Negli ultimi anni c’è la tendenza ad etichettare come “indie” tutto il cantautorato italiano che non è prodotto da grandissimi nomi della scena nostrana. La verità è che “indie” dovrebbe significare “indipendente” e cioè che preveda che la proposta artistica sia o auto-prodotta o prodotta (e distribuita) da etichette che non si possano annoverare tra le “major”.
Ormai nel nostro paese sono davvero poche le band e gli artisti che possono vantare di essere davvero “indie”, ma tra queste possiamo trovare sicuramente il progetto “Mezzanotte”, band di formazione recente (2018) composta da quattro ragazzi (tutti tra i 24 e i 25 anni) che hanno recentemente rilasciato il loro primo disco in studio: “Civico 43” che, per l’appunto, è interamente prodotto dalla stessa band toscana.
“Civico 43” è un disco che si declina su una serie di sonorità, anche diverse fra di loro, che sono proprie del pop/rock. Riff di chitarra elettrica a bpm più alti si mescolano ad altri brani dove le sezioni acustiche sono protagoniste e dove si possono ritrovare sezioni di piano e synth che contribuiscono a caratterizzare maggiormente ogni traccia.
Il sound sembra studiato appositamente per far si che la particolare voce di Andrea Monteferranti (cantante ed autore dei testi) possa appoggiarsi sia in maniera “dolce” e “soft”, sia in maniera un po’ più “aggressiva”.
“Civico 43” sembra essere un disco molto istintuale che racconta, senza particolari sovrastrutture ne compositive ne nelle liriche, la realtà in cui vivono e sono inseriti questi giovani musicisti. E’ un disco caratterizzato da una forte necessità di espressione e di comunicazione dove emerge chiaramente la volontà di dare forma musicale ai luoghi e ai momenti che hanno visto nascere il progetto Mezzanotte. Anche a detta dei quattro ragazzi, “Civico 43” è un lavoro interpretabile, dove qualsiasi ascoltatore può ritrovare qualcosa che parla di sé.
Il disco è totalmente auto-prodotto ed è disponibile sulle maggiori piattaforme per l’ascolto in streaming e nei principali store on-line.
Attualmente i quattro ragazzi toscani stanno preparando le finali di Sanremo Rock e presto annunceranno delle date live nelle quali porteranno sui palchi questo loro primo lavoro in studio.
Abbiamo dunque contattato i Mezzanotte per scambiare con loro qualche parola e conoscere meglio la loro proposta musicale.
Perché la Mezzanotte simboleggia la fine e l’inizio del giorno “la fine che rende inizio”, come diciamo noi e visto che alcuni di noi uscivano da un percorso precedente e altri lo iniziavano, ci siamo ritrovati in questo significato. Oltre al fatto, che essendo musicisti, tra prove e concerti, la mezzanotte, la sforiamo facile.
Abbiamo fatto leva sui diversi gusti musicali di ognuno e abbiamo cercato di trovare un sound che accomunasse un po’ tutti. Per questo, pur essendo un album pop/rock, è possibile sentire i vari sottogeneri che differenziano una canzone dall’altra.
Sicuramente “Civico 43” denota una nostra forte esigenza di trasmettere a chiunque sia disposto a mettersi in discussione ed aprirsi in tal senso, e fa piacere che questo si noti ascoltando l’album. Come forse si può già capire dalla scelta del titolo, in noi ha vinto la volontà di far rivivere il luogo in cui tutto è nato, in cui la nostra musica prende vita e si consolida.
Una sorta di tributo alle piccole realtà abitate dai sogni di tanti artisti. In conclusione “Civico 43” vuole trasmettere tutto e niente, ogni persona può sentirci qualsiasi cosa voglia in piena libertà e senza alcun limite o vincolo.
Il progetto dei Mezzanotte è totalmente indipendente quindi per ora, nonostante i molti riscontri positivi, non abbiamo avuto proposte in questo senso. E’ anche vero che il cd è uscito soltanto il 26 giugno.
La caratteristica che potrebbe permettere alla nostra musica di affermarsi rispetto ad altri è la difficoltà di etichettarci a livello musicale. Come testimoniato anche in “Civico 43”, ognuno di noi ha gusti musicali diversi e questo crea una sonorità che può seguire vie diverse rendendola unica.
Ogni “guaglione” è bello a mamma sua.
Detto questo, è difficile poter dare una priorità ad un brano rispetto ad un altro, però se avessimo dovuto scegliere un singolo probabilmente avremmo scelto “In Senso Opposto” poiché d’impatto, mentre invece se dovessimo indicare una canzone più profonda andremo su “Lacrime”. In particolare quest’ultima canzone è nata ad alta quota di ritorno da Parigi.
Sappiamo bene che oggi fare un videoclip è fondamentale per un gruppo. Sicuramente lo faremo, però ancora non sappiamo se di un brano dell’album o di un prossimo singolo.
Nonostante l’album sia uscito a fine giugno, durante il periodo successivo siamo riusciti ad avere molte date tra locali e festival, tra cui l’Art&Musica Fest che ci ha dato l’opportunità di esibirsi aprendo agli Street Clerks.
In vista abbiamo la finale regionale del Sanremo-Rock e siamo in attesa di ufficializzare una serie di concerti in vari locali.
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