Categories: New Music Friday

New Indie Italia Music #189

“Ma la vita, ma la vita, ti rivela sempre un mare di cose. Sotto i veli delle giovani spose  gli occhi neri mi sembrano i tuoi. Monnalisa che non hai mai visto un mazzo di rose. Non sarà mica colpa del tuo nome. Tu non ami, tu fai solo l’amore”

E tu, ami o fai solo l’amore? Nessuna discriminazione qui, sia chiaro…però come diceva un vecchio proverbio cinese: “ognuno si prenda le proprie responsabilità”. Sarà forse colpa del tuo nome?

Non cedere agli alibi! Offri la versione più appassionata e genuina di te, non celarti dietro schermi emozionali. Non vorrai mica finire come la Monnalisa!?

Apri i canali della sensibilità ascoltando i migliori brani #IndieItalia della settimana, scelti dalla redazione di Indie Italia Magazine, e vedrai…ti si riveleranno un oceano di cose!

Vitamina Life (Album)

C’è qualcosa di puro e grezzo nella musica di Tripolare, che cerca di rincorrere il presente senza mai dimenticare di esplorarlo, di passare a nuovi umori senza mai temere di provare nuove emozioni.

“VITAMINA LIFE” è il primo album del cantautore e produttore napoletano, fuori oggi ovunque, dopo aver calcato il palco del Concertone del Primo Maggio di Roma. Il progetto, anticipato dalla traccia che dà nome al disco, è una raccolta di istantanee che finisce per diventare – in un susseguirsi di picchi di endorfine e crisi emotive – un viaggio interiore.

Oltre alla necessità di cambiamento, nel cuore di questo progetto c’è anche quella che a tratti è una richiesta di serenità: un invito ad abbandonare il peso delle preoccupazioni e delle difficoltà quotidiane. È anche per questo che Tripolare non esita ad avventurarsi in un’atmosfera intensa e mutevole per prendere la mira e impostare nuovi obiettivi. Ogni pezzo è un’istantanea, un attimo congelato. Per questo “oggi” è una delle parole che ricorrono più spesso: un presente vissuto, ma anche rincorso, in una ricerca continua del proprio obiettivo e della propria identità.

Questa attitudine si riflette anche nella copertina, una declinazione del logo di Tripolare, una creatura volatile indefinita dai tratti semplicissimi, disegnata da Giorgio Cassano, che somiglia a un inner child punk da fomentare e da proteggere nel suo stato originale.

Tripolare: 8,5

orbite

“orbite” esplora un concetto importante alla base del prossimo disco di Neverbh: l’insonnia. Il mood della canzone è notturno, con luci blu e viola che fanno da sfondo ad una camera da letto collocata in uno spazio e in tempo surreale. E il problema dell’insonnia, è che fa rimuginare. “prevedere le orbite” nel 2024 è scontato, così come lo sono alcune storie d’amore, destinate a sorgere e poi cadere. E alcune storie si conoscono da lontano, “lo sanno tutti”. Ma fanno comunque male, e restano comunque affascinanti.

In “orbite” c’è la paura di un mondo che corre, e che rischia di lasciarti indietro. Sono veloci la canzoni, le persone, i rapporti. E a volte bisogna sapersi fermare ad osservare il caos, che alla fine è caos, ma brilla.

Neverbh: 7

Post buio (Album)

“Post Buio” è il primo album di Kaze, tra i progetti artisti più interessanti del nuovo panorama soul e rnb italiano. Singolo dopo singolo, Kaze ha attirato l’interesse del pubblico con la sua voce e con il sound internazionale, elemento caratterizzante delle produzioni dell’artista.

Il suo primo disco è un coacervo bilanciato e credibile di sonorità diverse: urban pop con “Amplesso”, rock con “Panorama, dream pop con “MDMA” ad esempio. Il minimo comun denominatore di questo album è l’introspezione: un viaggio nel passato e nelle emozioni condotto da una giovane donna che vuole affrontarsi e confrontarsi con le sue paure per riuscire a vedere la luce, fino ad afferrarla. Il disco si conclude con un pezzo dedicato alla madre “Sopra sta terrazza” (Mamma), una confessione in musica senza veli in cui Kaze mostra generosamente al pubblico tutte la sua fragilità con parole toccanti e un tappeto sonoro che traduce perfettamente l’intenzione artistica del brano.Un ottimo album d’esordio.

Kaze: 8

Londra a Mezzanotte

“Londra a Mezzanotte” è il nuovo brano di Guidobaldi, un singolo che offre una riflessione toccante sull’isolamento nell’era moderna e sulla difficoltà di mantenere relazioni che siano davvero significative. Con influenze britanniche mescolate al cantautorato italiano, il brano porta avanti un’atmosfera nostalgica e autentica. La collaborazione con tutti i membri della band aggiunge profondità e dinamicità all’arrangiamento, mettendo in luce un nuovo approccio artistico del cantautore nei confronti della musica contemporanea.

(Ilaria Rapa)

Guidobaldi:7,5

TOMBA

Giorno di release per i SAAM che pubblicano il loro nuovo singolo “TOMBA”:una fusione di inno e rivoluzione, in cui la band genovese rinnova lo stile emocore. Con un suono fresco ed emotivamente carico, il brano segna un nuovo inizio dopo il successo dell’EP precedente. La combinazione di elementi emo-punk e una voce chiaramente distinta crea un’identità sonora, che rende la band identificabile per la sua spontaneità e autenticità. “TOMBA” incarna la dualità della vita, in cui la fine e l’inizio si fondono tra loro, un brano che anticipa l’album d’esordio, promettendo un viaggio attraverso esperienze passate e futuri giorni tutti da scoprire.

(Ilaria Rapa)

SAAM:8

Odio cantare

I giorni dell’auto-sabotaggio, che ci pensi su e diventano anni. E la giornata storta in cui non ti va di fare quello che ti piace di più diventa un bilancio nerissimo di ciò che hai intorno, dei dubbi sulla carriera, dei drammi delle persone che ami, del dramma con la persona che ami.
Solo un vero artista può guardare un filo d’erba secco e vederci l’Apocalisse dell’esistenza, per poi tornare il giorno dopo a osservare lo stesso punto e ricostruire il mondo sulle macerie.
E magari a farci una canzone, perché è sempre la cosa che gli riesce meglio. Ironica, stoica, un pianto liberatorio, una battaglia vinta di una guerra eterna. Col cuore che più si contorce e più partorisce idee. Stimoli nuovi. Distruttivi e vitali.

(Stefano Giannetti)

La Municipàl: 8,5

A partire da adesso (one way)

“Tanto la musica guarisce”. Chiara ci spiazza un po’ stavolta, ci sorprende con questo beat trascinante a cui adatta la sua voce cristallina con estensioni eteree a cui ci ha abituati e a cui comunque non rinuncia. Con la forma stessa del nuovo singolo sembra rinnovarci l’invito che fa col testo: esplorare nuove possibilità, non dare niente per scontato, “fantasticare di un futuro diverso”, “un finale diverso”.
Siamo tutti nostalgici vigliacchi di un passato che se ne sta lì, ormai inerte come tutti i problemi risolti o evitati, che il tempo ha ammazzato e gli ha appeso la maschera di “periodo migliore”. Ma i bei tempi dobbiamo costruirli, scevri dalla convinzione granitica che ci ha allattati finora.

Qualcuno diceva che il tempo non esiste: il passato non c’è più, il futuro non c’è ancora, il presente è già passato. E se il tempo non c’è, bisogna muoversi, come Chiara dice nel finale: “a partire da.”

(Stefano Giannetti)

Chiara Turco: 8

Corriamo senza futuro

Assurdité continua la sua immaginaria (?) inchiesta nel mondo (non) distopico che ha creato per il suo nuovo album in arrivo Dumba, di cui un ipnotizzante esempio è il singolo precendente Centri d’anzianità, o ancora prima Bella storia.
Attraverso l’espediente di una caccia al tesoro riservata ai giovani, Assurditè ritrae la febbre della mancata realizzazione personale, dell’avere un debito con noi stessi. È da perdenti stare fermi (“viva la noia che ci fa pensare ancora, sì, però intanto il tempo vola”), lasciarsi correre tutto attorno. Il mondo accelera e dobbiamo schiacciare il pedale anche noi, perché forse ci siamo lasciati troppe cose indietro.
Il futuro non gioca a farsi rincorrere, non riserva un premio. Di certo nemmeno il presente. Quindi entrambe le posizioni, quella di chi resta a letto e quella di chi batte coi piedi l’asfalto, non sembrano da biasimare.

(Stefano Giannetti)

Assurdité: 8

Vento in faccia

“Lo senti il vento in faccia, stai correndo e neanche te ne accorgi”. Aria di cambiamento per Gioia Lucia che vola lasciandosi trasportare da un futuro ricco di speranza e incoraggiamento.

Fare è meglio d’aspettare, muovendosi non solo cambia la prospettiva delle cose, anzi si riesce infatti a percepire sia il senso della fatica che quello del successo. In questa nuova bella stagione ecco una ventata d’ottimismo che nasce all’interno di ognuno di noi.

Fuori dal letargo arriverà il momento di vivere e non solo reagire passivamente a tutto ciò che succederà.Basta fingere che vada tutto bene, rimboccarsi le maniche e voilà.

(Nicolò Granone)

Gioia Lucia, Ombra: 7,5

CASQUÈ

Per rimanere in piedi davanti alle illusioni bisogna imparare a ballare, magari improvvisando un sensuale Casquè. Certi imprevisti sono creati dalle nostre aspettative, attenzione quindi a fantasticare acrobazie che non siamo capaci a fare, altrimenti la caduta non solo sarà fragorosa, ma anche dolorosa. Rialzarsi è una prova di forza, meglio però cercare di mantenere un certo equilibrio, rimanendo sospesi anche a pochi centimetri dal pavimento, senza aver bisogno di sbattere a terra per avere riscontro dalla realtà delle cose.

Soprattutto in amore può capitare di aver la sensazione di aver trovato il giusto partner, la ricerca però è difficile e complicata. Attenzione quindi a bilanciare sensazioni alla certezze di ciò che accade. Va bene il romanticismo, però come nella matematica è sempre importante la prova del 9.

(Nicolò Granone)

YNA: 7

Vampiri

Può funzionare una relazione da vampiri, dove si ci ama talmente forte da succhiarsi i sentimenti? Per Brando Madonia e Bianco, e perché no anche Luca Guadagnino, si, ma quanta fatica e dolore rimane dopo. Impazziremo fa lo stesso, fa lo stesso, però anche rimanere soli con le proprie insicurezze non è una bella sensazione.

I saggi direbbero che tutto fa male se non fatto con moderazione, se innamorarsi e vivere certe notti d’amore vale la scena di un film, allora puntiamo all’oscar prima degli inevitabili titoli di coda.

(Nicolò Granone)

Brando Madonia ft Alberto Bianco: 7

Nel posto giusto

“Nel posto giusto” è il primo ep di Provinciale, prodotto da Simone Sproccati, conosciuto come heysimo. È un racconto autobiografico, una raccolta di foto scattate nel corso di un viaggio alla ricerca del posto giusto in cui mettere le proprie radici, alla ricerca del luogo da chiamare casa.

L’aria di cui si dispone, se si è chiusi in una piccola scatola, spesso non è sufficiente. Ad un certo punto emerge la necessità di uscire e incamminarsi verso nuove mete, per conoscersi un po’ di più, per trovare uno spazio che ci renda felici e ci faccia sentire parte di qualcosa. Alessandro, allo stesso modo, dopo essersi sentito a lungo stretto e non a casa propria, ha girovagato per il mondo (a volte anche solo con il pensiero), ha accumulato varie esperienze per trovare quel luogo concreto che lo facesse stare bene. Nonostante i vari spostamenti, la ricerca si è conclusa invano: navigare tra le mille possibilità non ha portato a nulla, se non a maggiore spaesatezza e sradicamento.

Cascare tra “pensieri marmellata”, costruire muri con i cuscini, litigare così tanto da provocare l’esplosione di una bomba, raccontare i propri dubbi, prendere appunti mentre si guarda disillusi il mondo, perdendo la speranza che sia fatto solo di colori vivaci. I sei singoli tracciano le linee di questo percorso, che termina con un messaggio vocale contenente una grande verità: “non esistono posti giusti, esistono persone che ti fanno sentire nel posto giusto, metti il cuore in pace e lasciati andare”.
Dallo stile indie-pop intersecato con influenze R&B e soul, l’EP rappresenta un grande inizio: Provinciale è finalmente nel posto giusto, “quello che non trovi in giro o in strada o giù in città”

(Giulia Silvestri)

provinciale: 8

146

È uscito “146”, il nuovo singolo di Mille, cantautrice frizzante e determinata, amante del vintage e della musica italiana degli anni Ottanta. Con un velo di ironia e un pizzico di provocazione descrive il mondo e le relazioni: parla di emancipazione, libertà, sesso e altri temi attuali, adottando il suo personale punto di vista. Nel suo nuovo pezzo, in particolare, Mille si sfoga ed esterna una sua esigenza: vorrebbe sentirsi di nuovo desiderata dalla persona che ha accanto. Con la sua voce grintosa esprime la sua voglia di essere toccata, di ricevere più attenzioni. Lei cerca il contatto fisico, ma lui non la sfiora neanche più con lo sguardo: i suoi occhi sono rivolti solo verso lo schermo del cellulare. Sono infatti 146 volte che le dice di no ed è passato ormai tanto tempo dall’ultimo momento intimo.

Il sound, vivace ed energico, si contrappone alla situazione descritta. La reazione non è un lamento disperato, ma l’artista canta a squarciagola e ci fa venire voglia di ballarci su. Anche questa volta Mille dimostra di essere originale e unica, portatrice di qualcosa di assolutamente nuovo. Una vera bomba

(Giulia Silvestri)

Mille:8,5

Jim

Gli I Hate My Village, band composta dai musicisti Fabio Rondanini e Adriano Viterbini insieme alla voce dei Verdena Alberto Ferrari e al producer Marco Fasolo, con “Jim” ultimo brano che anticipa il nuovo album in prossima uscita ci regalano le ritmiche ipnotiche e distorte a cui ci hanno abituato, abbinando questa volta un testo, per quanto sempre psichedelico, molto più respirato ed aperto. “Jim” ci lascia con una sensazione di inadeguatezza addosso, una sottile coltre di confusione a cui non sappiamo attribuire una causa e abbiamo solo voglia di lasciare tutto e iniziare a camminare senza meta, lontano dalla società odierna e dai suoi paradossi.

La band è pura sperimentazione, e ci piace proprio così com’è: irriverente, elettronica distorta e carica di esplosivo.

(Margherita Ciandrini)

I Hate My Village: 8,5

Semplicemente (Nun Fa Accussi)

Ci serviva proprio un remake di “Semplicemente” degli Zero Assoluto con un nuovo testo in napoletano, Martino ci legge nel pensiero ed ecco che “Semplicemente (Nun Fa Accussi)” compare dentro le nostre orecchie. L’amore non è mai semplice, l’inizio sembra un paradiso e vorresti che non finisse mai, ma il vero legame si vede nel momento in cui non è tutto rose e fiori, ci sono problemi da affrontare e risolvere, questa volta in due, e la vera prova di amore è decidere di restare, senza dare retta al nostro istinto che ci dice di scappare lontano.

Martino riversa un po’ della sua anima dentro il brano, conducendoci attraverso i vicoli di Napoli che raccontano tante storie diverse, fino ad arrivare all’infinità del mare, guardando tra le onde riusciamo a sentire il respiro di tutte le persone che ci hanno lasciato, ma ci basta girarci per vedere chi invece è sempre rimasto accanto a noi, e allora “buonanotte a te…”

(Margherita Ciandrini)

Martino: 8

Anni luce

Gli sguardi che si intersecano tra le ciglia non emettono suoni ma, se fosse possibile sentire le note provenienti dallo sfregare dall’incidenza dei due, “anni luce” sarebbe la colonna sonora perfetta. Ci troviamo anni luce distanti eppure la musica creata tra due corpi risuona sempre più forte fino a farsi eco tra le pareti della stanza. “Sento una sinergia che ci lega tipo melodia” sembra una pazzia ed ammetterlo ci rende ancora più confusi.
Un perfetto mix tra parole, sentimenti, sound.

(Viola Santoro)

Frenesya, Cura: 7

Ma mere

Mentre le onde del mare si infrangono sugli scogli l’incantesimo che ne viene fuori ha le note di questa canzone. Francese e napoletano si mischiano in un sound ipnotico, capace di estraniare l’ascoltatore e trasportarlo in un’altra dimensione, una dimensione che solamente Napoli riesce a far raggiungere. Una voce magnetica che attrae pensieri volanti persi tra le onde del mare, un’atmosfera di sogno quasi magico.

Libertà di mare e nuvole azzurre, di voce e parole, di musica e suoni.

(Viola Santoro)

Machweo, Dadá: 7

Bagaria

Sentirne la necessità anche se non c’è la possibilità. Fotografie sui muri separate da nuove cornici, eppure continuano ad essere di fronte. Andare avanti e non guardarsi più indietro è una bagaria, un atto stupido che però ci porta da qualche parte.
C’è un uragano nei cieli e tra i finestrini del tram che decidiamo di prendere per andare avanti. Tu lo guardi ma niente sembra smuoverti con i fiori in una mano e l’altra le pagine dei libri che non vorresti leggere.

Gli occhi lucidi diventavano pioggia, la stessa che continua incessante nel presentarsi tra il cielo di Napoli .
Elementi rap ed EDM, alternative R’n’B, pop-rock che si fondono in un magnifico miscuglio di napoletano ed italiano.

(Viola Santoro)

Bosnia:7;5

Paura di me

Artu10000000 ha già prodotto due Ep di Ethan e per questo suo nuovo progetto si fa accompagnare da una figura amica. Ethan si lascia da parte il soul r’n’b per approdare nell’urban pop, come aveva già provato nel feat con thevoto. Una buona intro con i vocalizzi di Ethan lasciano lo spazio a un bel testo, che viaggia su un tappeto di batterie ben ponderate, hook vocali, sintetizzatori. Il tutto risulta una ballad malinconica sulla “paura di me, dimmi che hai paura del buio … devo nascondere un pezzo di me”.

(Lorenzo Ottanelli)

Artu10000000, Ethan: 8

))) Corro Forte

Le chitarre aprono un pezzo di un Memento scanzonato, onomatopea di una corsa che non finisce mai. E mentre tutto il mondo si ferma l’invito è non fermarsi mai, continuare ad andare a dritto, verso i propri obiettivi, che non possono essere che sfumati.
Memento anticipa con questo brano il nuovo album in uscita in estate. Un anticipo di un artista Asian Fake che si fa influenzare dagli anni Novanta, con l’ormai classico mixage di voci, di urban e di pop, caratteristica quasi obbligatoria di questi anni.

(Lorenzo Ottanelli)

Memento: 7

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