PH: Ufficio Stampa
Considero che se per educarne cento devo colpirne uno tanto vale sia me. E avere ragione è solo diseducativo se ti fa sentire buono e dirti che l’altro è
cattivo.
Questa citazione è presente nel brano “Tutti i pesci” e senza dubbio è sia un gesto politico, ma allo stesso tempo d’amore; chi sacrificherebbe davvero se stesso per salvare chi sa chi?
Il mondo individualistico tende a chiudere gli occhi, girare lo sguardo e fare, semplicemente, finta di niente. Però, questa è la soluzione più comoda, ma non la più giusta. E allora ogni tanto è giusto ammettere di vedere la realtà con i suoi difetti, paure e contraddizione.
“Guarda le luci amore e mio” è la visione di Dutch Nazari che trasforma in un disco che non si deve per forza fare portavoce di valori, con la supponenza di chi vuole dimostrare di avere ragione, bensì è uno spunto di riflessione per capire cosa succede di fianco a noi.
E se anche l’amore è un gesto politico, quando l’essere umano sarà in grado di capire davvero chi è, scegliendo di schierarsi con consapevolezza e non per moda, diventerà davvero protagonista, evitando così di far finta di muovere la testa per dire si, senza aver sentito nemmeno a quale domanda risponde.
Sì, lo definirei proprio un disco di azione politica sentimentale.
Sì e no. È un diritto che va garantito, ma soprattutto compreso nella sua funzione.
È uno strumento necessario, da difendere e utilizzare con consapevolezza.
Dipende da cosa intendiamo per “compromesso”.
L’arte, per sua natura, è in dialogo con la società che descrive, e già questo è un compromesso. Credo serva distinguere tra compromessi “giusti”, che arricchiscono il processo creativo, e compromessi “sbagliati”, che invece lo snaturano.
Che spesso ci abituiamo a giudicare in modo automatico cosa è giusto e cosa è sbagliato, rischiando di cristallizzare pregiudizi. Pertini ci ricorda che non è così: non è vero che chi è stato in carcere è sbagliato a priori. Anzi, provocatoriamente dice che è un male non esserci mai stati, perché può essere un’esperienza formativa.
Sì.
Sì, ma in realtà quello che percepiamo come dubbio non parla tanto della luna, quanto del nostro sguardo su di essa.
Se ci sembra che la luna sia piena di dubbi, forse siamo noi ad esserlo.
Tendo a rifuggire l’idea di avere bisogno di eroi, perché in un mondo che funziona davvero non dovrebbero servire. Piuttosto, considero eroici alcuni modi di agire che custodiscono e danno valore al concetto di umanità. Credo che chi riesce a dedicare tempo, cura e attenzione a questo, sia a tutti gli effetti eroico.
La prima domanda da porsi è: cos’è oggi l’Europa? Quella del “ce lo chiede l’Europa” era una visione elitaria che ci ha condotto in una direzione che molti cittadini non sentono più propria.
Ora l’Europa deve avere il coraggio di fermarsi, fare un passo indietro rispetto ad alcune scelte e intraprendere un cammino diverso.
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