PH: Ufficio Stampa
Ci sono compromessi che in qualche modo bisogna accettarli, altri che fanno paura almeno all’apparenza. La solitudine è una sensazione dalla quale viene più facile scappare piuttosto che accettarla, riuscendo a condividerla pienamente con se stessi.
Questo brano nasce dall’immaginazione di Stefano Poletti, nome che ai più ricorda l’Officina della Camomilla dato che ne è uno dei membri fondatori, qui si reinventa con i FoFoForever. Con questa diversa formazione propone una formola lo-fi e indie pop originale, raccontando con canzoni sgangherate la frenesia della vita.
“La canzone della Solitudine” è il primo singolo che anticipa il nuovo album “Albatros” e parte dal racconto dell’esperienza di una ragazza incastrata tra i suoi limiti e quelli del mondo in cui vive. Per riprendere la propria direzione ha bisogno di comprendere quali sono i suoi bisogni, anche se questi possono andare in contrasto con certi dogmi sociale. Solo così riuscirà a diventare davvero protagonista.
Tutto quindi può cambiare, a seconda del momento in cui si sta, per questo motivo immaginare il per sempre è qualcosa di troppo complicato, meglio sapersi adattare alle necessità.
La canzone parte dalla malinconia data dalla sensazione di “Solitudine” per però sfociare in un inno alla vita e all’affermazione/accettazione di se stessi. Ti è mai capitato di andare a vedere un concerto in solitudine? Questa canzone parla di quella solitudine lì, che non pesa, ma che fa sentire liberi
Intendo la parola “Punk” applicata alla vita come il non stancarsi mai di provare emozioni forti. Non aver paura di lasciarsi andare e di mettere a nudo il proprio sé.
La malinconia quella bella, che ti fa dire “sono ancora in grado di emozionarmi” e non per forza solo quando si è felici, ma riconoscere una potenza catartica anche nella malinconia e nella tristezza
Ansia, sintomi depressivi, stress o una semplice riduzione del benessere soggettivo e dell’autostima sono le ripercussioni più conclamate alla sovraesposizione ai social. Credo che la musica sia ancora in grado di dare un aiuto contro tutti questi sintomi. Spegniamo il telefono ed accendiamo lo stereo.
FoFoForever vuole proprio sottolineare questa impossibilità di dire “per sempre” e per me questo sapersi reinventare è non avere una mentalità tossica e a compartimenti stagni del “per sempre” è una cosa fondamentale. Combattiamo i “per sempre”, i totalitarismi, gli assoluti, le prese di posizione estreme, la monogamia tossica, l’ideologia chiusa, etc.
Nella società contemporanea, ansia e panico sono fenomeni sempre più diffusi e riconosciuti, con un impatto significativo sulla vita quotidiana e sul benessere psicologico. L’eccessiva attenzione ai social media, le pressioni lavorative e le incertezze legate al futuro contribuiscono ad alimentare un clima di insicurezza e paura, che possono manifestarsi con attacchi di ansia e panico. Come già detto credo nel potere salvifico della musica e l’album si prefiggere di assolvere a quella funzione.
Penso che l’immaginario sia simile, perché i gusti musicali miei e di Francesco (autore delle canzoni dell’Officina) sono affini così come le tematiche e l’estetica si rifanno ad un immaginario molto simile.
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