PH: Ufficio Stampa
Capire gli altri, comprendere se stessi sono due aspetti della stessa medaglia, chiamata comunicazione. Si può utilizzare un codice condiviso per riuscire a trasmettere un messaggio, che allo stesso tempo, nel suo passaggio, viene decodificato, a volte diventato anche altro rispetto a come nasce.
L’arte è sia media sia forma intima per indagare all’interno dell’esistenza, in ogni sua forma, scritta, dipinta o fatta di parole, sviluppa una certa sensibilità.
Il progetto Twombly, nasce come omaggio ad una figura già esistente appartenente al mondo dell’espressionismo, mentre in questo contesto si trasforma in un duo musicale elettro-indie rock.
La mescolanza di percussioni tradizionali con suoni elettronici e campionamenti, l’uso di sequenze ritmiche, suoni minimali e lo-fi, sono la direzione che seguono Luca (Alangrime) e Gianni.
“Codice a morsi” anticipa il disco che uscirà a Novembre riflettendo sull’esistenza dell’uomo che è non è solo uno spazio fisico da occupare, bensì è un viaggio dentro i misteri dell’universo, fatto di regole ancora indecifrabili, che trasformano il vuoto in un qualcosa che sa parlare e fare rumore. I pensieri nascono dalle azioni, trasformandosi poi in dubbi e intenzioni quando si liberano nell’etere della vita. Senza la possibilità di comunicare tutto è un drammatico silenzio dal quale si viene assorbiti dentro un nulla eterno.
Cy Twombly è stato un pittore legato all’espressionismo astratto le cui opere minimali e concettuali sono caratterizzate da segni gestuali, scritture e frammenti poetici. Queste opere evocano la forma di un diario visivo grazie alla loro intensità intima, spontanea ed emotiva. Oltre che a un semplice omaggio al pittore, il nome è un pretesto per andare oltre l’arte visiva e raccontare allo stesso modo, ma trasposto in musica, qualcosa di noi stessi.
Immaginazione e realtà sono due filtri diversi con cui guardiamo il mondo. Il morso in questo senso diventa una forma di espressione urgente, non è violenza, ma qualcosa che preme per uscire. È un gesto viscerale che passa attraverso l’immaginazione e la realtà per trovare una sua forma, una sua voce.
Codice a morsi nasce dal gioco di parole col codice Morse, uno dei primi metodi di comunicazione a distanza. Seguendo questo concetto il brano affronta il tema dell’incomunicabilità tra due persone, che riescono a comprendersi solo attraverso un codice univoco, interamente loro. Parallelamente, è anche un viaggio introspettivo, una connessione con il proprio sé più profondo e il proprio desiderio
La scelta del bianco e nero si distanzia dalla realtà quotidiana, mettendo in luce un aspetto più introspettivo e drammatico (inteso in senso artistico, ovvero, come intensificazione delle emozioni) della vita di una persona. Ma volevamo anche trasmettere un senso di dolce malinconia neorealista.
L’ispirazione per il video clip, infatti, proviene dalla cosiddetta ‘trilogia esistenziale’ o ‘trilogia dell’incomunicabilità’ del regista Michelangelo Antonioni (L’eclisse, L’avventura e La notte).
Il video segue un personaggio che, ormai stanco della vita, comprende che l’unico modo per connettersi al suo desiderio personale è compiere “un salto nel vuoto”
Ripercorre con dolce malinconia le vie della sua città, ci porta in un viaggio emotivo tra i solitari vicoli graffitati con le sue luci, i suoi contrasti, per poi raggiungere il mare che è simbolo di libertà e mistero.
Credo che la parte più intima di un artista sia la sua stessa arte. È un meccanismo profondo, qualcosa che nasce dentro e poi viene portato fuori, esposto, condiviso. In un certo senso, è una forma di nudità emotiva… quasi erotica. È lì che ci si mette davvero a nudo, anche quando si cerca di proteggersi.
L’incomunicabilità si manifesta in molteplici forme e, in alcune dinamiche relazionali, può effettivamente sfociare in una vera e propria forma di violenza emotiva o psicologica. Tuttavia, la nostra prospettiva è diversa, esploriamo l’incomunicabilità in chiave poetica, per noi non è una barriera insormontabile ma, piuttosto, uno spazio di silenzio e mistero che ci costringe a cercarci in modi non convenzionali (come attraverso un codice segreto o un gesto intimo). È in questa zona grigia di incompiutezza che risiede la sua bellezza artistica e la sua profonda carica emotiva.
L’album uscirà a novembre e si tratta di un vero e proprio concept album. Il sound è una fusione di elettronica e rock caratterizzata da un approccio ritmico molto minimale, ma al contempo estremamente vario. Questa varietà si evidenzia sia nell’alternanza degli strumenti (basso, chitarra e voce, usati come elementi prettamente distintivi) sia nella scelta accurata delle sequenze elettroniche, che arricchiscono la tessitura sonora senza appesantirla.
Bella domanda!
Luca: in questi ultimi anni lo ammiro di più nella mattinata, amo perdermi nel celeste.
Gianni: Il cielo è qualcosa che abbiamo smesso di guardare davvero. Per me il momento più potente è la notte con i suoi astri in continuo movimento. È come se il cielo ci parlasse in silenzio, ricordandoci che c’è sempre qualcosa che va oltre il nostro piccolo mondo e il tempo.
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