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SPAZIO BRIGITTE | Indie Tales

“Oh cazzo ma ieri sera cosa ho bevuto?!” Con queste parole, ancora mezze sbiascicate era iniziato la domenica mattina di Fabio, un giovane neolaureato in storia del cinema. Il sabato aveva fatto baldoria per festeggiare un grande traguardo: la disoccupazione, ma con un pezzo di carta a certificarlo.

I suoi amici glielo ripetevano sempre e lui, buttava giù tutti questi consigli, come se fossero sorsi ghiacciati di un drink, con la tranquillità di chi ormai si fosse totalmente abituato.

Quella mattina, tra giramenti di testa vari e un leggero ronzio all’orecchio, sotto lo sguardo minaccioso del manifesto di Brigitte Bardot davanti al suo letto, aveva avuto la sensazione di essere arrivato davanti ad un bivio? E quindi la frase Chi sarò da grande? rimbalzava nel suo cervello

Sicuramente non la più semplice delle domande alla quale voler rispondere dopo i postumi di una sbronza, ma forse le sue difese si erano abbassate  così tanto da lasciare spazio alla realtà esterna.

Il suo desiderio era quello di trasferirsi a New York frequentare una prestigiosa Academy, incontrare Woody Allen e per finire  guardando il tramonto di Manhattan, ma doveva iniziare a fare i conti con il suo destino. Ormai, con la corona d’alloro, già per terra da qualche parte nella camera, doveva capire che stava diventando un uomo e che con l’età i sogni si rimpiccioliscono sempre di più. Ahimè era così, solo che per Fabio non era mai arrivato il momento di accettarlo.

Adesso, ancora sotto le coperte con le luci del mattino che puntavano in maniera dispettosa direttamente il suo viso, e con i bambini spensierati e scatenati giù al parco che facevano solo del gran casino, lui doveva guardarsi allo specchio e prendere una decisione.

Si alzò dal letto, quasi inciampandosi, e si accese una sigaretta che sapeva ancora di gin e altre cose che aveva bevuto la sera prima. Il telefono scarico sul comodino, si godeva ancora del meritato riposo, mentre la festa della domenica proseguiva altrove.

Come si fa a fare i conti con la realtà? Io non lo so e  non lo sa neanche lo sfortunato protagonista di questa storia, che in bilico tra le sue incertezze se ne stava fermo lì, immobile come se avesse la sensazione di cadere da un momento all’altro, dentro il proprio futuro. Fabio voleva tornare indietro nel tempo, mandare a fanculo il mondo che continuava a girare freneticamente e senza sosta e basta. Desiderava solo quello!

Ma quella domenica, sembrava non passare mai, e il tempo era solo un momento tra il  continuo rimbombo delle campane della piazza. Si fece coraggio, accese il telefono e scrisse un messaggio a Erica, la sua exfidanzata, amica, confidente, ragazza ecc. Non sapevano neanche loro come definire questo tipo di relazione, ma lui aveva bisogno di vederla. Lei, abbastanza scazzata gli rispose dopo un oretta che non ci pensava neanche di andare a trovarlo, che non era stata invitata alla festa e che per questo motivo si doveva arrangiare, quando in realtà era già nell’ascensore e stava per bussare alla sua porta.

Fabio, tirò giù un imprecazione, digrignando i denti, ma poi non si stupì neanche più di tanto quando la trovò li davanti dopo poco tempo.

“Cosa vuoi?” chiese lei sorridendo, mentre lui rispose “Non lo so”.

Eccola qui tutta l’indecisione di Fabio, eroe di una generazione a cui probabilmente qualcuno ha rubato il futuro, lasciandogli solo le macerie sulle quali ricostruire, un giovane come tanti che ha scelto come autodifesa di vivere alla giornata per non finire  persino deluso da se stesso.

“Io lo so cosa vuoi. Andiamo a far due passi e poi ci pensiamo a quello che sarà”

“Ok”

Settembre 2025, Roma. Fabio sta per presentare ad un prestigioso festival di cinema “Hangover” la sua opera prima, mentre Erica seduta in sala continua a battere le mani. Entrambi finalmente hanno trovato quello che non sapevano di cercare, rimanendone piacevolmente felici.

Racconto liberamente ispirato al brano “SPAZIO BRIGITTE” di wLOG

Nicolò Granone

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