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Mazzariello: “Comprare la felicità quanto costa?” | Indie Talks

La felicità ha un prezzo ma forse il valore del tempo è più importante del soldo in sé. Mazzariello nelle sue canzoni affronta i problemi pratici della vita con ironia e una certa dose di spensieratezza. Ci sono tentazioni che possono dare all’uomo l’opportunità di tradire i propri ideali, per un milione di euro cosa faresti è la provocazione del nuovo singolo, ma lui continua a fare musica dalla sua cameretta con passione.

Il mondo di oggi, senza dubbio, è complesso, con le città che diventano contenitori sociali per tasche sempre più care e il lavoro più che una scelta diventa la più grande imposizione per pagare l’affitto e fare la spesa.

Allora ecco che l’arte diventa uno strumento di protesta, utile a creare un futuro che non deve guardare per forza al profitto, ma tendere alla libertà. Mazzariello è proprio uno di quegli artisti che fa di questa poetica il suo manifesto.

MAZZARIELLO X INDIE TALKS

Amarsi per lavoro, ma quanto costano i sentimenti?

Più che un bene di consumo, forse, i sentimenti sono la valuta del nostro tempo. 

Decidere come spenderli (se, e con chi), è qualcosa di fondamentale alla quale bisogna educarsi giorno dopo giorno, per non svalutarli.

Senza fare voli assurdi, anche perché non ne sono capace e non ne ho le competenze (non sono né un commercialista né un pilota), direi che è da un bel po’ che siamo in una sorta di inflazione emotiva. Siamo esposti continuamente sui social a pubblicità coloratissime che fanno proprio leva e si nutrono dei sentimenti delle persone, di sensazioni di pancia. Aziende che appoggiano battaglie sociali solo di facciata, per direzionare le nostre emozioni e le nostre fragilità verso di loro. All’improvviso è come se ci ritrovassimo a pagare senza spendere un euro. 

Oggi Mazzariello per il sociale: mancato studente di economia o pilota di caccia. 

Però le canzoni d’amore si vendono meglio?

Vorrei dirti sì ma sto scrivendo questa risposta da un divanoletto in una mansarda quindi per ora non so. Però, scherzi a parte, le canzoni d’amore forse hanno la capacità di arrivare a più persone perché non sono mai “canzoni d’amore e basta”.

Diciamo che la canzone d’amore è come un mazzo di chiavi: ce ne sono di piccole, di grandi, alcune non aprono niente, altre aprono qualcosa. Semplicemente, rispetto ad una canzone monotematica, hai più possibilità di entrare in vari posti.

Per un milione di euro tu che cosa faresti è la domanda che il capitalismo fa agli esseri umani?

Forse sì, una delle pochissime, dato che il capitalismo per com’è costruito non è che abbia previsto chissà quante e quali domande. È il sogno di attingere, per gioco, ad una serenità e libertà che ora come ora è riconducibile ad una grossa stabilità economica. Ma è davvero così? Magari uagliù, certe cose mi sa che vengono più da dentro che da fuori. 

C’è una canzone che non smetteresti mai di cantare per nessuna cifra al mondo?

Tra le mie, ora come ora, Nostalgia & Karaoke e Per un milione di euro. Mi piace tantissimo suonarle live!!

Tra le NON mie ci sarebbe Clementine di Elliot Smith e Roll With It degli Oasis.

Cosa succede il giorno in cui si scopre di essere diventati grandi?

Ci si fa la barba. 

Almeno nel mio caso. 

Poi ad un certo punto ti scocci ed un po’ te la fai crescere.

Il cantautore è il tuo lavoro del cuore, la ragione cosa ti avrebbe scelto di fare invece senza musica?

Avrei voluto fare quello che dà i nomi alle strade. 

PH: Ufficio Stampa

Ci sono sempre più problemi e meno risorse nel mondo di oggi?

I problemi sono gli stessi forse ne siamo più esposti e l’enorme quantità di “possibili risorse” crea potenzialmente una scelta infinita che ci può paralizzare. Quindi ci troviamo ad essere per lo più spettatori e questa sovraesposizione tende a scoraggiare le persone. Come posso io risolvere le guerre, il cambiamento climatico, gli affitti che crescono e le crisi umanitarie? Sono domande in cui mi ritrovo spesso incagliato. Non che abbia la presunzione di risolvere tutto, figuriamoci, non risolvo nemmeno i miei di problemi.

È per dire che è anche normalissimo sentirsi paralizzati in questo momento storico.

Hai una pubblicità alla quale ti senti particolarmente affezionato?

A me da piccolo piaceva un sacco quella della Cedrata Tassoni, non escludo di cantarla live prima o poi.

Meglio un uovo oggi o una gallina domani?

Una gallina oggi se è possibile.

PH: Ufficio Stampa

 

Nicolò Granone

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