New Music Friday

New Indie Italia Music Week #88

“Hai sempre odiato dicembre
Il buio alle sette di sera
La sconfitta della primavera
Hai superato l’autunno
Gli sfigati che fanno carriera
I falliti attaccati alla loro bandiera” (Dicembre – Cosmo)

Il tempo sembra correre su binari in cui le leggi della fisica conosciute da noi umani sembrano mutate. La fine del 2021 ci piomba addosso di soppiatto, senza darci il tempo di volgere lo sguardo indietro per capire cosa sia successo in questi ultimi 12 mesi.
Abbiamo superato novembre indenni, chi più chi meno, ma adesso dicembre è entrato nella nostra quotidianità senza chiedere il permesso, con i suoi pomeriggi bui e la sua frenesia dettata da quei piccoli pallini rossi prestampati sul calendario.
Nervi saldi e respiri profondi, e sarà subito primavera!
Sopravvivi a dicembre ascoltando i migliori brani della settimana, scelti e recensiti per te da Alessandra, Nicolò, Salvatore, Margherita, Sara, Benedetta, Ilaria C., Luca, Filippo, Ilaria R.

 

Gommapiuma (Album)

Non serve andare dallo psicologo per capire che la durante la vita dobbiamo affrontare e superare centinaia di traumi. Quando siamo bambini spesso ci facciamo male con le cose che vediamo, sbucciandoci le ginocchia o provocandoci degli scomodi bernoccoli, prima di correre piangendo verso le braccia dei nostri genitori.

Crescendo rimaniamo scottati da quello che non vediamo come sentimenti e promesse, e talvolta poi abbiamo paura di ammettere che stiamo soffrendo. Così, invece di chiedere aiuto a qualcuno, ci buttiamo  nel letto alzando al massimo il volume della musica, in modo da contrastare il nostro io interiore cantando a squarciagola.

“Gommapiuma” nasce da un momento di sconforto generale nel quale Giorgio Poi ha sentito il  bisogno di raccontarsi nel mondo migliore che conosce, cioè mettendosi a lavorare a nuove canzoni, dando vita ad un disco intimo che diventa un dolce abbraccio nel quale trovare riparo.

(Nicolò Granone)

Giorgio Poi: 8,5

 

Schiena

Sonorità sperimentali ed evocative per l’ultimo singolo di Bartolini, “Schiena”. Un viaggio intimista attraverso la forma rannicchiata e raggomitolata dell’artista mentre dorme. Sì, perché è proprio da quella posizione fetale che lo caratterizza di notte che nasce la ricerca del motivo della sua solitudine. Bartolini traccia i contorni della sua condizione esistenziale che, curva come la sua schiena, tende a sempre a raddrizzarsi e trovare la giusta posizione (nel mondo).

(Ilaria Rapa)

Bartolini: 8

 

S. Rosalia

C’è un legame indissolubile con la terra in cui siamo nati che nessuno può spezzare. Spesso non ci riflettiamo abbastanza poichè è un sentimento innato: solo quando iniziamo ad allontanarci da essa si innesca un meccanismo di nostalgia, che lentamente rosica un pezzo del nostro cuore.

Il concetto del sentirsi a casa nel luogo natio è reperibile nei profumi respirati per strada, nei sorrisi o nei ghigni dei commerciati, nei suoni delle voci a noi conosciute, nelle carezze dei nostri cari. Tale concetto non è detto che possa replicarsi in un altro luogo: ecco che aspettiamo il momento di tornare, cerchiamo qualcosa che possa somigliare alle “luminarie che osservano dall’alto e rendono perfette anche le blatte sull’asfalto”.

La cantautrice siciliana Giulia Mei, sullo sfondo della sua Palermo in uno dei giorni di massima importanza e festa per i palermitani e non, il festino della “Santuzza” (ndr) nonché Santa Rosalia, racconta proprio il sentimento di amore e solitudine provato quando arriva il momento in cui si prova a spezzare quel filo che ci tiene legati a quel luogo magico, che è casa.

“Palermo non è fatta per i deboli di cuore”

(Alessandra Ferrara)

Giulia Mei: 9

 

La Cura (Album)

“La Cura”, il nuovo disco di Jack Out & K Beezy è un insieme di influenze che si mischiano tra loro per dar vita ad un prodotto dall’anima pura. L’insieme è caratterizzato da una ricchezza di brani dalle sonorità Emo-rap, che raccontano nel modo più trasparente possibile la fragilità umana.

La forza di questo disco sta nella sincerità, da parte degli artisti, di voler raccontare un vissuto che li ha segnati, mettendosi a nudo davanti all’ascoltatore senza nessuna censura. Un lavoro impegnativo quello di traslare le proprie emozioni in onde sonore, ma che in questo caso paga, portando a galla un disco che sicuramente vale la pena di essere ascoltato.

(Filippo Micalizzi)

Jack Out & K Beezy: 8

 

Arianna

Tra i dodici finalisti di Sanremo Giovani, “Arianna” è il brano con cui Esseho cercherà di guadagnarsi un posto tra i Big al Festival. Scritto e prodotto in collaborazione con Niccolò Contessa è l’ennesima perla del cantautore romano.

Un pezzo dal testo forte ma dal sound delicato, che parla di due ragazzi che si amano ma al contempo sono due pezzi di cristallo, feriti, distanti ma che non riescono a fare a meno l’uno dell’altro. Due amanti legati da un filo molto fragile, come quello che guidò Teseo fuori dal labirinto. 

(Sara Pederzoli)

Esseho: 9-

 

Esagerata

“Tengo con il piede il tempo, mentre tu mi tieni il telefono spento”

Si balla in questo Sanremo Giovani: il sound travolgente di “Esagerata”, brano prodotto da d.whale e proposto da Tananai che ha curato anche musica e testo, già dopo il primo ascolto, non ci molla più. Due persone che più si allontanano e più si attraggono, come le calamite: Tananai canta di tutte quelle relazioni tira e molla che, come certi amori, “fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Quindi continuiamo a rincorrerci, cercarci, insultarci, mancarci, amarci…fino a ritrovarci in mezzo a tutti gli altri, ma esistiamo solamente noi. È impossibile mentire, possiamo fingere quanto vogliamo di arrabbiarci, ma alla fine è l’altra persona che cerchiamo sempre prima di dormire, per un abbraccio, per un conforto, e ci accorgiamo che è l’unica per noi. E comunque…non impariamo mai.

(Margherita Ciandrini)

Tananai: 8,5

 

Grattacielo/Taglio degli occhi

Crescere è sinonimo di consapevolezza e responsabilità.

Iniziamo ad essere consapevoli di doverci porre degli obiettivi che cerchiamo di raggiungere con gli strumenti a nostra disposizione o imparando dagli altri. Costruiamo la nostra vista mattone dopo mattone: ma quando ci affacciamo sul terrazzo siamo in grado di essere, davvero felici, di avere raggiunto quegli obiettivi che erano il motore di tutto?

Il cantautore torinese Leandro, con uno dei due singoli della sua doppia uscita dal titolo “Grattacielo”, riflette proprio sul fatto che la determinazione che ci spinge a raggiungere una meta, a volte, ci allontana dalla realtà: “dall’ultimo (piano) non avrò il piacere di vedere chi entra, chi esce”.

Nel secondo pezzo, invece, dal titolo “Taglio degli occhi”, Leandr0 si sposta sulla sfera delle relazioni sociali ponendosi un interrogativo: “scegliersi per cosa”?

Non pensiamo mai abbastanza sul fatto che ognuno di noi è diverso, unico e che non tutti possono andar d’accordo. Le variabili di scelta sono infinite e a volte non le sentiamo nemmeno nostre tanto da farci apparire chi non siamo: “avremo nuove braccia e nuove gambe ma le paure di sempre”.

(Alessandra Ferrara)

Leandro: 8,5

 

Singhiozzo

Avere il singhiozzo è sicuramente una cosa fastidiosa, ma lo è ancora di più quando Cupido, chissà magari dopo aver bevuto un po’ troppo, si mette a lanciare frecce facendo incontrare persone sbagliate.

In questi casi l’amore diventa un sali e scendi emotivo, contorto e complicato, con uno dei due che alla fine annegherà in alcool e lacrime, cercando di fermare il frastuono delle illusioni che sbattono continuamente contro il muro della realtà.

Verrà quindi automatico chiedersi: Ma perchè non passa?

(Nicolò Granone)

Asja: 7

 

STASERA MI BUTTO

“Staaasera mi butto, mi butto con tee”

Chi dice di non riconoscere questi versi, sta mentendo. E se davvero non sapevate che è ritornello dell’omonima canzone del ’68 di Rocky Roberts, allora potrete di certo recuperare con il tributo di Schianta e della sua nuova canzone.

Un singolo che in pochi minuti cerca di condensare tutta la delusione che si cela dietro un amore finito male e che allo stesso tempo prova a sdrammatizzare cantando a squarciagola una delle canzoni che hanno segnato la storia degli anni Settanta, come “Stasera mi butto”. Noi non possiamo fare altro che seguirlo in coro!

(Ilaria Rapa)

Schianta: 7,5

 

Rocky

Esplosione: è la descrizione perfetta per questa collaborazione visionaria tra Sem&Stènn e il rapper Mudimbi. Suoni pop-psichedelici elettronici, per raccontare il piacere più puro. In un ring in cui dolore e piacere si fondono e diventano una sensazione unica, i tre artisti escono totalmente dagli schemi e si spogliano, letteralmente e non, di tutti gli stereotipi legati al genere maschile. Ad ogni beat di “Rocky” proviamo sensazioni diverse, lottiamo per uscire dalla nostra quotidianità, dal giudizio altrui, dal dito puntato di una società che non ci appartiene, e finalmente, colpo dopo colpo, riusciamo a liberarci dalla corazza che ci hanno cucito addosso, per ritrovare noi stessi. Solamente lottando, riusciremo a raggiungere l’apice del piacere.

(Margherita Ciandrini)

Sem&Stènn, Mudimbi: 9

 

Senza Parole

Tra i vari modi che ci sono per separarsi, farlo senza dirsi niente è tra i più dolorosi. E lo sa bene Joe Elle che, come in un post scriptum, inserisce tutto quello che avrebbe dovuto dire in un pezzo dalle sonorità latine. Latine come il Messico, che è lontanissimo. Il Messico che è pieno di alberi, mica come qui. Che ha dei punti in cui non si vede nemmeno la luna. Così lontano da non riuscire sentirsi.

Joe Elle si ritrova a gridare tra le onde del mare il suo messaggio, come potesse superare la distanza. “Vivo bene senza i tuoi perché, non voglio più spiegarti cosa c’è”.

Forse alcune persone non le capiamo mai per davvero. Forse, semplicemente, non abbiamo mai saputo chi siano veramente. Allora ci resta solo una cosa da fare: lasciarle andare.

(Benedetta Fedel)

Joe Elle: 7,5

 

Grida

È fuori da venerdì “Grida” ultimo singolo di Spectres curato nella produzione dal cantautore e producer Ombre Cinesi.

“Grida” è un brano caratterizzato da un sound malinconico, accompagnato da una certa “presenza oscura” che amplifica le sensazioni e le emozioni che l’artista vuole trasmettere.

Un testo cupo ma che a differenza di quel che vuole far intendere il titolo, è in realtà cantato dolcemente. Una voce che quasi sussurra che da l’idea che da lì a poco si spezzerà.

(Filippo Micalizzi)

Spectres ft. Ombre Cinesi: 7,5

 

Stagioni (Album)

Con influenze reggae, ska e soul Fadi torna in grande stile. 

Dopo Sanremo il cantautore non si ferma, e continua con un EP maturo. Molto più maturo rispetto a poco tempo fa. Nonostante il calendario ci ricordi ancora quanto è giovane Fadi.

La musica è calda, sentita, e allo stesso tempo molto ritmata e coinvolgente. Perché in “Troppe volte” Fadi ci dice chiaro e tondo il messaggio del suo ultimo progetto.

“Noi portiamo amore”.

Linee melodiche prodotte con attenzione, ma senza trascurare quello slancio tipico di chi ha qualcosa da raccontare. E storie da raccontare con una voce sincera, spontanea. Testi dove il cantautore spazia tra ironia, amore e tantissime declinazioni di una scrittura veloce, essenziale. E allo stesso tempo molto evocativa.

4 tracce diverse tra di loro, eppure coerenti. Un EP snello, leggero e intenso.

E Fadi mentre lo ascoltiamo ci guarda “seduto sulla Luna a guardare la Terra da lassù.”

(Luca Baldacci)

Fadi: 8,5

 

E se poi vieni a cercarmi

“Non capisco più che cosa succede, e poi non so più nemmeno cosa dire”

Nasce come una ballad ma si modifica piano piano, attraverso suoni elettronici e assoli di chitarra, il nuovo brano degli Zueno “E se poi vieni a cercarmi”. La band genovese canta storie proibite, che abbiamo sempre chiuso dentro un cassetto della nostra mente e non abbiamo mai avuto il coraggio di raccontare a nessuno, semplicemente perché impossibili da comprendere. Una miriade di pensieri diversi ci assale, mentre non riusciamo più a metabolizzare le parole che escono spontanee dagli Zueno e si riversano come un fiume in piena nelle nostre orecchie, e finiamo anche noi, come loro, a non capire più che cosa succede. Quelle relazioni che avevano tanto potenziale, ma che non abbiamo mai vissuto per un motivo o per un altro, ci tornano in mente e ci tormentano nei momenti più impensabili. “Il tempo maledetto non ci aspetta, e dirti tutto questo è tardi anche per me”…ma esiste veramente il tempo per le storie d’amore?

(Margherita Ciandrini)

Zueno: 8,5

 

Lacrime a Mare

C’è chi piange lacrime amare e chi invece versa “Lacrime a Mare”, proprio come Napoleone, cantautore partenopeo che col suo ultimo singolo cerca “un po’ di luce rind’ a sto scur’”. “Lacrime e mare” sono una cosa sola, canta Napoleone, del resto condividono il nostos e il sapore di sale. L’artista però sembra concentrarsi più sulla prima delle due caratteristiche. Il “nostos”: questo ancestrale sentimento di mancanza, di nostalgia del ritorno; in questo caso di un ritorno allo stare bene, al momento in cui, come dice Napoleone, “in quegli occhi” ci può nuotare, anche a costo di annegare.

(Ilaria Rapa)

Napoleone: 8

 

Naftalina

Avete presente quando arriva il freddo e vi tocca fare l’odioso cambio degli armadi? Vi trovate davanti ad uno spaventoso ammasso di vestiti che sa di naftalina e che vi porta inesorabilmente a contare tutti gli inverni che avete passato: uno, due, dieci, venti. Tra i capi che ci eravamo scordati di aver comprato un anno prima, il maglione fatto dalla nonna, e il nostro cappotto preferito, abbiamo incastrato anche un passato che non volevamo vedere, fatto a pezzi e infilato tra le tasche, nei cassetti e negli scatoloni.

“Nell’armadio un mostro misto a naftalina” cantano i garuda160, che, aprendo le ante, vengono investiti dai ricordi e dallo scorrere del tempo, fastidioso come una macchia sui vestiti. Questa proustiana riflessione viene però ridotta a concetto ironicamente inevitabile grazie al sound del pezzo. 

Quasi a dire: “il tempo mi scorre tra le dita e io sono qui, devastato dai ricordi di una storia paradossale e finita male, che sembra l’unica cosa che non passa”. 

(Benedetta Fedel)

garuda160: 8,5

 

Harem

Se è vero che cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, Fractae cambia nome d’arte ma continua a sfornare gioiellini. Caruccio è, oltre che il suo cognome, anche il nuovo progetto e “Harem” segna l’inizio del nuovo capitolo del suo percorso musicale. 

Il brano si presenta come un concentrato di chitarre dal sapore brit che vanno a fondersi in una sound indie rock a tratti ipnotico. 

A tutti servirebbe uno sciamano in Cadillac che possa aiutarci a guarire la gelosia, ma nell’attesa di trovarlo, possiamo accontentarci della canzone di Caruccio, e ascoltarla quasi come un mantra.

(Sara Pederzoli)

Caruccio: 8

 

Cadere Così

 

Missey ci insegna a cadere e lo fa su un tappeto dalle sonorità R&B.

Quando si è abituati a mostrarsi sempre invulnerabili, a dire sempre di sì, tendiamo a scordarci che siamo umani. E a volte proprio cadere è necessario per rialzarsi più forti. Abbiamo tutti lo stesso sacrosanto diritto di avere ansie e momenti in cui non ci sentiamo imbattibili, indipendentemente da cosa ci fa credere il mondo.  

“Sono in forma ma a tratti, sì sono in forma e mi tratti come fossi sempre invincibile. E i problemi li hanno sempre gli altri”.

Puntare il dito per sottolineare le mancanze altrui è davvero facile. Specialmente quando accade che siamo noi ad aiutare gli altri il più delle volte e meno il contrario. Ma non è forse un grande insegnamento vedere chi, nel momento del bisogno, molla la presa e ci lascia cadere? Hanno poi così importanza i pareri di chi non fa altro che oscurarci il sereno? 

(Benedetta Fedel)

Missey: 8

 

Mostri, civette (EP)

Con la simbologia del notturno e dunque dell’ignoto e del mostruoso, si apre il nuovo EP di Praino, dal titolo, per l’appunto, di “Mostri, civette”.

Suoni ruvidi e parole morbide si fondono per un totale di cinque canzoni che mirano a far emergere o affondare un groviglio di pensieri che per troppo tempo sono stati sommersi dall’inquietudine dell’io. “Mostri, civette” è dunque la messa a nudo di un autore come Praino, che così come tutti noi all’ascolto, prova a rimettere assieme i pezzi della propria vita prima che possa andare irreversibilmente in frantumi.

(Ilaria Rapa)

Praino: 8

 

Numeri

Con che voto ti sei laureato, quanti followers hai su Instagram, quanto tempo passi sui social, quanti minuti impieghi da casa per arrivare a lavoro. La vita ad oggi è diventata qualcosa che si avvicina in maniera spaventosa a quel che si immaginavano le sorelle Wachowski con Matrix all’epoca. Un sistema numerico che ci controlla da ogni punto di vista.

Ma può una serie di numeri e calcoli riuscire a distinguere cosa sia giusto o sbagliato? Bello o brutto? Ci dimentichiamo ogni giorno di essere molto di più di questo. Fortuna vuole però che esistano i Ministri, che con la loro “Numeri” puntano a restituire un po’ di speranza a questa collettività ormai offuscata dalla “matematica quotidianità”.

Un brano che, prima di tutto, conferma la forza musicale della band. Tra giri di batteria meravigliosi e altrettanti riff di chitarra, “Numeri” suona pulito ma al tempo stesso arrabbiato. Il testo, che arriva dritto al punto senza troppi giri di parole, porta avanti una forte critica alla società capitalista in cui siamo abituati a sguazzare. Un lavoro formidabile da parte della band, che si conferma essere uno dei pilastri della musica alternativa italiana.

(Filippo Micalizzi)

Ministri 9,5

 

Non ci sono più

Ancora un brano del cantante e produttore pugliese. Ancora un viaggio in un’atmosfera sognante. Rarefatta.

Dove le parole e le note si confondono, grazie a un synth elegante e mai pesante. Il gioco di Diorama – accompagnato dalla voce calda di Assurditè – è chiaro a tutti, ormai.

Ha scoperto le carte: il suo è un sentiero tortuoso, dove le deviazioni convergono tutte verso un universo pieno di gratitudine, di riflessione. Ma soprattutto un percorso pieno – citando la magnifica penna di Dargen D’Amico – di Nostalgia. Una Nostalgia Istantanea.

Un mondo pieno di Nostalgia che nasce e muore in un istante, il tempo di una lacrima che scende dalle ciglia e precipita al suolo. Perché:

“quando esco mangio ricordi in bianco perché il sapore ormai se n’è andato”.

E Diorama, accompagnato per mano da Assurdité, torna al principio del suo sentiero. Al titolo della sua canzone. A una consapevolezza dolorosa, forse.

“Io non ci sono più”

(Luca Baldacci)

Diorama feat. Assurditè: 9+

 

Testa e Croce

Reduce dal doppio platino per singolo d’esordio “Concedimi”, anche Matteo Romano è parte dei dodici che cercheranno di strappare un posto per il palco dell’Ariston. Il brano “Testa e Croce” è scritto in collaborazione con Federica Abbate e prodotta da Katoo. 

Matteo canta di un’esperienza personale, nel suo testo cristallizza il momento in cui ci si rende conto di volersi allontanare da una persona, pur sapendo di provare ancora qualcosa. Una sensazione che si avvicina al momento in cui si lancia in aria una monetina per prendere una decisione e in qualche modo finiamo a sperare di poter vedere testa e croce uscire contemporaneamente. 

(Sara Pederzoli)

Matteo Romano: 7,5

 

Campione del mondo

Procrastinare è come una droga. Lo fai una volta pensando “si dai lo farò domani” e poi senza rendertene conto ti ritrovi ad aver posticipato quell’impegno – magari importante – di giorni o addirittura settimane. Ritrovandoti in preda all’ansia vittima delle scadenze.

“Campione del mondo”, nuovo singolo di Platìni, ci porta ad affrontare proprio questo problema.

Un brano ironico che mette davanti ad una scelta: rimanere nella propria comfort zone, non affrontando gli impegni per paura di fallire, o affrontare quelle stesse paure e magari forse farcela davvero.

Platìni quelle paure le ha affrontate e le ha vinte, regalandoci un pezzo grandioso unico nel suo genere.

(Filippo Micalizzi)

Platìni: 8

 

Che poi se ridi

“Che poi se ridi ho la tua testa sul petto

E lo so che lo sai anche se non te l’ho detto

Che poi se ridi lasci un casino immenso

Come dopo una festa, anche se fuori fa freddo”

Finalmente ecco arrivato l’ultimo singolo degli Aspettativa. “Che poi se ridi” è una canzone che ti fa ritornare indietro nel tempo. La musica e gli arrangiamenti prendono ispirazione dal pop punk ma la band riesce a lasciare qualche sfumatura indie e alternative che rende il brano più leggero e fresco. “Che poi se ridi” è un piccolo inno alla gioia, una risata trasparente e un momento di liberazione. È la canzone da dedicare a quella persona che riesce sempre a svoltarti la giornata anche nelle situazioni più scure. Ritmata, orecchiabile e vivace. Da ascoltare assolutamente!

(Ilaria Cantoni)

Aspettativa: 7,5

 

Che fine mi fai

“Sei contromano

ti schianti poi mi dici piano

sfuggi di mano

e urli come un gabbiano, piano

che fine mi fai

che fine mi fai

che fine mi fai fare”

Ecco l’ultimo singolo di Bais, pezzo del cantante friulano che è stato recentemente selezionato per partecipare a Sanremo Giovani. Proprio perché sicuramente ne sentiremo parlare, com’è questa canzone e di cosa parla? Lo stesso artista definisce la sua musica “malinconica ma serena” ed effettivamente è una descrizione che calza a pennello.

“Che fine mi fai” è una canzone pop ma dai suoni alternativi, un pezzo delicato ma allo stesso semplice. È una canzone da ascoltare assolutamente per essere aggiornati e, infine, buona fortuna Luca!

(Ilaria Cantoni)

Bais: 8,5

 

I love you

“Ci coprirà una nuvola piccola,

piove su di noi da giorni e io so che riderai

siamo ancora sconosciuti

e la verità è che non posso fingere che sia ok,

ma dentro me c’è un mare e sei tu

 che lo hai portato da me con un i love you”

Terminata l’esperienza a X-Factor, LYSA è tornata sulla scena musicale con il suo singolo “I love you”. La canzone è decisamente pop ma con un retrogusto retrò, una sfumatura questa che rende la canzone piuttosto originale e diversa dal solito.

Il pezzo ci racconta di una storia d’amore, una storia d’amore confusa ma destinata a continuare nel tempo. Si tratta proprio di un’altalena che oscilla tra tristezza e felicità, una relazione in cui non si finisce mai di dondolare e forse l’unica cosa da fare è lasciarsi trasportare.  

(Ilaria Cantoni)

LYSA: 7

 

Ascolta le nostre playlist su Spotify per approcciarti alla fine dell’anno con spensieratezza e allegria!

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