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Indie Italiano: top 20 del momento | La nuova musica italiana

Originalità, varietà, coraggio. Lo scenario indie italiano è in fermento, l’indipendentismo artistico è riuscito finalmente a catturare il grande pubblico. Nell’ultimo triennio abbiamo assistito all’ascesa di diversi artisti che attraverso autoproduzioni lungimiranti, personali e soprattutto credibili, stanno raggiungendo risultati significativi in termini di audience.

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Vi presentiamo i 15 artisti più interessanti dell’indie italiano

Sì ma…Indipendente da chi?

Dalla tradizione in primis. Oggi, se consideriamo tutto ciò che riguarda il making of delle produzioni e della distribuzioni dei nuovi players della musica italiana, sono davvero pochi gli artisti che cadrebbero nel range dell’#indie music. Detto ciò, ritengo che lo status di indie debba essere riferito unicamente a un fattore: la poetica.

Cosa intendi per poetica?

Faccio riferimento allo stile di un dato cantante-autore, ai contenuti e soprattutto al modo in cui questi elementi vengono espressi. I testi, così come le produzioni musicali degli autori menzionati in questo numero, non seguono alcuna regola di scrittura. Dimenticate le rime, i tempi pari e l’alternanza strofa, bridge, ritornello e lasciate spazio all’istinto.

La nuova classe operaia della musica italiana si contraddistingue per dipinge la drammatica quotidianità italiana con colori e sfumature nuove. Il pubblico si rivede nei testi di questa musica italiana 3.0, gli autori a loro volta si specchiano negli occhi del pubblico dando vita a veri e propri inni generazionali che non dimenticheremo facilmente negli anni a venire.

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INDIE ITALIANO: IL MEGLIO DELLA MUSICA ITALIANA DI OGGI

Andiamo dritti al nocciolo della questione. Brunori Sas, Calcutta, Motta, Francesco Bianconi, Vasco Brondi, Appino, Tommaso Paradiso– sono questi gli autori italiani del momento.

Avendo delineato il Pantheon, adesso ci concentreremo su altri artisti e lo faremo per ordine, le categorie sono: I Piccoli Principi, ovvero i cantanti solisti, Le Band e Le Donne.

PICCOLI PRINCIPI

DENTE

Giuseppe Peveri, in arte Dente: semplicemente fuori catalogo. Perchè?

Dente è un autore romantico e pungente, spensierato e mai superficiale. Giuseppe propone una scrittura matura e curata nei dettagli che si sposa con melodie semplici, arricchite da arrangiamenti di qualità. Nel suo ultimo album uscito lo scorso autunno, “Canzoni per metà”, mostra anche le sue abilità da polistrumentista. Incarna nella maniera più chiara e vera il concetto dell’essere coerenti a se stessi sempre e comunque. La sua idea di musica e di testo, non strizza l’occhio, non ammicca a quelli che sono i trend e i canoni dell’ attuale musica leggera italiana anzi si colloca in uno spirito indie ancora più estremo e ascetico e profondo Consigliamo l’ ascolto dell’ ipnotico brano: “Cosa devo fare” e di tutti i suoi 7 album fin qui pubblicati.

COSMO

Cosmo, al secolo Marco Jacopo Bianchi, spicca tra gli esponenti del nuovo cantautorato indipendente per il tentativo di proiettare la canzone italiana verso derive sonore nuove, ad alto tasso di selvaggia psichedelia. Il dialogo con una certa elettronica da club, che finisce per contaminare la struttura stessa dei brani, magistralmente scritti è il tratto distintivo di questo artista. L’album “L’ultima Festa” ha musicato la scorsa estate e ha riempito i club durante la stagione invernale in tutto lo stivale.

COLOMBRE

Avatar musicale di Giovanni Imparato che abbiamo avuto il piacere di intervistare  per Extra Music Magazine (link all’intervista),  Colombre ha un che di vintage che lo rende affascinante e unico rispetto al panorama della musica italiana di oggi. Con Pulviscolo, il suo album d’esordio, è’ riuscito a creare un file rouge che sfrutta il passato per raccontare il presente.

GIORGIO POI

Momenti di esacerbata italianità: ecco un riassunto della sua poetica, appunto. Giorgio Poi scrive ballate pop, ma non troppo. La psichedelia sgorga dalle produzioni di questo autore insieme a una sofisticata urgenza artistica. Le sue produzioni emanano unicità, piaccia o non piaccia. Giorgio Poi racconta la normalità senza filtri seguendo i suoi ritmi atavici. Ascoltate “Fa Niente”.

GAZZELLE

Il mistero iniziale riguardante l’identità di Gazzelle, non ha fatto altro che aumentare l’hype per l’uscita del suo album d’esordio dal titolo “Superbattito”. A distanza di mesi dall’uscita dell’album, questo artista, che veste alla perfezione il genere dell’ indiepop, sta continuando a far parlare di sè grazie a testi di malinconica quotidianità metropolitana e a basi che rimandano all’elettronico. Con questo album, l’artista romano ha creato un album perfettamente in linea con le tematiche indie italiane vestite di una nuova sonorità. Ricorda molto le prime sonorità de I Cani. E ricordate che…andare in discoteca è decisamente demodè.

IOSONOUNCANE

Iosonouncane meriterebbe una categoria a parte.  Un artista necessario per dare un tocco di ulteriore eclettismo allo scenario indie italiano. I brani di Iosonouncane non seguono alcuna regola.  I suoi testi sono crudi ed estremamente arguti, il tessuto musicale dei suoi brani è tribale e acido. Recentemente ha anche collaborato con diversi artisti di spicco come Colombre e Verdena.

GIOVANNI TRUPPI

Giovanni si differenzia dagli autori di questa lista perchè, così come Iosonuncane se ne frega. Questo particolare è chiaro soprattutto nei testi che scrive. Apparentemente sconclusionati e dadaisti, nascondono invece messaggi pungenti e scomodi che nessuno avrebbe mai il coraggio di proferire. “Super Man” il brano che me l’ha fatto scoprire. L’indie italiano ha bisogno anche di questo.

Segnaliamo anche Colapesce, Dimartino, Lucio Corsi, Godblesscomputers e Yakamoto Kotzuga.

LE BAND

THEGIORNALISTI

Li conobbi la prima volta in un pub nell’entroterra siciliano in un gennaio di due anni fa, il successo per i Thegiornalisti sarebbe giunto nel Maggio dello stesso anno grazie ai primi passaggi de La Fine Dell’Estate sulla pionieristica Radio Deejay. Capitanati dall’urgenza artistica di Tommaso Paradiso, autore molto stimato, i Thegiornalisti rappresentano il punto di incontro tra il manierismo cantautorale romano per lo più, quello Vendittiano in particolare e le inquietudini della post adolescenza di un italiano medio a cavallo tra i 20 e i 35 anni. I brani dei Thegiornalisti sono gli inni di chi si trova nella terra di nessuno aspettando di crescere.

EX OTAGO

Band genovese che da due anni frequenta le programmazioni radiofoniche italiane con una certa assiduità riscuotendo un grande successo. E’ forse la band più mainstream, almeno per il momento, di questa speciale selecta insieme ai sopracitati TheGiornalisti. “Marassi” è il titolo dell’album che li ha presentati al grande pubblico che, sin da subito ha apprezzato l’originalità e la leggerezza stilistica con cui questa band descrive la quotidianità, per lo più urbana, mutevole, maleducata e quindi estremamente attraente.  Teneteli d’occhio.

GOMMA

Sto per dire qualcosa di forte, non offendetevi, ve ne prego! Credo di aver trovato i degni eredi dei Prozac +. “Toska”, l’album d’esordio dei Gomma è uno scrigno di atmosfere suburbane e di esperienze caustiche post-adolescenziali. Io li ho conosciuti con il brano”Elefanti” e da quel momento non me li sono più scrollati di dosso. Una musicalità acerba quella espressa da questa band, in cui spicca l’immagine e la vocalità della front woman, Ilaria. Gomma are from Caserta. La scelta piu alternative della nostra speciale top 15 indie italiano.

CANOVA

Freschi, colorati e malinconici- I Canova, band milanese, si contraddistinguono in quanto a vivacità musicale, attualità del suono e soprattutto per una poetica estremamente accattivante e pop nel senso aulico del termine.

I testi dei Canova sembrano scritti da un esperto social media manager e contengono tutte le keyword portanti delle tematiche indie. Banali?Assolutamente no. Da una settimana mi nutro di “Aziz” e “La Felicità”, e mi sento una persona migliore. Consiglio questa dieta anche a voi. “Avete ragione tutti”, l’album d’esordio è un album di cui sentiremo parlare.

CARL BRAVE X FRANCO 126

Provenienti dalla scena hip hop capitolina, Carl e Franco hanno lanciato “Polaroid”, l’album d’esordio a fine maggio riscuotendo subito un notevole successo. “Polaroid” presenta sonorità nuove e diverse di traccia in traccia, i testi sono scritti in una lingua che sta a metà tra l’italiano e  romanaccio. Ma tranquilli, è tutta novità! Polaroid potrebbe essere la colonna sonora della vostra estate. Un semplice ascolto che si trasforma in viaggio per le vie della capitale.

BLINDUR

Un duo acustico nella primavera del 2014 da Massimo De Vita, cantautore, polistrumentista e produttore, e Michelangelo Bencivenga, polistrumentista. I Blindur propongono un cantautorato semplice, sensibile ed efficace attraverso sonorità folk  e country che ricordano molto in Mumford & Sons. Vincitori di svariati premi come: premio Donida, il premio Muovi la Musica 2014, il premio Nuova Musica Italiana 2015, il premio Pierangelo Bertoli 2015; il premio Fabrizio De Andrè 2015, il premio Buscaglione “Sotto il cielo di Fred” 2016 e il premio Tempesta Dischi sempre nell’ambito dell’edizione 2016 di “Sotto il cielo di Fred”. I Blindur sono in lizza per la vittoria del Premio Luigi Tenco come miglior opera prima.

Annoveriamo in questa categoria anche: The Zen Circus, Fast Animals and Slow Kids, La Municipàal, Soviet Soviet, Le Mura e Lo Stato Sociale.

LE DONNE DELL’INDIE ITALIANO

MARIANNE MIRAGE

Soul, jazz e R&B, Reggae… le sonorità la vocalità di Marianne Mirage sono una ventata di aria fresca per il panorama musicale italiano. Erykah Badu, Nora Jones, KT Tunstall, la musica della cantautrice e chitarrista Giovanna Gardelli, riesce a coniugare uno stile internazionale sofisticato con testi irriverenti, sexy e non convenzionali rispetto a quelli proposti dal cantautorato femminile della scena nazionale attuale. “Game Over”, “Excuse moi”, “Messi Male” e “Le Canzoni Fanno Male” sono solo alcuni dei brani che rappresentano al meglio il concept artistico di Marianne Mirage. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Marianne Mirage (link).

MARIA ANTONIETTA

Classe ’87  anche Maria Antonietta è una delle poche paladine di del cantautorato al femminile in Italia.  Si  fa notare come vocalist e chitarrista del duo Young Wrists che poi si scioglieranno. Molte influenze vocali e artistiche che rimandano a grandi cantanti italiane come Nada, Carmen Consoli e Cristina Donà, ma l’animo punk di Maria Antonietta fa pensare anche a PJ Harvey e Courtney Love.

Altre cantanti indie italiane che abbiamo apprezzato particolarmente sono: LevanteGiorgieness , La Rappresentante di Lista.

Scopri la nostra sezione MUSIC SIDE, troverai interviste, recensioni e album consigliati dalla Redazione di Blogstermind.

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Salvatore Giannavola

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