid Studio

Mentre applaudiamo i Riva, Gabriele Troisi ed il magico Salvatore si preparano a dialogare con noi nel modo intimo e musicale che li contraddistingue, e con “Lumache” ci cantano “perchè piangere se in fondo non mi importa più di te?” mentre Gabriele descrive in modo dettagliato l’agonia di non riuscire più a sentire il nostro cuore dopo una delusione che ci ha totalmente azzerato i battiti e l’ossigeno a nostra disposizione, ma non piangeremo, non per qualcuno che non se lo merita e quindi passiamo a “Nonsense” in cui cerchiamo di dimenticare, rilassarci cercando di riversare la nostra noia altrove, senza tanto successo, perchè alla fine non dimentichiamo mai e stiamo sguazzando in un grandissimo placebo.

Ci perdiamo nella voce calda di Gabriele in “Persa” e “Favole (le nostre)” e veniamo sorpresi da una bellissima cover di “Attenti al lupo”, omaggio al maestro Lucio Dalla, che ci accompagna verso “Tuledo” ultimo brano proposto da Gabriele e la frase “si può morire senza aver vissuto mai” continua a girarci in testa mentre aspettiamo che i Costiera risolvano i loro problemi tecnici, non senza una buona dose di battute ed ironia (anche attraverso l’omaggio a Gianni Celeste con le prime strofe di “Tu comm’a me”).

Alla fine ci scateniamo al ritmo del synth e del sound elettronico dei Costiera e ci sentiamo un po’ sottoni con “Shangai” e un po’ “Comete” mentre accogliamo sul palco gli eclettici Sem&Stènn che insieme ai Costiera cantano “Come tutto alla mia età” e infiammano il pubblico che ormai è pronto ad urlare insieme alla band “tu non sei più nessuno” (“Fuoripista”).

Futura Dischi | Afraid Studio

La serata finisce, la nostra necessità di nuovi brani da salvare nelle nostre playlist può ritenersi soddisfatta e mentre torniamo verso casa attraversando una Milano quasi vuota non possiamo fare a meno di ringraziare la musica per esserci sempre, seguendoci in ogni momento della nostra vita.

Salvatore Giannavola

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