PH: Riccardo Michelazzo
Se nel calcio è scoppiata la moda della sconfitta propositivi, nella vita di tutti giorni è più facile restare fermi, piuttosto che provarci e rischiare un insuccesso.
Qualcuno però, con un pizzico di follia, segue il parere del duo Giostre: “Io preferisco perdere, guardarti negli occhi e prenderle”
Il rischio calcolato non esiste, meglio buttarsi rischiando di darci una di quelle facciate che difficilmente si dimenticano, ma se andrà male, beh pazienza, e magari ci potremmo scrivere una canzone.
In un mondo che si finge perfetto abbiamo imparato a temere l’insuccesso dimenticandoci che quando si cade si ha la possibilità di rialzarsi avendo imparando la lezione, consigli che invece di buttarci giù servono per imparare ad incassare i colpi che la vita prova a darci.
Perdere oggi è un tabù, ma i Giostre ci dimostrano com’è possibile sfatarlo!
Mi ritengo una persona ansiosa. Personalmente odio molti aspetti del concetto di competizione, quindi evito spesso di mettermi in gioco. Non festeggio nemmeno le vittorie.
Dipende da che tipo di competizione si affronta e di quanto impegno ci si mette. Io, se la ritenessi una delusione lo direi tranquillamente. È come se oggi ci fossero due possibilità. Essere ultra umile o ultra ambizioso, non esistono più sfumature. Sembra che molti abbiano dimenticato come accontentarsi.
Direi che per molti lo è. Purtroppo è un periodo storico in cui è indispensabile essere competitivi. Si sa, si gioca per vincere, ma il più delle volte, per arrivare al risultato, ci si dimentica di tutto il resto, anche delle emozioni vissute in quel momento.
Crescere è un disastro. Il lavoro, le tasse, la revisione, le relazioni, il tempo che manca sempre, gli acciacchi, la paura di morire dopo una serata in cui hai bevuto 1/10 di quello che bevevi a 18 anni, chi più ne ha, più ne metta… Sono tutte fucilate alla fantasia. In fondo, credo però, che ognuno di noi possa trovare un modo per proteggerla.
Certo. Tutti i giorni. È proprio la vita.
Mi piace molto ricercare la perfezione con la consapevolezza che non è raggiungibile. Mi fa provare una sensazione di libertà creativa incredibile. L’imperfezione diventa sempre il punto di ripartenza e sono convinto che gli errori siano l’ispirazione più grande.
Friendzone, credo di non aver mai avuto storie inutili, insegnano sempre qualcosa.
Questa massima di Todd Chavez descrive di brutto “Perdere”: “I never know if I can handle anything. That’s what makes my life so exciting.
(Non so mai se posso gestire qualcosa. Questo è ciò che rende la mia vita così eccitante)
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