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Persi nel fantastico mondo di Miglio | Report #ArciBellezza (Milano)

Di Margherita Ciandrini

“Il cielo di Milano stasera sembra spento, ridammi il tempo indietro, quello che mi hai rubato”, sta piovendo dopo numerosi giorni di sole a Milano, la malinconia ci invade e Miglio non potrebbe spiegare meglio questo sentimento, già dalle prime note di “Autostrade” siamo rapiti dalla sua wave e ci troviamo improvvisamente dentro una stazione di servizio, senza sapere bene dove stiamo andando. Fondamentale durante la serata l’accompagnamento di Antonio Del Donno de I Botanici, che contribuisce musicalmente ad aumentare il coinvolgimento del pubblico che si sta scaldando.

“Giardini pubblici” ci mette addosso la necessità di scappare dalla città, di trovare assiduamente dei legami per la vita, quei legami che non importa quanto siamo lontani, ci ritroveremo sempre a parlare in quei luoghi che sono diventati un po’ nostri, che portiamo dentro il cuore, ma da cui necessariamente qualche volta dobbiamo scappare, per avere l’illusione di essere liberi, ma saremo sempre “noi due insieme, tutta la vita”.

È di nuovo il momento di ballare, “India” e “Baby baby balla balla” ci trascinano in un ondeggiare perpetuo mentre abbiamo bene in mente chi ci ricorda l’India, anche se siamo nel centro della nostra piccola città: se pensiamo alla persona giusta, stiamo già girando il mondo con la testa e ci perderemo nei nostri stessi pensieri, confondendo la realtà con la fantasia, in cui il rumore del mare ha il suono del suo nome.

Facciamo una pausa da “Manifesti e immaginari sensibili” mentre Miglio canta in versione acustica alcuni pezzi del suo passato: “Pornomania” riscalda parecchi animi degli spettatori mentre la produzione di Davide Pavanello (Linea 77) si percepisce prepotentemente ne “Gli uomini elettronici” che ci riporta una realtà sempre molto attuale, in cui vogliamo costantemente essere migliori degli altri e usiamo i social come unico termine di paragone tra le nostre vite e le loro, siamo sempre connessi, ma lo siamo davvero? “Bagno Paradiso” ci riporta all’estate e con il pensiero costante del mare in testa accogliamo sul palco Giulia Mutti, che con la versione piano-voce di “Monet” e del nuovo singolo “Notte fonda” porta un’ondata di romanticismo malinconico che colpisce il pubblico, totalmente rapito dalla performance, mentre “le nostre paure ci fanno compagnia”.

Miglio, insieme ad Antonio, chiude questa serata sognante attraverso “Con la tua saliva” in cui ci chiediamo effettivamente, cosa ce ne facciamo dei giorni pieni, se poi diventano vuoti, e dopo ben due bis richiesti ed eseguiti (non eravamo pronti a lasciarli andare!) il concerto finisce, e usciamo di nuovo fuori sotto la pioggia primaverile che prova a risvegliarci, ma siamo ormai totalmente persi nel fantastico mondo di Miglio.

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