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Il cinema trasmette un insieme d’emozioni proiettandole su uno schermo che diventa uno strumento per immaginare e vivere storie attraverso i nostri occhi. La musica ha un compito più difficile perché non ha la potenza visiva, o meglio solo bravi artisti hanno la capacità di creare con le proprie canzoni immagini che possiamo non solo sentire, ma anche immaginare.
Nel panorama italiano, quando si parla di artisti che riescono a creare, sognare e fantasticare, non si può non menzionare L’OFFICINA DELL CAMOMILLA, band cult per chi ama l’indie, che vengono scoperti anche dalle nuove generazioni finite dentro questo calderone. L’ultimo disco, “Dreamcore” è un nuovo mondo variopinto, un teatro di contrasti e personaggi stravaganti, una costellazione di immagini giocose e violente tenute insieme da un cut-up narrativo che si rispecchiano in un cinema ricercato capace anche di diventare popolare grazie alla potenza di certe scene.
In concomitanza con il Festival di Cannes, un indie talks cinefilo e caleidoscopico con la partecipazione straordinaria di questo gruppo. L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA, Ciack, si gira!
Stefano Poletti: “Pellicole che fanno parte dell’avanguardia, però a livello mondiale, non citerei nemmeno un titolo hollywoodiano.
Roberto Redondi: “Happiness di Todd Solonz”
Stefano Poletti: “Quello è film scozzese! La colonna sonora è dei Belle & Sebastian”
Francesco De Leo: “Salò?”
Stefano Poletti: “Sì ma anche tutta la nouvelle vague francese, Truffaut, Godard, Renoir”
Francesco De Leo: “Kaurismaki!”
Roberto Redondi: “Takeshi Kitano!”
Stefano Poletti: “Tutti i registi più fighi iniziano con la K: Harmony Korinne, Kurosawa, Kubrick, Kitano, Kaurismaki, tutti con la K!”
Francesco De Leo: “Quindi ecco devi conoscere registi con la K”
Stefano Poletti:“No perché sono due aggettivi che descrivono una piccola parte dell’arte”
Roberto Redondi: “Passione e ribellione non sono due caratteristiche fondamentali, è più importante la sincerità”
Francesco De Leo: “Degli insider”
Francesco De Leo: “Siamo pieni di droga? Prendi la macchina e?”
Stefano Poletti:“Con un cinema sul soffitto”
Francesco De Leo: “L’impero. La nostra colonizzazione culturale.”
Stefano Poletti: “Bella ma non ci vivrei”
Francesco De Leo: “Love me zombie in un film horror
Francesco De Leo: “Ci piace fonderci con il nostro pubblico in un unico magma”
Stefano Poletti:“I titoli di coda sono alla fine del film, noi siamo ancora all’inizio”
Francesco De Leo: “Noi siamo i titoli di testa”
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